Ondacinema

recensione di Diego Testa
7.0/10

Outbreak, parte 2. La mareggiata zombi scritta e diretta da Yeon Sang-ho lascia la stazione di Seoul del primo capitolo, "Seoul Station", e si sposta sul treno diretto a Busan. A spostarsi è anche il focus, sia teorico che pratico di questo seguito, primo live action del regista che esordì con due lungometraggi animati calati nel magma sociale ("The King of Pigs" e "The Fake").

Dagli environment laconici di Seoul, agli scompartimenti di un treno carico di infetti, l’apocalisse zombi farcisce un luogo ricorrente a uno svariato ventaglio di cinema action ("Source Code", "L’uomo sul treno", "Ore 15:17") che qui si lega anche alle dinamiche survival. Gli elementi di scrittura si incastrano con le regole del cinema d’azione, spostando la traiettoria teorica romeriana del prequel "Seoul Station" sull’entertaiment puro. Difatti la cataratta di cui gli infetti soffrono e la velocità di trasformazione dopo il morso sono stratagemmi che alzano la tensione e servono a Yeon per concatenare una serie di climax rocamboleschi.
Il ritmo serrato si mantiene su ottimi livelli, comprimendo l’azione sul mezzo in movimento per creare un costante effetto iperbolico all’interno dello zombi film. Etichettare "Train to Busan" univocamente come film sullo zombi è riduttivo e rischia di deformare la visione di quello che in realtà è un film catastrofico: il mostro qui sembra la calamità da arginare ("World War Z" ma in piccolo), mentre il treno fa le veci di un "inferno di cristallo" in distruzione in cui muoversi per salvare superstiti e sopravvivere; inoltre, le diramazioni melodrammatiche sono l’apice di pressoché ogni scena chiave.

Della trilogia di Yeon, terminata con l’insensato "Peninsula", è sicuramente il film in cui forma e sostanza trovano il miglior compimento. La confezione mainstream, con evidente preferenza per la scuola hollywodiana (molto più di come in parte fu per Bong Joohn-ho in "Snowpiercer"), è tenuta in piedi da un montaggio serrato e preciso mentre la fotografia in combinazione alla saturazione post-prodotta conferiscono all’estetica un aspetto fumettistico. Una pulizia visiva che fa il paio anche con la rara e contenuta truculenza1, impoverendo l’aspetto gore (quasi nullo) e preferendogli la fisicità degli scontri.
I personaggi e le loro asperità emotive sono ancora l’interesse primario per l’autore che della critica sociale lascia intravedere solamente alcuni spiragli (si passa dai senzatetto del prequel al workaholic dal colletto bianco), mentre ad emergere sono i ruoli e le loro crepe di fronte alla calamità. 

Un elemento classico dello zombi film viene ripreso, ossia il filtro dei media (le persone osservano gli smartphone e i televisori del treno), ma rimane abbastanza in superficie. Mentre le dinamiche tra i personaggi si esplicano nel loro ruolo universale: il padre sfiduciato, l’eroe, la coppia innamorata e il CEO egoista. Sicuramente non c’è una particolare originalità, ma qualche interessante riflessione, sempre in relazione alla confezione blockbuster e dunque di facile assimilazione, si nasconde nelle scene di raccordo per raccontare un’umanità abietta (le telefonate), girando attorno al concetto di famiglia.

Yeon scrive e dirige un ottimo prodotto d’intrattenimento, meno interessante del precedente e soprattutto meno viscerale che però trascinava delle indecisioni vistose. In un fluviale intreccio di azione e melò, "Train to Busan" è diametralmente opposto a "Seoul Station", seppure il gioco d’ombra prima dell’epilogo suggerisca la connessione estetica tra quest’opera e la precedente, e va a chiudere una rara operazione in due atti che trae forza proprio da queste differenziazioni.



1 A proposito di pulizia visiva: la fluidità del video fa supporre che le immagini abbiano persino un frame rate maggiore dei canonici 24 fps, ma non è stato possibile verificarlo.


25/07/2021

Cast e credits

cast:
Gong Yoo, Kim Su-an, Jeong Yu-mi, Ma Dong-seok, Kim Eui-sung:, Choi Woo-shik, Ahn So-hee


regia:
Yeon Sang-ho


titolo originale:
Busanhaeng


distribuzione:
Koch Media


durata:
118'


produzione:
Next Entertainment World, RedPeter Film


sceneggiatura:
Yeon Sang-ho


fotografia:
Lee Hyung-deok


scenografie:
Lee Mok-won


montaggio:
Yang Jin-mo


costumi:
Kwon Yoo-jin


musiche:
Jang Young-gyu


Trama
Un infetto è salito sul treno in partenza da Seoul e diretto a Busan, creando una reazione a catena di infetti violenti alla quale i passeggeri dovranno sopravvivere con la forza e l'ingegno.
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