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recensione di Antonio Pettierre
5.0/10

Dal 1998, anno in cui uscì "Blade", al 2014 di "Captain America - The Winter Soldier" siamo arrivati a 31 pellicole trasposte sul grande schermo dei personaggi della Marvel (ed entro fine anno arriveremo a 34 con i nuovi film su L'Uomo Ragno, X-Men e I Guardiani della Galassia), con una politica produttiva ormai centrata sulla serialità fatta non solo di trilogie sui personaggi, ma anche di crossover ("The Avengers"), reebot ("The Amazing Spider-Man", X-Men), spin-off (Elektra, X-Men le origini - Wolverine). Non tutti hanno avuto lo stesso successo di pubblico né tutti hanno guadagnato dal passaggio dalle strisce disegnate all'immagine in movimento: tra questi abbiamo Hulk, Elektra, I Fantastici Quattro, mentre all'estremo opposto i più riusciti sono X-Men, la prima trilogia di Spiderman, The Avengers, Iron Man. Capitan America si posiziona in una via di mezzo, perdendo una certa vitalità nel tentativo di rendere contemporaneo forse il personaggio più datato del mondo Marvel. Molto legato all'immaginario della Seconda Guerra Mondiale e a un certo periodo storico, Capitan America è tutto di un pezzo nella sua fede etica nella giustizia e nella libertà, campione dell'ideologia della difesa dei valori patriottici.
Un film come "Captain America - The Winter Soldier" lo si può vedere sotto tre distinti punti di vista tra loro correlati: la serialità, la struttura narrativa, lo spettacolo.

"Capitan America - The Winter Soldier" rientra perfettamente in questo progetto di serialità dedicato al personaggio dove "The Winter Soldier" è il secondo episodio dopo "Il primo Vendicatore" e la partecipazione a "The Avengers". Il film, all'interno di questa serialità, va preso per quello che è: una puntata di una moderna opera pop di un pantheon mitologico contemporaneo, dove i supereroi sono divinità che interagiscono con la società degli umani, con dinamiche non dissimili dai personaggi della mitologia classica.

Se un film del genere ha una sua ragion d'essere all'interno di un progetto a più largo respiro, la sua struttura narrativa lascia un po' a desiderare. "The Winter Soldier" si basa tutto, ancora una volta, sull'Hydra nazista della Seconda Guerra Mondiale, protagonista del primo film, e dove lo S.H.I.E.L.D, l'organizzazione della sicurezza a difesa della libertà, non usa metodi dissimili. Siamo immersi in continui messaggi espliciti di giustificazione dell'esercizio della forza  a scopo "difensivo e preventivo", dove gli Stati Uniti sono il mondo e la difesa del mondo è la difesa degli Stati Uniti (in piena sindrome paranoica e schizofrenica), contro terroristi che spuntano da ogni angolo, per poi scoprire che il Male attecchisce proprio nel cuore di quelli che si spacciano paladini del Bene.

E sopra tutto e tutti Steve Rogers opera, combatte, elargisce verità e si comporta sempre pieno di fede in se stesso e nella ragione di compiere la scelta giusta in ogni circostanza. E alla fine Steve Rogers - Capitan America risulta poco empatico e ingessato. Difficilmente lo spettatore può immedesimarsi in un eroe che sente e vede molto lontano come modello in cui identificarsi. La narrazione si dipana in modo lineare, prevedibile, con colpi di scena disinnescati di suspense, perché previsti dallo spettatore troppo in anticipo. Compreso "Il soldato d'Inverno" che, con poca originalità, arriva dal passato di Steve Rogers, in una nemesi che ricorda dal punto di vista iconico troppo il Bane di Batman di "Il Cavaliere Oscuro - il ritorno" (un demerito per un supercattivo Marvel che cita impropriamente un personaggio della DC Comics).

E arriviamo al terzo aspetto, in un film che vorrebbe (e dovrebbe) essere sostanzialmente uno spettacolo di puro divertimento, ma che non raggiunge mai livelli di vero godimento visivo. "The Winter Soldier" è un continuo susseguirsi di combattimenti in mare, in cielo e in terra, all'aperto e in luoghi chiusi, di inseguimenti in auto, di sparatorie e di scontri corpo a corpo, in un profluvio tronitruante di sequenze di azioni. I fratelli Russo, che hanno sostituito Joe Johnston, sono altrettanti mestieranti che governano la messa in scena in modo troppo movimentato, arrivando a essere ipercinetici nelle inquadrature strette dei combattimenti ravvicinati dove l'occhio fa fatica a seguire l'azione, andando un po' meglio quando si tratta di utilizzare la macchina da presa in campi lunghi. E anche gli attori si lasciano fagocitare dalle maschere che interpretano, come Chris Evans (che abbiamo visto di recente in "Snowpiercer" con tutt'altri risultati) con il suo Capitan America o la Vedova Nera di Scarlett Johansonn. Unico che si salva è Robert Redford, in una parte inusuale per lui che gioca con il suo mito di divo cinematografico. Ma è veramente troppo poco per salvare un film che si dimentica con facilità appena usciti dalla sala cinematografica.


26/03/2014

Cast e credits

cast:
Chris Evans, Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Robert Redford, Samuel L. Jackson


regia:
Anthony Russo e Joe Russo


titolo originale:
Captain America - The Winter Soldier


distribuzione:
The Walt Disney Company Italia


durata:
136'


produzione:
Marvel Studios


sceneggiatura:
Stephen McFeely, Christopher Markus


fotografia:
Trent Opaloch


scenografie:
Peter Wenham


montaggio:
Jeffrey Ford


costumi:
Judianna Makovsky


musiche:
Henry Jackman


Trama

Steve Rogers/Captain America vive a Washington DC cercando di adattarsi alla società contemporanea dopo il suo recupero dai ghiacci e collaborando con lo S.H.I.E.L.D., l’organizzazione internazionale a difesa del mondo. Quando viene attaccata da terroristi, Captain America diventa oggetto di un complotto per il controllo del pianeta. Insieme a Natasha Romanoff/Vedova Nera e Sam Wilson/Falcon, Capitan America affronterà un nuovo, misterioso e pericoloso nemico: il Soldato d'Inverno.

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