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recensione di Beatrice Gangi
6.0/10

Pubblicato postumo tra 1994 e 1998, il romanzo "L’arte della gioia" ha cementato Goliarda Sapienza come una delle scrittrici più significative del Novecento, nonché come icona anticipatrice del femminismo radicale in Italia. Ne è protagonista Modesta, donna intelligente, complessa, sensuale, indipendente, e, secondo i canoni del tempo, amorale e socialmente deviata. Una personalità controcorrente, quella della giovane protagonista, non dissimile dal puro romanzamento della propria fattrice, Sapienza appunto, intellettuale marginale condannata al carcere per furto di gioielli.

Alla 78ª edizione del Festival di Cannes, Mario Martone ha portato sul grande schermo uno spaccato di vita di questa grande artista, con focus sul biennio 1980-1981, periodo di detenzione e successivo rilascio dell’autrice dal penitenziario romano di Rebibbia. "Fuori" si adatta di fatto sull’opera auto-biografica "L’università di Rebibbia", scritto nel quale l’autrice riflette sulla microcomunità marginalizzata del carcere femminile come di una sorellanza, e dell’istituzione prigione come una scuola di vita.

Martone si concentra su due particolari luoghi del vissuto di Goliarda Sapienza (magnificamente interpretata da Valeria Golino): il dentro, ovvero il contenimento a Rebibbia, tra i loculi delle celle e il giardino comune, e il fuori, inteso come il periodo immediatamente successivo alla scarcerazione, un girovagare in una Roma onirica e indifferente. I due mondi, intesi come inscindibili, si intersecano nella continua influenza dell’esperienza carceraria (e delle relazioni che vi sono nate) sulla vita della scrittrice, ormai impossibilitata al ritorno a un quotidiano da salotto borghese. La più intima confidente rimasta, più che una socialite, è l’attivista politica, eroinomane, e criminale recidiva Roberta, interpretata da Matilda De Angelis.

Il rapporto tra Goliarda e Roberta, vero fulcro dell’opera, ha i tratti dell’amore platonico, di quello passionale, del surrogato materno e filiale, della complicità amicale, e della sottile ossessione tra un’artista e la sua musa. Una lettura, quella di Martone, intrigante, volutamente complessa, ma a tratti eccessivamente confusa, sfociando nella rappresentazione di un rapporto sì intenso, ma privo di direzione. La mancanza di un reale orientamento, è altrettanto abbondante nell’intera struttura narrativa, di cui è chiaro il tema centrale (il contrasto binario tra mondo solidale e femminile del dentro Rebibbia, con quello del fuori, una Roma classista e patriarcale), ma rimangono più confuse le logiche di sviluppo, le scelte di ritmo, e di progressione di trama, pressoché assente.

Punti di forza dell’opera di Martone sono, su tutto, le ottime interpretazioni (Valeria Golino e Matilda De Angelis, ma anche Elodie, nella parte di Barbara, un’altra giovane carcerata) e l’atmosfera visiva fortemente suggestiva. Merito della fotografia di Paolo Carnera, che, con sguardo poetico, alterna l'intimismo degli interni all'oniricità rarefatta degli esterni, un contrasto visivo che riflette il dualismo alla base del film. Alcune sequenze particolarmente potenti colmano, parzialmente, il generale senso di incompiutezza della storia, trasmettendo l’idea di libertà radicale che tanto permea gli scritti dell’autrice. Tuttavia, restano episodi isolati in un racconto che fatica a trovare coerenza e direzione, lasciando lo spettatore con l’impressione di un’opera emotivamente intensa ma formalmente irrisolta.

"Fuori" di Mario Martone è, in conclusione, un film ambizioso, urgente, capace di accendere riflessioni su libertà di genere, identità artistica, e sull’influenza del contesto di inserimento sulla costruzione dell'identità personale (e relazionale), ma che inciampa nella sua stessa complessità. Un’opera affascinante che, come la sua protagonista, resta parzialmente ai margini: scomoda, intensa, eppure impalpabile.


21/05/2025

Cast e credits

cast:
Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie


regia:
Mario Martone


titolo originale:
Fuori


distribuzione:
01 Distribution


durata:
117'


produzione:
RAI Cinema, Indigo Film, The Apartment, SRAB Films. Fremantle


sceneggiatura:
Mario Martone, Ippolita Di Majo


fotografia:
Paolo Carnera


scenografie:
Carmine Guarino


montaggio:
Jacopo Quadri


costumi:
Eleonora Medolla


musiche:
Valerio Vigilar


Trama
Roma, 1980. Dopo l'ennesimo rifiuto da parte dell'editoria italiana, l'autrice Goliarda Sapienza viene condannata al carcere per furto di gioielli. L'incontro con le altre detenute, in particolare con la ribelle Roberta, si trasformerà per Goliarda nell'opportunità di riscoprire se stessa e la gioia della scrittura.