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Roberto Lasagna omaggia il grande comico napoletano in una nuova monografia che indaga l'arte di Massimo Troisi in tutti i suoi dettagli. Una lettura allo stesso tempo approfondita e godibile

Dalla sua precoce morte avvenuta nel 1994  dopo aver terminato le riprese de “Il postino”, di Massimo Troisi si è continuato a parlare negli anni, a tenere vivo il suo ricordo e a onorarlo in tutti i modi. I suoi film da regista e da attore, che hanno avuto successo in Italia e in tutto il mondo negli anni 80 e 90, continuano a essere tuttora visti da milioni di spettatori. Mario Martone in vista dell’anniversario trentennale della morte del comico ha realizzato “Laggiù qualcuno mi ama” un documentario che omaggia la vita e l’arte dell’autore napoletano nato a San Giorgio a Cremano nel 1953 con un interessante e vivace collage di scene di repertorio dai set cinematografici e televisivi, arricchito con interviste a suoi collaboratori, amici o di chi lo ha semplicemente conosciuto o ci ha lavorato insieme.

In questo contesto di nuova attenzione per la vita e l’opera di Troisi, s’inserisce in modo benemerito la monografia di Roberto Lasagna, “Massimo Troisi. Quando c’è l’amore…”, edito da Mimesis quest’anno, che analizza l’intera produzione dell’artista napoletano: dai suoi primi approcci teatrali al cabaret, insieme ai suoi amici e sodali Lello Arena ed Enzo Decaro, componenti de “La smorfia”, passando per il successo televisivo nei programmi “Non Stop” e “Luna Park”, nella seconda metà degli anni 70, fino al debutto cinematografico con il suo primo grande successo “Ricomincio da tre” del 1981 che lo lancia come uno  dei protagonisti del cinema italiano (e internazionale)  negli anni successivi.

Lasagna mette in evidenza come il cinema di Troisi, fin dal suo debutto, sia strettamente collegato alla quotidianità, ai dubbi interiori e ai confronti continui con le persone che gli stanno intorno. Il suo cinema è “un’esperienza che sa di vita vera, Troisi rifinisce i suoi film dedicandosi a una sorta di neorealismo della comicità intimista che con il tempo si sviluppa attraverso le aperture e le partecipazioni di un attore-autore curioso di sperimentare” (p.18).

Dal timore dei produttori nell’utilizzo del napoletano nei film, Troisi in realtà ne fa un punto di forza, una centralità di un confronto tra la lingua e il linguaggio del corpo, delle smorfie, dei silenzi, degli sguardi del personaggio che si ripete in ogni suo film, sia come regista sia come interprete. Lasagna sottolinea come ci sia “un rapporto di corrispondenza autentica tra le cose e le parole, utilizzando il napoletano come una lingua viva e straordinariamente suscettibile di comunicare le emozioni anche grazie al suo parlare recitato” (p.19).

Del resto, “Ricomincio da tre” ha un successo di critica e di pubblico straordinario con tenitura in sale cittadine di mesi e mesi, impensabile nella distribuzione contemporanea, mettendo in scena e facendo conoscere un autore a tutto tondo che fuoriesce dallo schermo televisivo per viaggiare liberamente nel mondo. Nell’intervista a Enzo Decaro all’interno di “Massimo Troisi. Quando c’è l’amore...”, il sodale e amico afferma che lo sguardo di Troisi “si è allargato ai rapporti, ai sentimenti, alle conflittualità tra il mondo maschile e il mondo femminile. Credo sia stato un percorso estremamente interessante: con il divertimento e con la leggerezza Massimo Troisi è riuscito a toccare le stesse tematiche di Bergman” (pp.23-24).

Un’affermazione di “autorialità” che Troisi costruisce attraverso un pugno di pellicole. Lasagna ripercorre con attenzione e acume la breve e intensa filmografia del comico napoletano, analizzando le pellicole dirette, interpretate e scritte: oltre alla già citata opera prima, il mediometraggio televisivo “Morto Troisi, viva Troisi!” (1982), “Scusate il ritardo” (1983), “Non ci resta che piangere” (1984) co-autore insieme a Roberto Benigni, “Le vie del signore sono finite” (1987) e “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” (1991) in diversi capitoli in cui è composto il libro, intrecciandole con lo studio delle sue interpretazioni in film di altri registi.

A questo proposito, Lasagna dedica un capitolo all’ultima interpretazione ne “Il postino” e un altro specifico alla collaborazione con Ettore Scola. Il sodalizio con il regista romano nel biennio ’89-’90 lo porta a interpretare il cinefilo e proiezionista Luigi in “Splendor”, un atto d’amore verso la memoria del cinema; “Che ora è” in cui ricopre il ruolo di Michele, giovane soldato di leva, che in un giorno di libera uscita s’incontra con il padre Raffaele, in un confronto generazionale e interpretativo con il co- protagonista Marcello Mastroianni, come già nel precedente film, e che fanno guadagnare ex-aequo la Coppa Volpi come miglior interpretazione maschile alla Mostra di Venezia nel 1989; e, infine, “Il viaggio di Capitan Fracassa”, dove Troisi ritrova e riveste la maschera di Pulcinella, ritornando alle origini della sua recitazione, in un viaggio metastorico e metateatrale di una compagnia di saltimbanchi e attori in un Seicento reinventato.

Lasagna rappresenta in modo totale la figura poliedrica di Massimo Troisi mettendone in evidenza i lati umani, la psicologia, la comicità di attore radicato nella tradizione napoletana, ma capace di rinnovamento con attenzione alle istanze sociali e politiche del suo tempo. Un autore a tutto tondo che troppo presto ci ha lasciato.

“Massimo Troisi. Quando c’è l’amore…” è lettura godibile, scritta nello stile coinvolgente di Lasagna che riesce a farti partecipe dell’arte del comico napoletano. Arricchita da conversazioni dell’autore con Enzo Decaro, Pino Donaggio (autore delle musiche di “Non ci resta che piangere” e “Hotel Colonial”), Anna Pavignano (sceneggiatrice di quasi tutti i film di Troisi da regista) e Roberto Perpignani (montatore de “Il postino”), la monografia di Roberto Lasagna riaccende ricordi nella memoria dello spettatore che ha conosciuto Troisi fin dai suoi esordi, in una sorta di epifania cinefila, e permette di scoprire un autore tra i più interessanti del cinema italiano della fine del secolo scorso per chi si avvicina per la prima volta al comico napoletano.


Autore: Roberto Lasagna
Editore: Mimesis
Collana: Cinema
Anno edizione: 2025
Pagine: 142
Tipo: Brossura





“Massimo Troisi. Quando c’è l’amore…” di Roberto Lasagna