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recensione di Mario Vannoni
6.5/10

Come qualsiasi saga di successo – vecchia o nuova che sia – anche quella di "John Wick" va infine incontro allo spettro dello spin-off e dell’ampliamento del suo mondo narrativo: eccoci quindi nel wickverse, cui "Ballerina" (Len Wiseman, 2025) dà ufficialmente inizio.

La tetralogia di "John Wick" non si è mai distinta per prodotti di alta qualità estetica – seppur timide ambizioni di questo tipo si siano affacciate negli ultimi due capitoli – ma ha senz’altro contribuito a rinnovare e a far tornare in auge l’action puro, non quello a là "Mad Max: Fury Road" (George Miller, 2015), per intenderci, ma il cinema d’azione fatto di pistole, pallottole, organizzazioni loschissime e personaggi cazzuti che prendono botte ma alla fine bucano il cranio del nemico, lontano, ciononostante, dalla tipologia di film che vedono protagonista Jason Statham (vedi la saga di "Transporter"), quanto meno per la cura dei dettagli e l’attenzione alle sequenze di combattimento con armi da fuoco. Ormai lo sanno anche i muri: ciò è avvenuto grazie alla conversione dello stuntman Chad Stahelski in regista, il quale ha portato nella serie con protagonista Keanu Reeves tutte le sue conoscenze relative alla coreografia dei combattimenti, che sono il quid fondamentale di "John Wick". Questo "Ballerina", perciò, era un’incognita, sia per il subentro al timone della regia di Len Wiseman, sia per l’ovvio rischio di protrarre una saga che fondamentalmente ha detto tutto ciò che aveva da dire. Wiseman, prima di avventurarsi in questo spin-off, aveva diretto due capitoli di "Underworld" ("Underworld", 2003 e "Underworld: Evolution", 2006), il quarto capitolo di "Die Hard" ("Die Hard - Vivere o morire", 2007) e il remake di "Atto di forza" ("Total Recall – Atto di forza", 2012), un curriculum che lo rendeva adatto a girare un film d’azione ma che al contempo non ha prodotto esattamente dei prodotti di prima fascia.

E quindi com’è "Ballerina"?
Un buon film, che non pretende più di quanto potrebbe permettersi, che resta fedele all’universo da cui nasce e che non aggiunge nulla a quanto già visto nella tetralogia originaria, rimanendo, in termini di realizzazione tecnica e ambizioni narrative, al di sotto dei suoi predecessori, senza riuscire mai a trovare una chiave che sia davvero in grado di emanciparlo dal capostipite.

Come in "John Wick" abbiamo a che fare con una storia di vendetta – a ben vedere decisamente più plausibile: se là tutto aveva origine dall’uccisione di un cane, qui perlomeno la protagonista vuole vendicare la morte del padre – che innesca una serie di reazioni a catena sanguinolente e risolte con una raffica di sparatorie. Eve Macarro, interpretata con decisione ma senza particolare incisività da Ana de Armas, in seguito alla morte del padre viene affidata alle cure della Ruska Roma, che nel giro di una dozzina di anni la trasforma in una versione al femminile di John Wick. Dopo un prologo dedicato a raccontare l’infanzia della protagonista e una prima parte un po’ interlocutoria, il film parte in quarta e non accenna più a fermarsi, affastellando azione su azione e sacrificando un po’ la narrazione. Forse è questo il pregio principale dell’operazione, che se non altro intrattiene in maniera genuina inanellando una sequenza d’azione dopo l’altra; al contempo, tuttavia, è anche il suo peggior difetto, in quanto, a differenza dei film con Keanu Reeves, i combattimenti e gli scontri a fuoco restano sì ben coreografati e girati con mestiere, ma peccano di originalità e inventiva. Se "John Wick" (soprattutto il quarto capitolo) era costruito su un crescendo di situazioni sempre più stupefacenti e risolte con intuizioni scenografiche talvolta anche notevoli, qui al contrario l’azione alla lunga diventata ripetitiva nel riproporre sempre lo stesso scenario.

Ovviamente "Ballerina" deve rivendicare la sua filiazione dal wickverse e quindi non mancano le scene implausibili e folli – una su tutte nel finale, con uno scontro letterale tra acqua e fuoco – e la plot armor della protagonista che la rende a tutti gli effetti invincibile, il che probabilmente tende ad affaticare un po’ il tutto, perché non abbiamo mai la percezione di un reale pericolo per Eve, che affronta nemici sulla carta molto, ma molto, più forti e letali di lei cavandosela sempre e soltanto con qualche graffio. In generale comunque non mancano alcune sequenze che fanno spalancare la bocca e sghignazzare allo stesso tempo per la loro eccessività.

Tirando le somme "Ballerina" è senza dubbio un film che ha una sua dignità e che non fa uscire dalla sala con quella sensazione di incompiuto o di inutilità; allo stesso tempo è un prodotto che si regge inevitabilmente – anche dal punto di vista narrativo, vedi la presenza dello stesso Keanu Reeves – sulle spalle della saga originaria, insuperabile da questo punto di vista. Al netto di alcuni elementi problematici – sin dal titolo, perché la danza qui c’entra ben poco – il film di Wiseman offre comunque due ore di buona azione e intrattenimento senza pretese, pur strutturati come un videogiocone picchiaduro/fps, che però, ogni tanto, è anche piacevole.


15/06/2025

Cast e credits

cast:
Ana de Armas, Keanu Reeves, Anjelica Huston, Gabriel Byrne, Lance Reddick, Norman Reedus, Ian McShane


regia:
Len Wiseman


distribuzione:
01 Distribution


durata:
125'


produzione:
Summit Entertainment, Thunder Road Films, 87Eleven Entertainment


sceneggiatura:
Shay Hatten


fotografia:
Romain Lacourbas


scenografie:
Philip Ivey, Sofie Othmanova, Letizia Santucci


montaggio:
Jason Ballantine, Julian Clarke, Nicholas Lundgren


costumi:
Tina Kalivas


musiche:
Tyler Bates, Joel J. Richard


Trama
Dopo la morte violenta del padre, Eve, che sogna di diventare una ballerina, viene allevata da un'organizzazione che la trasforma in un'assassina professionista. Una volta adulta, Eve intraprende la strada della vendetta.