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Ultimi fuochi d’artificio per la fine dell'anno

Tra Natale e Capodanno sul piccolo schermo ci attende un'autentica valanga di titoli meravigliosi. E ce n'è per tutti i gusti: classici intramontabili, gioielli di più recente produzione e pellicole più insolite e nascoste. Ma, con l'avvicinarsi della Befana, l'offerta televisiva si impoverisce, mentre l'euforia postprandiale delle feste natalizie comincia a venarsi di malinconia.

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Domenica 29 dicembre

I Muppet di James Bobin (15.00, Rai 2): a dodici anni da "I Muppet venuti dallo spazio", i pupazzi di Jim Henson tornano sul grande schermo. Questa gradita rimpatriata è una vivacissima maratona di gag e trovate capace di entusiasmare i fan storici dello show e divertire il resto del pubblico.

Up di Pete Docter (19.00, Rai 2): le rocambolesche vicende dell'attempato avventuriero Carl Fredricksen, in viaggio sulla sua casa volante, dispensano divertimento, poesia e stupore, sempre con un occhio di riguardo al repertorio cinefilo. Alla guida della variopinta ciurma di personaggi, un adorabile ultrasettantenne.

The Tree Of Life di Terrence Malick (21.15, Rai Movie): una personale, matura riflessione sull'esistenza, tra filosofia e spiritualità, che si fa ammaliante, imponente poema visivo. Terrence Malick vinse la Palma d'Oro a Cannes e firmò il suo capolavoro. Anche se lo schermo televisivo potrebbe tradire la poderosa bellezza delle immagini, rientra tra gli imperdibili della settimana.

Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman (22.15, Laeffe)

Jules e Jim di François Truffaut (23.40, Laeffe): crudelissimo triangolo amoroso, pietra miliare della Nouvelle Vague, "Jules e Jim" è un "capolavoro di commovente potenza", "la quintessenza del cinema truffauttiano".

Lasciami entrare di Tomas Alfredson (1.25, Rai 2): l'elegante horror vampiresco di Thomas Alfredson, con le sue atmosfere livide e il suo ritmo felpato, s'insinua sottopelle, dispensando brividi (di freddo e di terrore). Eppure, dietro i panorami gelidi, i silenzi tesi e gli improvvisi lampi di violenza, batte un cuore caldo. Romanticismo nordico, feroce.

In Bruges - La coscienza dell'assassino di Martin McDonagh (1.30, Rai 4): il soggiorno forzato di due killer nella città fiamminga nell'esordio del bravo Martin McDonagh. Oltre alla raffinatezza della messinscena e all'equilibrio tra i due comprimari, la forza di questo atipico e avvolgente dramma è proprio Bruges, un teatro silente, suggestivo, spietato. 

Jade di William Friedkin (1.40, Rai Movie): notte cupa e perversa con un William Friedkin dimenticato. Tecnica infallibile e sprazzi di geniale virtuosismo al servizio di una sceneggiatura intricata e un po' furbetta. Ma la sua efficacia resta immutata.


Lunedì 30 dicembre

I giorni del cielo di Terrence Malick (13.30, Rai Movie)

Operazione sottoveste di Blake Edwards (15.10, Rai Movie)

Moon di Duncan Jones(21.10, Cielo): sorprendente esordio di Duncan Jones che, rifacendosi alle atmosfere del "2001" kubrickiano, si affranca dal sommo modello imbastendo un racconto fantascientifico avvincente, sintetico e minimalista. Il colpo di scena finale smorza l'ambiziosa "vaghezza" narrativa e abbassa le ambizioni "filosofiche" del film, ma, nel suo piccolo, farà scuola (vedasi il recente "Oblivion").

Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba di Stanley Kubrick (21.04, Iris): il tempo non scalfisce questo sardonico ritratto delle fobie nucleari negli anni della Guerra Fredda. Quattro Peter Sellers al servizio di una finissima opera satirica, capace anche di trascendere il proprio contesto e di lanciarsi verso le paranoie socio-politiche del futuro.

Barry Lyndon di Stanley Kubrick (22.50, Iris): il più magniloquente e "pittorico" dei capolavori del Maestro è un appuntamento immancabile sia per chi non ha ancora avuto il piacere di goderne che per coloro che l'hanno già conosciuto. Il banchetto perfetto per occhi affamati di meraviglie.

La fortezza di Michael Mann (22.50, Rai Movie): dopo "Strade violente", un giovane Michael Mann porta un mostro invisibile dentro una base nazista. Il risultato è bizzarro, ma l'occhio del regista, il buio dell'ambientazione e le musiche dei Tangerine Dream ne fanno uno pseudo-horror ibrido e sghembo a suo modo interessante. Un capitolo curioso e isolato nel percorso filmografico del cineasta di Chicago.

American Life di Sam Mendes (23.20, Laeffe): bistrattato e sottovalutato, "Away We Go" è un dolce, divertentissimo vagabondaggio attraverso l'America, alla ricerca di un luogo non solo da abitare, ma in cui identificarsi. La regia di Mendes è limpida e minimale, in dialogo mimetico e integrativo con lo script di Dave Eggers e Vendela Vida. Ma a farla da padrone è la deliziosa complicità di una coppia di protagonisti, John Krasinski e Maya Rudolph, che pare quasi irripetibile. Per chi scrive, un piccolo film del cuore.

Primo amore di Matteo Garrone (2.20, Italia 1): pervaso da un rigidissimo rigore formale, è un gioco al massacro che fissa amore perverso e logoramento fisico in un percorso autodistruttivo sconvolgente. Garrone, prima di "Gomorra", dopo "L'imbalsamatore", autore lo era già.


Martedì 31 dicembre

Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki (15.55, Rai Movie): la storia è più piccola e intimista, lontana dalle complesse costruzioni narrative de "Il Castello nel cielo" o "La città incantata", ma la poetica visionarietà di Miyazaki vi è condensata al suo meglio. Invenzione dopo invenzione, questa delizia dello Studio Ghibli non smette di incantare.

Gli aristogatti di Wolfgang Reitherman (23.00, Rai 2): durante le feste, può esser bello tornare bambini con le peripezie parigine a ritmo jazz di Duchessa, Romeo e dei gattini, in fuga dal perfido maggiordomo. Tra i grandi classici Disney, è uno di quelli che ha meglio conservato la sua fresca vivacità. 

Il concerto di Radu Mihăileanu (21.10, La7d): il rumeno Mihaileanu resta coerente al suo timbro registico tragicomico, imbevuto di una particolare, agrodolce leggerezza. "Il concerto" non è sempre appassionato e trascinante come "Train De Vie", ma fa sfoggio di qualche sferzata pungente e di alcuni momenti drammatici e calzanti, e sa come farsi apprezzare. Peccato che il regista non si sia ripetuto col successivo, debole e convenzionale, "La sorgente dell'amore".

Lussuria - Seduzione e tradimento di Ang Lee (23.05, Rai Movie): questo dramma erotico, affascinante e controllatissimo, storia di passione tra una studentessa e un capo dei servizi segreti nella Hong Kong della Seconda Guerra Mondiale, valse ad Ang Lee il suo secondo Leone d'Oro.

Il profondo desiderio degli dei di Shohei Imamura (1.55, Rai Movie): in seconda serata, Fuori Orario propone quest'opera del regista de "L'anguilla". Un film profondamente nipponico, imperniato sullo scontro tra tradizione e modernità.


Mercoledì 1 gennaio

I duellanti di Ridley Scott (15.40, Rai Movie): da un racconto di Joseph Conrad, "Il duello", Ridley Scott trasse la sua folgorante opera prima. È un lungometraggio robusto, coltissimo e soprattutto generoso di sequenze di innegabile forza visiva. Harvey Keitel e Keith Carradine sono indimenticabili.

La carica dei 101 di Clyde Geronimi, Hamilton Luske e Wolfgang Reitherman (21.10, Rai 1): dai piccoli felini ai cuccioli di cane, da Parigi a Londra. Dopo gli "Aristogatti" ci sono loro: i 101 dalmata che la malvagia (e iconica) Crudelia De Mon minaccia di ridurre in pellicce. Anche qui, la piacevolezza e l'inventiva restano immutate.

Le donne del 6° piano di Philippe Le Guay (21.10, La 7): poco fa nelle nostre sale con "Moliére in bicicletta", Philippe Le Guay è anche autore di questa lieve e vagamente malinconica commedia francese. Un gradevole antidoto contro il grigiore invernale col solito, divertente Fabrice Luchini.

Melancholia di Lars von Trier (22.10, Laeffe): la depressione e l'incomunicabilità secondo Lars von Trier, parte seconda. A differenza di "Antichrist", gemello cattivo, estremo e liberatorio, in "Melancholia" non esistono vie di scampo dalla catastrofe o valvole di sfogo distruttive: siamo soli di fronte all'apocalisse e, impotenti, non possiamo che prenderne atto. Bello da star male. 

Il postino suona sempre due volte di Bob Rafaelson (24.00, Rete 4): Bob Rafaelson rifà il film di Tay Garnett mostrando finalmente l'infuocata carnalità che trasudava dalle pagine di James M. Cain. Un remake autonomo e, a suo modo, necessario.

The Aviator di Martin Scorsese (0.50, Rai 2): opera squilibrata e megalomane come il suo protagonista, il biopic di Martin Scorsese è forse un'occasione mancata, ma è comunque un resoconto sincero e fluviale, pregno di un'epica possente e distruttiva che non lascia indifferenti.

Il buono, il matto, il cattivo di Kim Jee-woon (1.25, Rai 4): Kim Ji-Woon, cineasta di gran classe, arricchisce con stile ed eleganza questa rilettura parodica e parossistica del western all'italiana. Esplicito omaggio orientale a Sergio Leone, lieve e godibilissimo (come, d'altra parte, il suo ultimo "The Last Stand").


Giovedì 2 gennaio

Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli (6.30, Rai Movie): quello di Antonio Pietrangeli è "un film sui sogni infranti di un'aspirante diva. Un film su Roma e la sua fabbrica di sogni, in netto contrasto con il ritratto onirico e dorato che pochi anni prima ne dipingeva Fellini".

Grasso è bello di John Waters (11.35, Iris): l'irriverente musical firmato da un re del trash che è anche acuto osservatore della realtà americana. Sdoganò John Waters e la sua "musa" Divine dall'oscuro panorama underground dei "Fenicotteri rosa", conducendolo al luce del sole degli studios. Senza intaccare - o quasi - l'ironia greve ed estrema e il (dis)gusto del kitsch.

Un pesce di nome Wanda di Charles Crichton (21.10, La7d): arguta e brillantissima commedia (dall'aplomb decisamente british) che unisce l'understatment e il gusto del paradosso a un ritmo tamburellante di derivazione più americana. Di bande di ladri spassose e stravaganti il cinema ne ha viste tante, ma questa è senza dubbio la migliore.

Il cartaio di Dario Argento (2.40, Italia 1): questo ridicolo pasticciaccio dell'ultimo Argento è secondo, per ilarità involontaria, solo al successivo "Giallo". Tentare di prenderlo sul serio è uno sforzo inutile. Ma lo si può sempre inserire nel pacchetto delle commedie natalizie.


Venerdì 3 gennaio 

La prima notte di quiete di Valerio Zurlini (6.30, Rai Movie): Alain Delon, professore di storia dell'arte taciturno, stanco e insofferente, è il tenebroso antieroe del film più elegiaco di Valerio Zurlini. Un melodramma immerso in una desolata, tristissima Rimini invernale.

Ratatouille di Brad Bird (21.10, Rai 2): chi non è stanco di tante storie animate, può concludere in bellezza una settimana dedicata all'animazione di altissima qualità. Gustosi manicaretti e panorami parigini per un altro gioiellino Pixar.

I quattrocento colpi di François Truffaut (23.05, Laeffe): straordinario e palpitante racconto di formazione che diede inizio alla carriera di François Truffaut e vita al suo alter ego Antoine Doinel. Nessuno ha più riletto l'adolescenza con la stessa precisione ed evocativa lucidità. Seconda pietra angolare della nouvelle vague della settimana.


Sabato 4 gennaio

Edward Mani di forbice di Tim Burton (15.45, Italia 1): è un titolo di culto questa fiaba gotica di un ispiratissimo Tim Burton. Variazione poetica e stravagante de "La bella e la bestia", è una summa della visionarietà sbilenca del regista, piena di stereotipi cartooneschi e di incantevoli trovate e suggestioni. Segnò l'inizio del duraturo sodalizio con Johnny Depp.

The Terminal di Steven Spielberg (23.25, Rai 4): uno sventurato turista resta "prigioniero" nel terminal del JFK, mentre nel suo paese fittizio è scoppiata la guerra civile. È uno Spielberg che si rivede con piacere perché, nonostante le numerose facilonerie retoriche, riutilizza con (furbesca) efficacia il linguaggio della commedia classica hollywoodiana. Ha dalla sua una scrittura briosa e la perfetta prova di Hanks.

Corpo celeste di Alice Rohrwacher(1.15, Rai Movie): altro esordio meritevole quello di Alice Rohrwacher che narra con stile ellittico l'esperienza di una ragazzina tredicenne che torna a Reggio Calabria, dopo un lungo soggiorno in Svizzera, e qui frequenta la varia umanità parrocchiale per prepararsi alla cresima.

Valhalla Rising - Regno di sangue di Nicolas Winding Refn (3.45, Rai 4): potente e sanguinolenta discesa agli inferi firmata dal discusso, talentuoso Nicolas Winding Refn. Il Danese col suo stile radicale e rigoroso, estraneo a qualsiasi compromesso, costruisce un universo finzionale seducente e immersivo, dominato dal corpo di un barbaro e muto antieroe. Fango, freddo e sangue: prendere o lasciare.