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“Schermi del Novecento. La storia del XX secolo vista attraverso il cinema” è un volume stratificato e approfondito, colmo di interessanti analisi filmiche da proporre alle classi e ricco di numerosi spunti didattici.

Un testo composto da saggi di analisi filmica e appositamente pensato per la didattica scolastica non è una pubblicazione particolarmente frequente in Italia, dato che il nostro paese scarseggia di studi che prendano in considerazione la settima arte come veicolo di insegnamento. Se il panorama editoriale presenta diversi studi relativi all’educazione al linguaggio cinematografico, lo stesso non si può purtroppo dire dell’uso dei film come materiale didattico inteso come materiale grazie al quale costruire unità di apprendimento da proporre alle classi. Giampiero Frasca, il curatore del volume edito dalla casa editrice Lindau, si occupa dunque di sopperire a una grande mancanza nel panorama editoriale relativo tanto agli studi cinematografici quanto a quelli relativi alla didattica scolastica, coadiuvato dagli studiosi che hanno firmato i vari capitoli: Paola Brunetta, Manuela Russo, Andrea Santimone, Simone Tarditi e il nostro Vincenzo Chieppa.

Giampiero Frasca spiega nell’introduzione l’architettura complessiva del volume: ogni capitolo è dedicato a un evento (ad esempio l’11 settembre 2001), a un periodo (come la Seconda guerra mondiale) o a un processo storico (ad esempio la decolonizzazione) di cui vengono fornite delle nozioni fondamentali, per poi individuare un film particolarmente emblematico per rappresentarlo. L’analisi del lungometraggio privilegia l’emersione delle specificità estetiche in relazione agli eventi storici narrati ed è seguita dalla contestualizzazione del film secondo una duplice prospettiva: da una parte, in relazione al periodo che raffigura, cioè considerandolo in relazione al clima sociale e politico in cui è stato realizzato, e dall’altra in senso diacronico, cioè valutando l’evoluzione del pensiero e del gusto. Ogni capitolo termina con una filmografia commentata di altri titoli imprescindibili per il periodo storico analizzato.

“Schermi del Novecento. La storia del XX secolo vista attraverso il cinema” è dunque un volume stratificato e approfondito, colmo di interessanti analisi filmiche da proporre alle classi e ricco di numerosi spunti didattici. In particolare, chi scrive è rimasto colpito dal numero di film citati e dalla varietà dei generi cinematografici proposti dagli studiosi, che spaziano dal cinema finzionale al documentario fino alle trasmissioni di approfondimento giornalistico (ad esempio “La notte della Repubblica” di Sergio Zavoli, citato da V. Chieppa a pagina 229).

Oltre a fornire un importantissimo campionario di testi audiovisivi ad uso didattico, il libro realizza in filigrana anche un interessante introduzione all’educazione audiovisuale. Questa seconda finalità è suggerita da vari elementi: in primo luogo il linguaggio. Il lessico del volume è infatti volutamente accessibile anche ai meno avvezzi ai tecnicismi di ambito filmico: ad esempio, a pagina 23 G. Frasca spiega il significato del concetto di “montaggio alternato”. In questo modo, il libro fornisce un campionario di concetti di base della grammatica filmica, accostando la voluta e riuscita accessibilità a un’introduzione del lessico cinematografico di base. In secondo luogo, questa seconda finalità è esplicitata dall’introduzione: Frasca, infatti, parla di come il film sia una «duplice lente d’ingrandimento, su ciò che è stato nel passato e su chi e come lo legge nel momento in cui il film esce sugli schermi» (p. 6). Si tratta di una riflessione importante, che vuole far riflettere il lettore (dunque il docente e, di riflesso, la comunità di apprendimento degli allievi) sull’importanza di un’educazione alla visione che abitui il discente a considerare il testo audiovisivo come figlio della sua epoca, dunque non un ente oggettivo e impersonale ma un prodotto figlio di uno sguardo collocato in un tempo e in uno spazio precisi.

“Schermi del Novecento. La storia del XX secolo vista attraverso il cinema” si pone quindi come un testo necessario sia per gli insegnanti che per gli appassionati di cinema. Le varie disamine critiche e le riuscite proposte didattiche portano inoltre il lettore a desiderare che gli studiosi realizzino anche altri testi non incentrati unicamente sulla storia ma aperti anche ad altre materie scolastiche. Sarebbe interessante, infatti, pensare e realizzare un testo finalizzato alle proposte didattiche filmiche relative alla geografia o alla letteratura italiana. Chissà… forse la buona riuscita del volume porterà il curatore ad affrontare anche questi ambiti d’indagine.