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I primi venti del palinsesto estivo

Anche se l'estate non è ancora arrivata, i programmi stagionali iniziano a terminare e i palinsesti variano la programmazione settimanale con molti interessanti film. Da notare che si celebrano gli anniversari dalle morti di Nino Manfredi e di Massimo Troisi, avvenute entrambe il 4 giugno: a tal proposito, suggeriamo di fare attenzione alla programmazione di Rete 4 e di Iris.




Domenica 1 giugno


Nell'anno del Signore di Luigi Magni (16.05, Rete 4): nella Roma del 1825 i carbonari tentano inutilmente di sollevare il popolo contro il governo pontificio. Il disincantato Cornacchia assiste alle manovre rivoluzionarie e cerca di salvare inutilmente due carbonari... È il più celebre e più riuscito dei film di Luigi Magni, con un super-cast nel loro periodo migliore: da non sottovalutare l'improvvisa apparizione di Alberto Sordi che può gigioneggiare in libertà, mentre è indimenticabile Nino Manfredi nell'incarnare la disillusione sferzante di Pasquino.

La Grande Finale di Michael Apted (20.30, La7): i campionati mondiali di calcio del 2006 che arrisero alla Nazionale italiana, nel documentario ufficiale prodotto dalla FIFA. Per prepararsi agli ormai imminenti mondiali che si terranno in Brasile.

Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen (21.05, Iris): commedia minore di Allen che ragiona sulle inevitabili assurdità che si commettono quando si seguono i propri impulsi sentimentali. Contenuto in nuce in "Melinda e Melida", dove si parla di una narrazione con un possibile ménage a trois.

Corpo celeste di Alice Rohrwacher (23.10, Rai 5): Martina si trasferisce a Reggio Calabria insieme ai genitori, dopo aver vissuto in Svizzera. Spaesata e solitaria, viene iscritta al corso di catechesi per la cresima... Nonostante alcune slabbrature, l'esordio della Rohrwacher affresca una realtà dove una religiosità ufficiale e kitsch spinge ai margini la formazione spirituale personale ma sincera della protagonista.

Confessioni di una mente pericolosa di George Clooney (0.50, La7): adattamento di Charlie Kaufman della autobiografia vera o presunta di Chuck Barris, celebre conduttore di show televisivi che ha avuto, a suo dire, una doppia vita da agente della Cia. Esordio alla regia di George Clooney per un'opera eccessiva e ambiziosa, ma anche piena di guizzi interessanti e che sa come manipolare lo spettatore per poterlo sorprendere.

Notte dedicata al cinema di Julio Bressane, su Fuori Orario:

Attenzione madame (2.00, Rai 3)
Barone Olavo, l'orribile (3.10, Rai 3)
La famiglia del Chiasso (4.10, Rai 3)


Lunedì 2 giugno

Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio (12.20, Iris): nella Milano degli anni 70, il caporedattore di un noto quotidiano indaga su un efferato delitto a sfondo sessuale e lo strumentalizza... Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto, Bellocchio gira un film di denuncia asciutto e cattivo, con un Volontè magnificamente sgradevole.

Materia oscura di M. D'Anolfi e M. Parenti (16.15, Rai Movie): il Poligono Sperimentale di Salto di Quirra, terrotorio compromesso in cui si intrecciano indagini, servizi fotografici e la vita di un paese. Documentario del 2013 che ha avuto grande risonanza tra gli addetti ai lavori.

Redemption di Miguel Gomes (17.45, Rai Movie): nel 2012 il regista portoghese aveva esordito con "Tabu", molto acclamato nel giro dei festival, mentre questo è un breve documentario allestito su immagini e sequenze di repertorio, commentate da voci fuori campo. Il cinema inventa le diaristiche confessioni di quattro importanti figure politiche europee, che cercano redenzione, ricordando un momento di svolta della loro vita.

Buongiorno, notte di Marco Bellocchio (21.15, Rai Storia): Roma, 1978. La bibliotecaria Chiara diventa la "vivandaia" di Aldo Moro, l'allora presidente della Democrazia Cristiana, rapito da parte delle Brigate Rosse. Splendida re-immaginazione bellocchiana di un evento storico che segnò l'Italia: il personaggio di Maya Sansa diventa il punto di congiuntura tra il politico e il privato, intrappolata da un'ideologia che vorrebbe nasconderle l'uomo sequestrato nel suo appartamento, visto solo come simbolo politico. Squarci onirici a suon di Pink Floyd e un inquietante finale con quella carrella sui moloch della DC che sfilano davanti alla bara di Moro. Una storia che si ripeterà con altri protagonisti e con altre vittime...  

Cancer di Glauber Rocha (1.05, Rai Movie): ricerca sperimentale del  regista brasiliano sulle potenzialità linguistiche e politiche della settima arte. Prodotto dalla televisione italiana ma tramesso una volta sola nel 1974.


Martedì 3 giugno

Ci sono dei giorni...e delle lune di Claude Lelouch (15.50, Rai 3): il regista francese compone un mosaico di storie, sminuzzandole e rimescolandole alle porte di Parigi. In occasione di un colossale ingorgo, convergono infatti un camionista e un giocatore d'azzardo piantati dalle mogli, un medico in crisi con l'amante, un pensionato nostalgico e un cantante di successo, un prete omosessuale e tanti altri...

Rancho Notorius
di Fritz Lang (16.55, Rete 4): un uomo che insegue l'assassino della propria donna, si infiltra nel rifugio di questi. Un rifugio di fuorilegge dove regna Ambra, una donna forte che si innamorerà di lui. Western girato tra scenografie stilizzate e una fotografia fiammeggiante, "Rancho Notorius" è un'atipica divagazione sui motivi della vendetta sottoforma di melò. Il rapporto tra Lang e Marlene Dietrich non fu idilliaco, ma l'interpretazione dell'attrice è da grande star.

La classe di Laurent Cantet (21.15, Rai 5): il professore protagonista è interpretato da Bégaudeau, vero ex-insegnante, autore del romanzo da cui Cantet trasse questo film. All'epoca si beccò pure delle critiche da parte degli ex-colleghi per aver dipinto, con manie di protagonismo, un quadro disincantato e pessimista sulle possibilità pedagogiche della scuola. Resta il fatto che l'affresco di un anno scolastico di Cantet è grande cinema che riesce a cavare sguardi ed espressioni degne di attori scafati, da parte di un gruppo di interpreti non professionisti. E quel "Io non ho imparato niente", detto da un'allieva al proprio docente sul finale, non può che essere uno sconfortante colpo al cuore.

Assassini nati di Oliver Stone (23.15, Rai 4):la storia di base è quella che ispirò anche Terry Malick nella realizzazione di "La rabbia giovane". Qui il canovaccio declinato nella parossistica violenza tipica di Quentin Tarantino (sua la sceneggiatura originale), fu modificato in feroce satira grottesca contro lo strapotere dei media da Oliver Stone al momento di girare il film (cosa che sancì la fine dell'amicizia tra i due registi). Bravissimi e deliranti Woody Harrelson e Juliette Lewis.

Il matrimonio di Lorna di Jean-Pierre e Luc Dardenne (0.55, Rai Movie): Lorna accetta di partecipare alla macchinazione ordita da un poco di buono per ottenere la cittadinanza, per poi farla ottenere anche a un mafioso russo. Ma quando Lorna resta incinta e inizia a percepire un'incontenibile pulsione materna, i suoi piani cominciano a cambiare... Come molti personaggi dardenniani, anche Lorna deve cercare di salvarsi dal proprio inferno: stavolta nel finale vi è un'apertura verso la grazia dell'amore, baciata dalla sequenza finale girata in un religioso silenzio.

La ballata del boia di Luis Garcia Berlanga (4.30, Rete 4): Il giovane José Luis sposa la figlia del boia. Per ottenere l'assegnazione di un appartamento, dovrà ereditare dal suocero l'odiata professione di carnefice. Scritto da Ennio Flaiano e Rafael Azcona (sceneggiatore anche per Marco Ferreri), è una commedia nera con un memorabile Manfredi, che avrebbe meritato maggiore visibilità e un orario più agevole.


Mercoledì 4 giugno

Cronaca familiare di Valerio Zurlini (15.45, Rai Movie): Enrico, un giornalista, riceve una telefonata che gli annuncia la morte del fratello minore, Dino. In preda al dolore, rievoca le principali tappe della loro non facile vita, a partire dall'infanzia, poverissima e desolata dopo la morte dei genitori, fino ai brevi momenti di vita in comune da adulti. La malinconica poesia urbana di un ispiratissimo Zurlini, il quale ricerca, con le sue inquadrature e i suoi movimenti di macchina, di ritagliare gli "spazi affettivi" dei due protagonisti. Mastroianni in una delle sue interpretazioni più calibrate ed emozionanti.

Straziami ma di baci saziami di Dino Risi (16.35, Rete 4): la lunga storia d'amore tra Marino Balestrini e Marisa di Giovanni. Prima tentano il suicidio perché il babbo di lei si oppone alla loro relazione, quindi Marisa, ingiustamente accusata di tradimento, abbandona Marino e si reca a Roma. Poco dopo l'uomo decide di partire per la capitale per ritrovarla...o per morire. Continua l'omaggio della rete a Nino Mandredi, a dieci anni dalla scomparsa. Quest'ottimo film risiano gioca parodiando il melò e le figurine del fotoromanzo, centrando entrambi i bersagli. La leggerezza della commedia è genialmente fusa alla caratterizzazione al limite del grottesco dei personaggi protagonisti (da parte del trio Manfredi-Tiffin-Tognazzi).

Furia selvaggia - Billy Kid di Arthur Penn (17.35, Rai Movie): la penna tagliente (e intelligente) di Gore Vidal rilegge uno dei personaggi più controversi dell'Old West, Billy the Kid. Arthur Penn, all'esordio cinematografico, capisce il potenziale drammaturgico del copione e realizza un western originale e ben poco epico, con un antieroe contestatario e generazionale: il ribellismo senza causa di Billy trova una chiave freudiana, tra complessi di Edipo e padri putativi, anche grazie alla carismatica interpretazione del giovane Paul Newman.

Che ora è di Ettore Scola (23.00, Iris): un facoltoso avvocato romano va a Civitavecchia per trovare il figlio, che sta terminando il servizio militare. Il rapporto tra i due è difficile, vista la voglia del padre di trovare un modo per dialogare col giovane, per il quale è un estraneo. Uno Scola narrativamente minimalista che, probabilmente, asseconda fin troppo il duetto Mastroianni-Troisi (premiati entrambi con la Coppa Volpi a Venezia).


Giovedì 5 giugno

Guida perversa al cinema
 di Sophie Fiennes (22.15, LaEffe): Zizek è un famoso filosofo e psicanalista che approfondisce il linguaggio nascosto del cinema, scoperchiando il "vaso di pandora" sotto la superficie delle immagini. 

Il ragazzo con la bicicletta
 di di Jean-Pierre e Luc Dardenne (22.35, Rai 3): Cyril ha solo 12 anni e un'idea fissa: ritrovare il padre che lo ha lasciato provvisoriamente in un istituto per l'infanzia. Sulla sua strada incontra per caso Samantha, una parrucchiera che accetta in un moto di gentilezza che lui resti nei fine settimana. I Dardenne analizzano l'ennesima forma di abbandono e di tradimento nei rapporti umani, ma invece di declinarlo tramite i codici del dramma, lo fanno con un tono fiabesco. Non manca il radicalismo stilistico, ma stavolta illuminano i propri personaggi di una luce inaspettata.


Venerdì 6 giugno

La ragazza di Bube di Luigi Comencini (10.05, Rai 3): subito dopo il conflitto, in Toscana, Mara si innamora di Bube, un giovane ex partigiano costretto a nascondersi perché implicato in un omicidio politico. Comencini, alle prese con l'adattamento del romanzo di Carlo Cassola, racconta senza retorica i drammi del dopoguerra e l'amarezza degli ex partigiani. Intensa interpretazione di Claudia Cardinale.

Pasqualino Settebellezze di Lina Wertmuller (11.50, Iris): Pasqualino è un poveraccio che commette un delitto d'onore. Per questo motivo inizia un percorso punitivo infinito. La Wertmuller negli anni 70 aveva il grilletto puntato sul registro grottesco, spesso esasperandolo. "Pasqualino Settebellezze" è però il suo film migliore, servito da un Giannini gigantesco che infonde al protagonista, che prostituisce continuamente la propria dignità pur di aver salva la vita, una disperazione esistenziale che lo rende un antieroe universale.

Per grazia ricevuta di Nino Manfredi (16.35, Rete 4): Benedetto, da bambino, cade da un dirupo, ma si rialza illeso. Viene cosi consacrato al santo del paese. Bizzarro lungometraggio d'esordio di Manfredi che riflette con sensibilità e disincanto non tanto sul tema della religione ma su quello della fede e dell'importanza della fede nelle relazioni umane.

Indebito di Andrea Segre (21.15, Rai 5): Vinicio Capossela percorre le vie di Atene parlando, bevendo e suonando insieme ai cantautori greci di oggi, che rivitalizzano la tradizione dei "rebetes" di ieri.

La recta provincia di Raoul Ruiz (4.30, Rai 3): quando Paulino trova nei campi un osso umano con dei fori che può essere suonato come un flauto decide di intonare una melodia. La voce del morte lo implora di cercare le altre ossa del suo scheletro, ricomporlo e dargli degna sepoltura. Allegoria sociale e politica in cui i vivi e i morti si confondono sullo stesso piano di realtà: Ruiz fa convivere la cultura alta con le tradizioni popolari - rimandando chiaramente alla dittatura di Pinochet.


Sabato 7 giugno

Il texano dagli occhi di ghiaccio di Clint Eastwood (12.55, Iris): Josey, ex contadino texano e soldato dell'esercito sudista, non si arrende a una banda, già assassini della sua famiglia. Tratto da una storia vera, è un western che si pone esattamente a metà tra la destrutturazione revisionista del cinema "seventies" e il recupero di un certo lirismo fordiano (e del dissidio morale di Anthony Mann). Piacque molto a Orson Welles che iniziò a parlare di Eastwood come di un regista sommamente sottovalutato.  

C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (15.00, Rai 3): Gianni, Antonio e Nicola hanno fatto la Resistenza. Poi, finita la guerra, hanno preso strade diverse e piano piano si sono persi di vista. Nelle loro vite entra però Luciana... Capolavoro assoluto di Scola che rilegge trent'anni di Storia d'Italia attraverso le peripezie dei suoi protagonisti (gara di bravura tra Manfredi, Gassman, Satta Flores, attraversati dalla Sandrelli) che raccontano in prima persona la loro versione dei fatti: hanno tutti ragione, ma ne escono tutti inequivocabilmente sconfitti.

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford di Andrew Dominik (15.30, Iris): Robert Ford viene ammesso nella banda dei fratelli James di cui è un ammiratore. Ma il suo fanatismo per la figura e le gesta di Jesse James nasconde una pericolosa vena di invidia. Il respiro epico ed estetico è quello del Malick de "I giorni del cielo", ma Dominick realizza comunque un'opera originale e non totalmente compresa: esemplare mirabile di western mortuario degli anni zero, con un Brad Pitt che tra lampi di follia e di violenza accetta la sua condanna.  

Source Code di Duncan Jones (21.05, Rai 2): il capitano Colter Stevens si sveglia su un treno diretto a Chicago. Sembra che una ragazza lo conosca, eppure Colter non la ricorda. Il treno esplode, ma lui è costretto - dai militari - a tornare sul luogo dell'incidente più volte, rivivendo la medesima esperienza, fino all'individuazione dell'attentatore. Buon thriller fantascientifico che fonde insieme le fobie post-11 settembre e i loop temporali della "Jetée", per un cinema che non sacrifica l'intelligenza alla spettacolarità.