Ondacinema

recensione di Mirko Salvini
7.0/10

"Questo paese è uno strip-club, ci sono quelli che lanciano i soldi e quelli che ballano", si delinea con questa battuta, pronunciata con malinconico disincanto da Ramona (una Jennifer Lopez perfettamente in parte) sul finale la morale che sta alla base di "Le ragazze di Wall Street" (titolo italiano fuorviante, l’originale "Hustlers", truffatori, rendeva meglio l’ambiguità di una storia nella quale in effetti non è semplice stabilire chi siano i veri truffati), film che racconta la crisi economica del 2008 da un punto di vista diciamo così speciale. La regista-sceneggiatrice Lorene Scafaria ("Cercasi amore per la fine del mondo") si rifà a un articolo di Jessica Pressler ("The Hustlers at Scores", apparso originariamente sul "New York Magazine") per raccontare una di quelle vicende al tempo stesso incredibili ed esemplari. Protagoniste un gruppo di stripper che, rimaste senza clienti dopo il crollo dei mercati, decidono di reinventarsi come ladre. Nello specifico si trattava di una truffa abbastanza banale nella sua efficacia: invitare ex-clienti, preferibilmente broker, a seratine allegre durante le quali i portafogli dei signori venivano notevolmente alleggeriti (perché, nonostante le difficoltà del periodo, pare che alcuni non se la stessero passando poi così male), anche perché i malcapitati erano messi fuori gioco con drink, diciamo così, irrobustiti da sostanze non propriamente legali.

Se pensate a un sequel non ufficiale di "American Hustle", avete capito male. Leonore Scafaria è interessata soprattutto a raccontare un capitolo molto amaro e importante della storia recente dal punto di vista dei non privilegiati,  e il successo di pubblico e critica che il film sta riscuotendo dimostra che c’è ancora interesse verso quell’argomento. A differenza della "Grande scommessa" di Adam McKay (che non a caso figura qui in veste di produttore), non si racconta il crollo economico dall’interno, ma ci si concentra su come è cambiata la vita delle persone prima e dopo il disastro finanziario. Sarebbe già una cosa interessante così, ma "Le ragazze di Wall Street" è anche una bella storia di amicizia e solidarietà al femminile, di cui è protagonista Destiny (Constance Wu, al suo secondo successo dopo "Crazy and Rich", a ribadire che Hollywood fa bene a investire su storie che non siano solo centrate su personaggi wasp), una giovane donna sino-americana che lavora come pole dancer a New York.

Destiny è una persona senza grilli per la testa, vorrebbe mettere da parte qualche soldo per occuparsi serenamente della nonna e magari togliersi qualche sfizio. Non è facile, perché i gestori del locale dove lavora finiscono per prendere buona parte dei suoi non abbondanti introiti; ad aiutarla sarà proprio Ramona, la vera star del club. Mamma single con una ragazzina cui badare, Ramona sogna di lanciare una linea di costumi da bagno e propone a Destiny di lavorare insieme. Le cose cominciano ad andare bene, i soldi girano, lo shopping può essere fatto senza problemi e arriva anche un fidanzato carino per lei. Poi, però, succede quello che sappiamo e Destiny si ritrova con un pugno di mosche: una bambina piccola, senza lavoro né grandi prospettive. Per fortuna, Ramona arriva in suo soccorso con l’idea di pelare i soldi ai "maghi" co-responsabili del tracollo che ha messo molti in ginocchio (in verità, i clienti colpiti sembrano più che altro dei poveri diavoli e vedendoli pare inverosimile che possano aver provocato un evento dalle conseguenze globali, ma questa scelta può essere degna di nota, quasi a suggerire una certa "banalità" dei "cattivi").
Le cose quindi riprendono a funzionare, i soldi rientrano (seppure non guadagnati troppo onestamente, anche se le ladies amano ricordare alle proprie vittime che di fatto con loro si sono concessi una serata di divertimento e in effetti molti uomini derubati scelgono di non denunciare) e c’è l’idea di avere creato una famiglia allargata (della quale fanno parte anche una giovane mal fidanzata e una cacciata di casa per il lavoro sconveniente di stripper). Purtroppo, le nostre eroine si fanno prendere la mano con prelievi che diventano sempre più pesanti dalle tasche dei malcapitati, nel gruppo entra gente inaffidabile e qualche cliente derubato trova il coraggio di parlare. Quindi entra in ballo la polizia e una giornalista apparentemente fredda e distaccata (Julia Stiles) si farà poi raccontare da Destiny come sono andate davvero le cose.

"Hustlers" in apparenza potrebbe sembrare un mix fra "Showgirls" (ma senza essere altrettanto funereo) e "The Wolf of Wall Street" (ma senza essere altrettanto cervellotico), ma nonostante si mettano insieme il mondo luccicante dei locali notturni e lo sfavillante ambiente della finanza, quella che ci viene raccontata è una storia meno sfavillante di quanto i costumi di Mitchell Travers o le canzoni pop scelte da Jason Markey (che rappresentano l’unico commento musicale della pellicola) possano suggerire. Scafaria ci regala un film amaro e a tratti allegro in cui ci viene presentato un volto ancora poco indagato di un certo nuovo proletariato, mostrando nei confronti dei personaggi al centro della storia solidarietà e comprensione.


09/11/2019

Cast e credits

cast:
Constance Wu, Jennifer Lopez, Julia Stiles, Keke Palmer, Lili Reinhart, Lizzo , Cardi B, Mercedes Ruhel, Wai Ching Ho


regia:
Lorene Scafaria


titolo originale:
Hustlers


distribuzione:
Lucky Red


durata:
110'


produzione:
Gloria Sanchez Productions


sceneggiatura:
Lorene Scafaria


fotografia:
Todd Banhazl


scenografie:
Jane Musky


montaggio:
Kayla Emter


costumi:
Mitchell Travers


musiche:
Jason Markey


Trama
A New York, dopo la crisi del 2008, un gruppo di stripper si organizza per derubare alcuni ex clienti
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