Ondacinema

recensione di Mirko Salvini
7.0/10
In un'epoca nella quale bisogna ancora lottare per i diritti civili, coi paesi occidentali (purtroppo non tutti) più in prima linea di altri, anche il mondo del cinema ha fatto e deve fare la sua parte, e persino un piccolo film come "Love, Simon" si è aggiudicato un piccolo ma importante primato. È infatti il primo teen movie prodotto da uno studio hollywoodiano (in questo caso si parla della Fox) che ha per protagonista un adolescente gay. Nel 2018 siamo abituati a vedere personaggi lgbt di ogni età, sia sul piccolo sia sul grande schermo, e i tempi in cui di questo mondo si interessava soprattutto il cinema indie, o quello di alcuni autori in particolare, sono decisamente passati. Finora, per un certo cinema mainstream, tuttavia gli adolescenti gay hanno continuato ad avere un ruolo secondario. Le buone accoglienze critiche e la popolarità che questa pellicola sta riscuotendo ci fanno però pensare che Simon Spear, il diciassettenne al centro di questa storia avrà presto molti coetanei "cinematografici" a fargli buona compagnia.

Tratto dal romanzo young adult di Becky Albertalli "Simon vs. the Homo Sapiens Agenda" (pubblicato in Italia da Mondadori col titolo "Non so chi sei ma io sono qui"), "Tuo, Simon" è diretto da Greg Berlanti, regista e attivista fino a oggi meglio conosciuto come produttore di serie tv di successo rivolte al pubblico più giovane ("Riverdale", "Arrow", "The Flash", "Legends of Tomorrow"). Leggendo la sua biografia si capisce che anche se ora è un uomo realizzato sia professionalmente sia nella vita privata (lui e il suo partner sono sposati e genitori di un bambino di due anni), probabilmente la storia di Simon è stata anche un po' la sua storia. Come quella di molti altri ragazzi gay di quell'età.

Simon ha una famiglia piuttosto aperta che gli vuole bene e compagni di scuola coi quali ha un ottimo rapporto (molti dei quali sono afroamericani, per ribadire che non siamo necessariamente fra gli elettori di Trump). Il suo cruccio è quello di non avere ancora fatto coming out. A differenza di tanti adolescenti che temono (o hanno temuto) che un passo così importante possa (o potesse) suscitare una reazione forte da parte dei propri cari, Simon sa che le persone continuerebbero a stargli accanto, ma nonostante questa consapevolezza ancora non si sente pronto, anche perché non è abituato a confidarsi con gli altri, neanche con gli amici di una vita. L'unico con cui riesce ad aprirsi, seppur nell'anonimato, è Blue, un altro ragazzo gay col quale comunica tramite mail. Sfortuna vuole che un giorno in biblioteca Simon lasci aperto il suo account e un altro compagno impiccione scopra così il suo segreto. Il protagonista si trova di fronte a un aut aut davvero niente male: convincere la nuova arrivata a uscire col quel ragazzo oppure ritrovare i propri scambi con Blue pubblicati online, col risultato di perdere il solo amico (virtuale) col quale confidarsi. Ma questa storia è anche un coming of age, ed è chiaro che le mail saranno rivelate e il segreto di Simon diventerà di dominio pubblico. Sarà ugualmente un importante rito di passaggio per il ragazzo, visto che potrà essere più franco con le persone che fanno parte della sua vita senza doversi preoccupare di cosa pensano di lui. Poi forse potrà anche scoprire chi sia Blue veramente e magari trovare in lui qualcosa di più di un amico virtuale.

Tanti film ci hanno abituato a immaginare una storia come quella di Simon in chiave drammatica e va detto che spesso le cronache (anche italiane e anche recenti) ci dicono che il coming out per i ragazzi può essere un problema prima e dopo. Ma Berlanti e i suoi sceneggiatori vogliono intenzionalmente mostrare una situazione diversa. Simon non perde i suoi affetti, ne guadagna anzi di nuovi. Scopre anche cosa siano bullismo e omofobia, ma un'insegnante dai modi spicci mette a posto le cose in men che non si dica (sì, forse qui il film pecca di ottimismo, ma c'è sicuramente consapevolezza anche in questo messaggio apparentemente edulcorato, e poi questi temi delicatissimi sono stati affrontati in maniera più approfondita altrove), perché in effetti "Tuo, Simon" vuole suggerirci che per i giovani una società senza discriminazione è non solo possibile ma indispensabile. Simon a un certo punto dice di meritare una storia d'amore, ma il film sembra invece volergli dire che merita non solo quello ma tante altre cose ancora e, semmai, sbaglia chi ritiene che a tutto questo lui potrebbe non avere diritto per via del suo orientamento sessuale. I confronti del protagonista coi due genitori (la madre psicologa e il padre ex giocatore di football) e la sorellina gourmet sono molto teneri, ma ancora più interessante il breve scambio con un altro studente gay dichiarato che chiede a Simon come mai non avesse pensato di confidarsi con lui; il ragazzo come risposta gli dice che non pensava che i due in fondo avessero molte cose in comune. Battuta che al tempo stesso sottolinea che una maggior comunione di intenti nel mondo lgbt, spesso diviso, possa solo essere utile.

Berlanti forse non diventerà un nuovo John Hughes, comunque sa di cosa ha bisogno una storia come questa per funzionare. Magari il film poteva anche essere più scoppiettante però ti diverte e si segue con partecipazione. La colonna sonora segue le regole di questo sottogenere regalandoci brani orecchiabili con sonorità trendy e attori scelti adeguatamente. Ovviamente spicca il ventenne Nick Robinson che interpreta Simon con una pacata energia, molto appropriata al personaggio.

03/06/2018

Cast e credits

cast:
Nick Robinson, Jennifer Garner, Josh Duhamel, Katherine Langford, Alexandra Shipp, Jorge Lendeborg Jr., Keiynan Lonsdale, Miles Heizer, Tony Hale, Logan Miller, Talitha Bateman, Joey Pollari, Mackenzie Lintz


regia:
Greg Berlanti


titolo originale:
Love, Simon


distribuzione:
20th Century Fox


durata:
110'


produzione:
Fox 2000 Pictures


sceneggiatura:
Elizabeth Berger, Isaac Aptaker


fotografia:
John Guleserian


scenografie:
Aaron Osborne


montaggio:
Harry Jierjian


costumi:
Eric Daman


musiche:
Rob Simonsen


Trama
Simon è un diciassettenne con una bella famiglia e ottimi amici. Non si è però ancora deciso a dire ai suoi cari di essere gay. Quando le sue mail vengono inavvertitamente lette Simon avrà diverse questioni da sistemare.
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