Ondacinema

recensione di Anna Maria Pelella
6.0/10
Tre episodi collegati da un unico tema: la paura. Nel primo, "Gambling man", Sam Lee è un giocatore indebitato fino al collo che trova una misteriosa moneta, la quale gli consente di vincere per tredici volte consecutive. Ma il prezzo è, ovviamente, altissimo. Nel secondo episodio, "Running girl", Elanne Kong è una giovane donna che si sveglia in quello che sembra un incubo di Romero. Nel terzo, "Dying boy", Tommy Yuen è un disoccupato che decide di partecipare ad un reality dal titolo "scare you to death " e quello che gli accadrà è in perfetta linea col titolo del gioco.

E' di paura che si parla in questo film. Non la semplice angoscia che prende di fronte all'inspiegabile, bensì il panico atavico che colpisce chi è testimone di cose che vengono dall'Oltre. Ed è questo un luogo altro rispetto al nostro piano temporale, dove si trova chi ha già travalicato la barriera che ci separa dalla morte, e non solo non ha nessuna intenzione di andare, ma avverte un irrefrenabile desiderio di mettere le mani addosso, possibilmente intorno al collo di chi è ancora da questa parte.
I riferimenti sono molti e tutti abbastanza evidenti. La simbolica utilizzata è di forte impatto e la regia, seppur in alcuni momenti leggermente grossolana, è efficacissima.
La continua rappresentazione in movimento di oggetti o persone, che non dovrebbero in verità muoversi affatto, rende ansiogeno un corridoio e spaventosi gli antri che si aprono alla luce debole dei neon traballanti.

Se è pur vero che è possibile intuire quello che capiterà al povero giocatore posseduto dalla sua moneta, non è certo facilissimo immaginare la forma che il ritorno prenderà, per lo sfortunato possessore di un oggetto diabolico. Mentre il secondo episodio ha un taglio leggermente più onirico, e la protagonista vive fino alla fine un terribile incubo, di quelli che a raccontarli sembrano stupidi ma che, ben rappresentati, regalano una bella notte insonne all'incauto spettatore. Il terzo episodio appare, ad un primo sguardo, come una satira di quello che la gente è disposta a fare pur di apparire in televisione e, possibilmente, accaparrarsi un po' di soldi. Il contratto che il giovane disoccupato si trova a firmare, contiene alcune piccole anomalie, apparentemente innocue che, però, si riveleranno fatali. Ad esempio, sappiamo da sempre che una cosa da non fare assolutamente mai è mettere per iscritto, comunicando così a terzi, le nostre più intense paure.
E già che ci siamo, se si finisce col firmare casualmente con una goccia del proprio sangue, forse non è del tutto casuale il fatto che chi ci propone il contratto zoppichi un pochino, o no?
Vogliamo poi parlare dei famosi ascensori orientali, solitamente assai più abitati dei condomini di cui fanno parte?

Presente come attore in alcuni film dei fratelli Pang, Cub Chien Kong-On praticamente è alla sua prima opera, dal momento che per il suo precedente ed unico film come regista , "See you in Youtube", figura solo tra i produttori. Se questa regia risulta vagamente impersonale, è pur vero che il risultato finisce per avvincere proprio a causa di una certa ingenuità nella rappresentazione. Cub Chien Kong-On utilizza al meglio tutto l'apparato da film horror asiatico, mettendoci in più un buon uso delle luci e una tensione solitamente più occidentale che, combinata al sapore asiatico di provenienza, riesce a condire appieno un piatto che rischiava di finire per diventare la solita minestra riscaldata.
28/06/2008

Cast e credits

cast:
Elanne Kong Yeuk-Lam, Sam Lee Chan-Sam, Tommy Yuen Man-On, Lawrence Chou Chun-Wai, Derek Tsang Kwok-Cheung, Raymond Wong Ho-Yin, Candy Hau Woon-Ling


regia:
Cub Chien Kong-On


titolo originale:
Hark Sei Nei


durata:
98'


produzione:
Century Creator Co. Ltd., Magic Heart Film Production


sceneggiatura:
Cub Chien Kong-On


fotografia:
Choochart Nantitanyatada