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recensione di Matteo De Simei
5.0/10

Sembra che il regista Oliver Parker abbia preso gusto a trasfigurare in cinema le opere di Oscar Wilde. Dopo le commedie di "Un marito ideale" (1999) e "L'importanza di chiamarsi Ernest" (2002), la scelta del cineasta londinese di ripiombare nuovamente sulle opere di Wilde è quantomeno salvifica, considerato l'enorme flop scaturito da "St. Trinian's " (2007), ultima sua firma prima di questo attesissimo "Dorian Gray".
Trattasi dell'ennesimo remake de "Il ritratto di Dorian Gray" (ricordiamo la degna pellicola di Albert Lewin del 1945), capolavoro del decadentismo inglese di fine ottocento e unico romanzo tra le tante opere teatrali partorito dal grande scrittore e drammaturgo inglese.

Parker estrapola così dal celeberrimo contenuto letterario il culto dell'avvenenza e del fascino, l'innocenza che incontra il "cattivo maestro", il Bello che può tutto. E lo fa in un modo alquanto inusuale agli occhi del dedito lettore wildiano; vale a dire ricorrendo all'avance meschina dell'horror (la stessa trappola di cui è vittima Dorian Gray, ammaliato dal Bello ma depredato dal Diavolo faustiano), scelta che protrae indiscutibilmente il film in auge per effetti speciali e persuasione visiva ma che frana dinnanzi al valore dell'opera originale. La spettacolarizzazione infatti non permette alcuna minima analisi interiore, non vi è un'introversione che sia capace di affrontare al meglio la caducità della bellezza e l'effimerità della vita in rapporto all'esistenza di Dorian. Lo spettatore assiste interdetto ai soli diletti edonistici del protagonista, ai suoi piaceri della carne, alle sue orge auto nichiliste all'interno dei bordelli. E a Parker va bene così. Perché dopotutto spettacolarizzare è più facile che ispezionare dall'interno.

Buonissima l'interpretazione di Colin Firth, cinico e sprezzante mentore del ragazzo; alquanto acerba invece risulta la bellezza di Ben Barnes, più fisiognomico nelle vesti del principe Caspian.
I buonissimi effetti speciali sono ad opera di Hugh Goodbody e Mark Holt.


29/11/2009

Cast e credits

cast:
Colin Firth, Ben Barnes, Rebecca Hall


regia:
Oliver Parker


titolo originale:
Dorian Gray


distribuzione:
Eagle Picture


durata:
112'


produzione:
Ealing Studios, Fragile Films


sceneggiatura:
Toby Finlay


fotografia:
Roger Pratt


montaggio:
Guy Bensley


musiche:
Charlie Mole


Trama
Il bellissimo Dorian Gray arriva nella Londra Vittoriana dove, ancora giovane e ingenuo, si lascia trascinare nel vortice della vita sociale dal carismatico Henry Wotton, che introduce Dorian ai piaceri edonistici della città. Un amico di Henry dipinge un ritratto di Dorian che cattura appieno tutta la sua bellezza giovanile e lo stesso compie un futile giuramento: è pronto a sacrificare qualsiasi cosa pur di rimanere così come appare nel ritratto…
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