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recensione di Simone Pecetta
3.0/10

C'è un delfino, molto dolce e simpatico che scorrazzando per i fondali marini della Florida si è ferito con delle vecchie e arrugginite trappole per granchi lasciate da dei pescatori. La ferita è grave e la sua pinna caudale deve essere amputata. Adesso, sappiate che se non empatizzate con Sawyer il ragazzino undicenne, che ha trovato il delfino su di una spiaggia e che pian piano vi diventerà amico, siete delle bestie senza sentimenti. Basta? No non basta: sappiate che il ragazzino è stato abbandonato dal padre ed il cuginone del cuore sta partendo, arruolato nelle forze militari per servire il suo paese. Vi sembra abbastanza? No, non è ancora abbastanza: il centro di cura in cui il delfino sta cercando di riabilitarsi deve fronteggiare la crisi economica in cui versa e cercare di sfuggire alle grinfie di un feroce investitore che vorrebbe trasformarlo in un hotel di lusso. Diciamo che abbiamo raggiunto il fondo e che potrebbe essere l'avvio di un disaster movie in versione familiare, ma a dire il vero manca il pezzo forte: la madre dell'undicenne eroe è una Ashley Judd più nevrotica del solito, ma ben presto anche lei si scioglierà e chissà che con l'avvenente e vedovo dottore delle creature marine, che nel tempo libero suona il sax in riva all'oceano, non possa lasciarsi andare. Bene, ora avete un buon quadro della situazione, ma non rilassatevi troppo ché ci sarà spazio per tragici incidenti, un uragano dalle devastanti conseguenze e la comparsa in scena di Morgan Freeman.

L'ennesimo film scadente pieno di sentimenti da quattro soldi, ecco ciò di cui sentivamo la mancanza. E se sono buoni sentimenti ben poco cambia. Ecco ciò che il regista Charles Martin Smith è in grado di regalarci mettendoci dentro anche un delfino ferito, che non può non stare simpatico, ed un ragazzino maledettamente "bravo" in una storia dalla quale tutti possono imparare qualcosa (di banale). Tra i tanti problemi de "L'incredibile storia di Winter il delfino" c'è anche il trovarsi in una via di mezzo tra un melodramma troppo rosa ed una commedia troppo drammatica senza un identità o un pubblico ideale. Un'ultima nota di demerito la riserviamo al piccolo Nathan Gamble che forse ha già dato raggiunto il suo zenith attoriale nella parte di Mike Jones di "Babel".

La storia del delfino Winter si basa su eventi realmente accaduti (alcune immagini ne ripercorrono la storia alla fine del film, come Boyle aveva fatto per "127 ore", in quella che che è indubbiamente la parte migliore della pellicola) ed è un peccato che siano stati usati da spunto per realizzare un brutto film anziché un bel documentario. Se voleste vedere un film con buoni sentimenti meglio che diate uno sguardo a "Miracolo a le Havre" e se, invece, aveste bisogno di far vedere un bel film ai vostri figli potreste fare un pensiero a noleggiare "Le avventure di Tintin". Almeno vedrete qualcosa di bello.


03/01/2012

Cast e credits

cast:
Harry Connick Jr., Ashley Judd, Cozi Zuehlsdorff, Nathan Gamble, Morgan Freeman, Austin Stowell, Frances Sternhagen, Austin Highsmith, Betsy Landin, Juliana Harkavy, Megan Lozicki


regia:
Charles Martin Smith


titolo originale:
Dolphin Tale


durata:
113'


produzione:
Richard Ingber


sceneggiatura:
Karen Janszen, Noam Dromi


fotografia:
Karl Walter Lindenlaub


montaggio:
Harvey Rosenstock


musiche:
Mark Isham


Trama
Winter il delfino che ha bisongo d'aiuto e Sawyer un undicenne molto sveglio in una storia piena di buoni sentimenti
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