Ondacinema

recensione di Matteo Zucchi
4.5/10
Non serve avere una conoscenza profonda della storia del cinema per sapere che i franchise sono sempre stati un elemento costitutivo dell'industria hollywoodiana, a partire dai vari serial avventurosi degli anni 10, passando attraverso i grandi successi dell'Età dell'oro e le produzioni di Roger Corman e affini. Fra tutte queste produzioni una certa rilevanza spetta ai film Universal con protagonisti vari mostri ricavati da tutto l'immaginario orrorifico dei 150 anni precedenti, anticipanti, per così dire, l'ossessione contemporanea per il crossover, così come l'inserimento di elementi comici in narrazioni seriose e di genere (i vari "Abbott and Costello Meet"), nonché, si potrebbe insinuare, una certa piattezza estetica e la scarsa efficacia drammaturgica delle sceneggiature (perlomeno nelle produzioni più tarde). E pertanto poteva la medesima major, in quest'epoca di "universi espansi" e "transmedia storytelling", esimersi da rielaborare quanto fatto tra anni 30 e 50?

No, di certo, come si evince dal logo "Dark Universe" che riempie lo schermo ancora prima che il film (e la saga) inizi e la cui transizione è probabilmente la cosa più interessante del prologo della pellicola, tra logorroici flashback che descrivono gli artefatti della vicenda e la stereotipica presentazione da buddy movie del divo Cruise e dell'ignavo coprotagonista Jake Johnson. Miliziani nerovestiti appellati semplicemente come "ribelli" e bombardamenti con droni sottolineano il setting contemporaneo della vicenda, il quale però non viene sfruttato per inserire nessun possibile nuovo spunto tematico ma si limita a privare questa versione de "La Mummia" dell'efficace per quanto grossolano esotismo del precedente reboot del '99 (che a posteriori non è difficile considerare come parziale precursore, con inferiori intelligenza e classe, de "La maledizione della prima luna"). Unica differenza meritevole di citazione, oltre all'organizzazione di "cacciatori di mostri" capeggiata da Henry Jekyll (!), è l'antagonista, dai trascorsi ancor più fumosi e velleitari del povero Imhotep e stavolta di sesso femminile per adeguarsi agli standard della Hollywood contemporanea, ben rappresentati dal mediocre "Wonder Woman" di Patty Jenkins.

Dopo l'abbandono, evidente proprio a partire da quest'ultimo film, del mood cupo e serioso che aveva precedentemente caratterizzato le produzioni Warner/DC, optando per criteri estetici più vicini a quelli della "rivale" Disney/Marvel, il panorama mainstream contemporaneo pare ormai privo di opere che in un qualche modo divergano da quelli. La speranza che il Dark Universe si opponesse effettivamente a questa standardizzazione sfuma però già dopo pochi minuti di pellicola con i già citati siparietti dei due protagonisti maschili e i doppi sensi da scuole medie (pardon, elementari) che introducono la protagonista femminile Annabelle Wallis. Seguendo la scia del predecessore (illegittimo) "Dracula Untold", in origine iniziatore del DU, il film di Kurtzman (regista quanto mai discutibile, eppure produttore di serial interessanti come "Fringe" e da tempo sodale di J.J. Abrams) sposa l'estetica PG-13 degli action coevi, quella delle carneficine senza sangue e pathos e degli scontri tra superumani. In effetti sono proprio quest'ultimi a rappresentare al meglio la deriva di questo macrogenere con il loro caotico tripudio di CGI e la mancanza di drammaticità determinata dalla condizione divina o quasi dei combattenti. Adottando nel prefinale anche questo cliché "La Mummia" si conferma nulla più di una delle tante varianti di questo genere produttivo e rivela come il Dark Universe non abbia probabilmente molto da dire che non sia la brama della Universal di un posto nell'arena della transmedialità. Al botteghino l'ardua sentenza (il cui responso pare già essere piuttosto negativo).

09/06/2017

Cast e credits

cast:
Tom Cruise, Annabelle Wallis, Jake Johnson, Sofia Boutella, Russel Crowe, Courtney B. Vance


regia:
Alex Kurtzman


titolo originale:
The Mummy


distribuzione:
Universal Pictures


durata:
107'


produzione:
Sean Daniel Company, Secret Hideout, Universal Pictures


sceneggiatura:
David Koepp, Christopher McQuarrie, Dylan Kussman


fotografia:
Ben Seresin


scenografie:
Jon Hutman, Dominic Watkins


montaggio:
Gina Hirsch, Paul Hirsch, Andrew Mondshein


musiche:
Brian Tyler


Trama
Nuovo Regno, antico Egitto. La principessa Ahmanet, nominale erede al trono, uccide il padre, la di lui moglie e il figlioletto neonato per assicurarsi il trono, dopo aver fatto un patto con Set. Prima di poter dare forma umana, come promesso, al dio viene catturata e imbalsamata e sepolta viva. Nell'Iraq contemporaneo viene ritrovata la sua tomba da parte di due mercenari e avventurieri americani e da un'archeologa amante di uno dei due. L'incidente aereo che spezza il sarcofago e apparentemente uccide il protagonista sarà solo la prima delle catastrofi che la ritrovata missione della Mummia scatenerà.