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recensione di Matteo De Simei
5.0/10

Torna nelle sale cinematografiche il personaggio di Alex Cross creato dalla penna di James Patterson, uno tra i più influenti scrittori della schiera thriller made in Usa al pari di Jeffery Deaver. Fu Morgan Freeman a ricoprire il ruolo del detective strizzacervelli nei primi due adattamenti, "Il collezionista" (1997) e "Nella morsa del ragno" (2001), ispirati ai primi due racconti scritti da Patterson sulla figura di Cross. Dopo più di un decennio, questo nuovo seguito trae spunto da una delle indagini più dolorose per il protagonista, racchiuse tra le pagine de "La memoria del killer", uscito nel 2006. La novità più lampante è l'assenza del buon vecchio Freeman che lascia il testimone a Tyler Perry, più attivo sul fronte produzione che in quello recitativo (ora sappiamo il perchè). Insieme a lui un irriconoscibile Matthew Fox (il Jack Shephard di Lost) e una comparsata di vecchie conoscenze quali Giancarlo Esposito e Jean Reno. Al timone c'è invece Rob Cohen, regista del primissimo "Fast and Furious", come sottolinea furbescamente la locandina, e di altri classici scult action degli anni zero come "XXX" e "Stealth - Arma suprema".

 

Realizzato mediante un impianto che riconduce al classico action-poliziesco a stelle e strisce, "Alex Cross" è una pellicola che può suscitare qualche emozione tra gli amanti del genere ma che non offre assolutamente nulla di nuovo o di diverso. Storia di un detective che dà la caccia a un pericoloso serial killer, di omicidi efferati e sadici, di inseguimenti e scontri a fuoco. E poi l'amicizia, l'amore e soprattutto la vendetta... Do you remember? In questi casi la differenza di solito la dovrebbe fare la storia ma anche la sceneggiatura, già mutilata da lacune e incongruenze, è assente e sembra quasi improvvisata al momento. Oltre alla prevedibilità e alla banalità della messa in scena, "Alex Cross" è una pellicola che osa pericolosamente sporgersi troppo al di là del puro intrattenimento, rifugiandosi a tratti in un sentimentalismo materno e familiare a dir poco superficiale e palesemente finto. Di buono rimane, in parte, l'interpretazione da pazzo scatenato di Fox, dimagrito da far paura, rasato e tutto muscoli e ossa. Pur entrando sin troppo nella parte (tic ed espressioni facciali un po' troppo caricaturali) il suo personaggio è forse l'unico a rasentare un briciolo di interesse nella storia trattata.

 

Resta un problema di fondo che interessa oggi l'industria cinematografica americana, ovvero una mancanza di originalità e freschezza tali da rendere intrigante e appetibile una pellicola già prima della sua visione. Un buco nero che annulla audacia e intraprendenza e che gravita costantemente sulla produzione di molti film. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una mole impressionante di remake, prequel, sequel, reboot. Troppi. E anche nel caso del film diretto da Cohen si coglie la chiara sensazione di un prodotto finito privo di efficacia e di spessore. Alla fine, la domanda che ogni buon amante di cinema si chiede, una volta alzatosi dalle poltroncine della sala, è negli ultimi anni sempre la stessa: ma ce n'era davvero bisogno?


19/07/2013

Cast e credits

cast:
Tyler Perry, Mattew Fox, Rachel Nichols, Jean Reno, Giancarlo Esposito


regia:
Rob Cohen


titolo originale:
Alex Cross


distribuzione:
01 Distribution


durata:
101'


produzione:
QED International, Envision Entertainment Corporation, IAC Productions, James Patterson Entertainmen


sceneggiatura:
Marc Moss, Kerry Williamson (dal romanzo di James Patterson)


fotografia:
Ricardo Della Rosa


scenografie:
Laura Fox, Charles Varga


montaggio:
Thom Noble


costumi:
Abigail Murray


musiche:
John Debney


Trama
Il detective Alex Cross decide di lasciare l'FBI, ma viene di nuovo coinvolto quando rintraccia uno stupratore e omicida seriale che potrebbe aver assassinato un componente della sua famiglia.