Ondacinema

recensione di Beatrice Gangi
6.0/10

Vivere della propria bellezza significa vivere di una dote la quale, quantomeno nei settori che ne fanno compravendita, si svaluta con il passare del tempo. Si tratta, quindi, di una merce di prima scelta nel fiore della giovinezza, e di un prodotto al limite dell’invendibile alle soglie della vecchiaia. Ne consegue come, dopo una certa età, coloro che ne hanno fatto carriera sono soliti fare i conti con un’ancora più trasparente ghettizzazione al ruolo di "prodotto deteriorato" rispetto alla persona media.

Una proverbiale parabola di ascesa e caduta che, in "The Last Showgirl" di Gia Coppola, trova il suo capolinea nel personaggio di Shelley, storica showgirl di uno spettacolo - il Razzle Dazzle di Las Vegas - ormai obsoleto. Cucita su misura della sua interprete (Pamela Anderson) Shelley è una donna di 57 anni reduce da una vita dedicata al burlesque, ormai rimasta senza prospettive all’infuori di esso. Il non essere più richiesta per esibirsi, non significa solo non guadagnare più, ma, su tutto, il dover rendere conto a scelte passate che, nel presente, si sono dimostrate deludenti e senza futuro.

Tra le intuizioni più interessanti di Gia Coppola, vi è infatti il tentato focus, più che sulla tematica (maggiormente  inflazionata) degli standard di bellezza femminili, sui concetti di colpa e vergogna come risultanti di decisioni rivelatesi fallimentari o giudicate tali secondo il sentire comune. In "The Last Showgirl", si tratta appunto della scelta di Shelley di lavorare come showgirl non solo per necessità, ma soprattutto per un personale senso di appagamento nell’esibirsi. In parallelo, la pellicola sembra voler indagare sull’idea di "contraccolpo karmico", ovvero una presa di coscienza punitiva su scelte personali passate e considerate da condannare. 

Rimane però un punto di debolezza l’esposizione narrativa, che, per quanto palesi di voler assumere una posizione di empowerment femminile e di riappropriazione decisionale, sembra incerta su quali contenuti sviluppare per sostenere i suddetti punti. Ne consegue come l’apprezzabile tentativo di rappresentare il sex working come una professione non necessariamente degradante (e quindi da rimpiangere) si areni in una banale consequenzialità di scene in cui la protagonista asserisce esplicitamente come non lo sia. Il film di Gia Coppola appare quindi proporre più che adeguatamente la sua premessa, senza però riuscire ad ingranare completamente, da cui la sensazione che apertura e chiusura della narrazione siano pressoché coincidenti.

Lo sguardo interno, realistico ma al contempo empatico, sulla vita delle lavoratrici del sesso americane, soffre inoltre di una forte derivatività dal cinema di Sean Baker, rispetto a cui appare evidente la minore capacità della regista nel mantenere una cura visiva costante (particolarmente alienanti sono alcune sequenze fuori focus), quanto nel gestire consapevolmente i propri personaggi. Questa  particolare carenza è evidente nella gestione dei comprimari (Kiernan Shipka e Brenda Song nel ruolo di colleghe e protette di Shelley, Jamie Lee Curtis nel ruolo della migliore amica Annette, e Dave Bautista nel ruolo di Eddie, produttore dello show), le cui linee narrative risultano alternativamente tronche o sottosviluppate. Sono le riuscite interpretazioni attoriali, tra cui Pamela Anderson in un ruolo finalmente in grado di esaltarne il talento recitativo, ad attribuire una tridimensionalità ai personaggi altrimenti assente.

A concludere, "The Last Showgirl", più che una pellicola scadente, appare, ed è un peccato, una pellicola fortemente incompleta. Nonostante la banalità espositiva, la regista è stata comunque in grado di introdurre personaggi credibili, nonché diversi spunti di riflessione potenzialmente potenti, entrambi mai elaborati. La debolezza del film risiede di fatto in un’intrinseca incapacità nello sviluppo narrativo, ancor più considerando la scelta di trattare tematiche del femminile forti ma ormai sdoganate, per le quali il mero constatarne l’esistenza non è forse più sufficiente.


31/03/2025

Cast e credits

cast:
Pamela Anderson, Jamie Lee Curtis, Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka, Billie Lourd


regia:
Gia Coppola


titolo originale:
The Last Showgirl


distribuzione:
Medusa Film


durata:
89'


produzione:
Utopia


sceneggiatura:
Kate Gersten


fotografia:
Autumn Durald


scenografie:
Natalie Ziering


montaggio:
Blair McClendon, Cam McLauchlin


costumi:
Jacqui Getty


musiche:
Andrew Wyatt


Trama
Shelly è una showgirl di Las Vegas che, dopo la chiusura del suo storico spettacolo, si ritrova a fare i conti con il passare del tempo e con il bisogno di dare un nuovo senso alla propria vita.
Link

Sito ufficiale