Ondacinema

recensione di Domenico Ippolito
6.0/10

L’incipit di "Questa sono io" si presenta come un’epifania gioiosa, abbonda di luci e colori, campi lunghi, i silenzi dei protagonisti sono più che rivelatori e il montaggio viene costruito sulle emozioni. Dopo questa introduzione fortemente immaginifica, la pellicola firmata da Michal Englert e Malgorzata Szumowska torna ad aspetti più convenzionali: il racconto di formazione del giovane Andrzej, che vive la sensazione di essere nato nel corpo sbagliato – la sua predilizione per gli accessori femminili, smalto per le unghie e abiti svolazzanti – fa il paio con il tentativo di trovare un posto nel mondo, esemplificato nella tendenza a arrampicarsi dappertutto, per imparare forse a scrutarlo. Fino alla cotta per Iza, un amore ricambiato, totale, bruciante, che sfocia nel matrimonio e nella costruzione di una famiglia che resisterà a tutto (o quasi).

Pure, "Questa sono io" non si limita a narrare la trasformazione di un uomo in una donna, l’odissea legale e ormonale che vivrà Andrzej per diventare Aniela, essere riconosciuta come tale dalla legge, nonché accettata dai suoi colleghi di lavoro e, soprattutto, dai membri della sua famiglia, ma ambisce, contrapponendolo, a raccontare un altro cambiamento: quella della Polonia. Sono quarantacinque gli anni che attraversano la pellicola e che mostrano un Paese prendere coscienza di sé col movimento Solidarność mentre, pochi anni dopo, abbraccia il capitalismo, senza tuttavia riuscire a emanciparsi del tutto né assicurare i diritti per le persone transgender – è noto come tuttora la Polonia sia in Europa tra i Paesi meno tolleranti nei confronti della comunità LGBT.

I due autori avevano già ragionato su corpo e società nel precedente "Non cadrà più la neve"; in questa nuova pellicola, in verità presentata alla Mostra del cinema di Venezia già nel 2023 e adesso arrivata in Italia anche in sala, Michal Englert e Malgorzata Szumowska arricchiscono la loro filmografia in coppia con un tema, quello della transizione di genere, estremamente attuale.

Il film procede per scarti temporali taglienti: esemplare è quello negli anni della maturità che ci mostra Andrzej ormai quasi distaccato dalla propria vita precedente nonché dalla propria famiglia. Il transito è cinematograficamente reso anche dal passaggio di consegne tra i due attori che interpretano il ruolo: dal giovane Mateusz Wieclawek che caratterizza Andrzej negli anni dell’adolescenza e nei primi anni dell’età adulta a Małgorzata Hajewska (straordinaria la sua prova) a cui sarà assegnato il compito di smettere definitivamente gli abiti e il corpo maschile e diventare Aniela.

Non sarà facile poiché, come detto, enormi saranno le resistenze del mondo circostante, insieme ai dubbi e i passi falsi che attanagliano la nuova vita di Anelia, primo fra tutti il rapporto ancora fortissimo con Iza, anche lei interpretata magnificamente da Joanna Kulig ("Cold War"). Michal Englert e Malgorzata Szumowska firmano una pellicola che nonostante il materiale incandescente prova a usare un tono dimesso, accorato, gioca sulla sensibilità e la cura delle immagini, i dialoghi sempre parsimoniosi, accompagnati da prove attoriali, come detto, di classe pura. Il limite di "Questa sono io" è, semmai, proprio questo: la narrazione e le scelte di regia mantengono un profilo disadorno, quasi rassegnato, iscrivendo la parabola melodrammatica tutta dentro il volto e il corpo androgino della protagonista, persa nella sua solitudine esistenziale, che diventa un pessimismo cosmico, ferocemente inattaccabile, pietrificato.


07/06/2025

Cast e credits

cast:
Małgorzata Hajewska-Krzysztofik, Joanna Kulig, Mateusz Więcławek


regia:
Małgorzata Szumowska, Michał Englert


titolo originale:
Kobieta z...


distribuzione:
I Wonder Pictures


durata:
132'


produzione:
Gregory Jankilevitsch, Katarzyna Jordan-Kulczyk, Małgorzata Szumowska, Klaudia Śmieja-Rost


sceneggiatura:
Małgorzata Szumowska, Michał Englert


fotografia:
Michał Englert


scenografie:
Marek Zawierucha


montaggio:
Jarosław Kamiński


costumi:
Anna Englert


musiche:
JIMEK


Trama
Il giovane Andrzej, nonostante l'amore e il matrimonio con Iza, sente di essere estraneo al proprio corpo. Sarà una presa di coscienza lunga decenni che si intreccia con quella del suo Paese, la Polonia, attraverso la lunga trasformazione dal comunismo alla democrazia liberale e al capitalismo.