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recensione di Simone Pecetta
1.0/10

È un film sincero questo "Bitch Slap" in Italia accompagnato dall'allusivo sottotitolo "le superdotate", sincero in quanto offre quello che sin dall'inizio promette: tette. Tette grandi e meno grandi, tette al limite dell'esplosione in posa o saltellanti, asciutte o bagnate. In ogni luogo ed in qualsiasi situazione: tette. Tette che improvvisamente saltano fuori dagli abiti succinti o da mise clericali tra falliche apparizioni, fangose lotte di corpi attorcigliati e improvvisate battaglie combattute a suon di secchiate d'acqua per far risaltare ancora e nuovamente le tette.

Alla regia uno dei maggiori esperti dell'argomento: Rick Jacobson che, dopo una lunga gavetta televisiva dietro la cinepresa di "Baywatch", "Xena" e "Spartacus: sangue e sabbia", torna al cinema per portare sul grande schermo uno dei più riusciti omaggi al cinema d'exploitation degli ultimi anni -pari solo a "Nude Nuns with Big Guns"- facendo virtù del grado zero del cinema strizza l'occhio a quel sottomondo di B-movies che le tarantinorodrigueziane divagazioni hanno portato al più vasto pubblico. "Bitch Slap" restando, invece, completamente fedele alla sua terra d'origine dialoga con "Faster, Pussycat! Kill! Kill!", con "Kung Fu Nun", o con l'indimenticato capolavoro "Shaft". La trama pretestuosa avanza grazie a continui flashback che sprofondano sempre più addietro nel tempo fino all'origine del mistero di un carico di diamanti sepolto nel deserto. I personaggi, ridotti all'osso (pardon alle tette), sono principalmente quelli delle tre antieroine Trixie (Julia Voth), Camero (America Olivo) e Hel (Erin Cummings) che si troveranno a scontrarsi per il ricco bottino attraverso continui split screen che consentono al regista di raddoppiare, triplicare, quadruplicare la presenza di tette in scena contemporaneamente.

Con colori saturati e un'estetica patinata Jacobson mette in scena questo piatto misto in cui abiti sempre più stretti e piccoli e corti vengono compensati da armi sempre più grandi in situazioni improbabili che fanno il verso a pellicole classiche devastate da una carneficina insensata e da svarioni mistici che sembrano partoriti della mente di un arcigno teologo strafatto di crack. Nel post-femminismo di "Bitch Slap" non c'è più spazio per le sottigliezze politiche di Meyer, ma solo per l'eccesso e l'eccessivo fino al grado più infimo di bassezze rappresentabili.

A volte rasentando, altre volte oltrepassando decisamente il limite del ridicolo e dell'imbarazzante questo film conquista la propria dimensione anche comica, impreziosita dai cameo di Kevin Sorbo (noto altrimenti per aver vestito i panni di Hercules nell'omonima serie tv) e Lucy Lawless (Xena). Un film imprescindibile per i cultori del genere, un non-film per tutti gli altri, da onorare con il più basso voto che Onda Cinema consenta d'assegnare.


24/11/2011

Cast e credits

cast:
Julia Voth, Dennis Keiffer, Renée O'Connor, Lucy Lawless, Kevin Sorbo, Minae Noji, William Gregory Lee, Ron Melendez, Michael Hurst, America Olivo, Erin Cummings, Scott Hanley


regia:
Rick Jacobson


titolo originale:
Bitch Slap


distribuzione:
Eagle Pictures


durata:
109'


produzione:
Rick Jacobson, Eric Gruendemann


sceneggiatura:
Rick Jacobson, Eric Gruendemann


fotografia:
Stuart Asbjornsen


scenografie:
Vali Tirsoaga


montaggio:
Joseph McFadden


costumi:
Robin Lewis-West, Rosalida Medina


musiche:
John R. Graham


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