Ondacinema

AA. VV. - Breaking Dawn Part 2
Non è un mistero che il successo della serie "Twilight" si basi in gran parte su un astuto mix tra romanticismo all'acqua di rose e pettorali al vento, ma uno degli elementi più interessanti (se non il solo) dei film ispirati ai romanzi di Stephenie Meyer è rappresentato dalle colonne sonore, che hanno messo assieme negli ultimi cinque anni alcuni dei nomi più hype dell'alternative rock e dell'indie contemporaneo. Compilation di materiale perlopiù inedito che hanno catturato di volta in volta, con precisione, il mood del film di riferimento: dalle atmosfere romantiche e decadenti di "New Moon", al piglio più aggressivo e giovanilista di "Eclipse".

Merito, come sempre, della scaltra Alexandra Patsavas, music producer di serial di successo come "The O.C.", "Gossip Girl" e "Mad Men", che han fatto dei brani in colonna sonora uno dei loro punti forti. Per il capitolo finale della saga vampiresca l'atmosfera è più distesa e "raccolta" rispetto alle prove precedenti, con un sacco di brani che parlano di "dirsi addio" e "salutarsi", coerentemente con il clima di commiato della pellicola di Bill Condon. Se St. Vincent ritrova nel glam rock di "The Antidote" lo spirito punk che animava i suoi primi due lavori e che era (parzialmente) assente nell'ultimo "Strange Mercy", il resto del disco è sospeso tra new wave, ritmi elettronici e ballatone folk. L'unica traccia che pare davvero fuori luogo è l'immancabile singolone scalaclassifiche dei Green Day, "The Forgotten", scialbissima power ballad che ricorda involontariamente "Don't Look Back In Anger" degli Oasis. Convince invece Passion Pit con il funky danzereccio di "Where I Come From", emoziona Feist con l'intensità di "Fire In The Water", figlia dell'intimismo dell'ultimo, ottimo, "Metals". Non male anche Ellie Goulding, che, prodotta dal fidanzato Skrillex, confeziona con "Bittersweet" un electro pop di sicuro impatto, a metà via tra Bat For Lashes e Annie Lennox. Sempre animati da suoni sintetici e vagamente anni '80 le prove dei The Boom Circuits ("Everything and Nothing", che farà la gioia dei fan di OMD e New Order) e dei Pop Ect. ("Speak Up").

La seconda parte dell'album regala meno sorprese, punta su nomi misconosciuti e diventa abbastanza monotona nel suo alternarsi di nomi maschili e femminili del nuovo panorama indie folk: tra i primi il più interessante è senza dubbio James Vincent McMorrow, che è andato a scuola da Damien Rice e Bon Iver, mentre delle seconde non è male Christina Perri, che riadatta, con tanto di orchestra alle spalle, il main theme della puntata precedente, "A Thousand Years". Chiude il tutto la suite "Plus Que Ma Propre Vie" del "coeniano" Carter Burwell, già compositore del memorabile score del primo episodio della saga, ma in quest'occasione decisamente meno originale e convincente. Ancora una volta, insomma, un'interessante raccolta a supporto di un film tutt'altro che memorabile.
Breaking Dawn Part 2
Tracklist
1. Where I Come From - Passion Pit
2. Bittersweet - Ellie Goulding
3. The Forgotten - Green Day
4. Fire in the Water - Feist
5. Everything and Nothing - The Boom Circuits
6. The Antidote - St. Vincent
7. Speak Up - POP ETC
8. Heart of Stone - Iko
9 Cover Your Tracks - A Boy and His Kite
10. Ghosts - James Vincent McMorrow
11. All I've Ever Needed - Paul McDonald & Nikki Reed
12. New for You - Reeve Carney
13. A Thousand Years, Pt. 2 (feat. Steve Kazee) - Christina Perri
14. Plus que ma propre vie - Carter Burwell
Scheda del film
The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2
Recensione

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2

di Bill Condon

Si chiude la saga di Twilight: la neovampira Bella e il suo eterno amore Edward difendono la figlia Renesmee dall'ira dei Volturi, in un film più consapevole e ironico dei precedenti ma con la stessa inconsistenza di base