Ondacinema

recensione di Alessandro Corda
7.0/10
L'azzimato agente immobiliare (Michael Shannon) è in piedi davanti alla piccola casa con dietro la polizia e in terza fila gli uomini dei traslochi. È un plotone d'esecuzione che di lì a poco provvederà allo sgombero di una famiglia che non ha pagato tre rate del proprio mutuo. La famiglia ha perso la causa con la banca che ha pignorato la casa.

Inizia così "99 Homes" di Ramin Bahrani, presentato in concorso alla 71ª Mostra del cinema di Venezia, e seconda volta in gara per il regista che due anni fa portò "At Any Price". L'incipit è duro e ha il piglio cronachistico dei celebri sgomberi avvenuti negli U.S.A. all'indomani della crisi immobiliare, madre della grande crisi economica che farà saltare tanti equilibri nel mondo. Basta andare su YouTube per verificare la violenza di questi sfratti: non c'è nulla di inventato. In questo caso la famiglia è quella di Dennis (un significativo Andrew Garfield), giovane padre di famiglia senza la moglie (il film non lo spiega), e di sua madre (Laura Dern). Qui Bahrani non perde un passaggio e segue tutti i componenti della famiglia fuori dal giardino e poi in un motel senza mai staccarsi narrativamente da tale punto di vista.

Per esasperare la drammaticità, il regista americano di origini iraniane accompagna il suo racconto con una colonna sonora martellante (a volte troppo) e con una fotografia luminosa, con una camera in continuo movimento intorno personaggi. Se la prima parte è di sicuro impatto e suggestione documentaristica, nella seconda si passa ad assistere ad una specie di thriller. Per non perdere ogni cosa, Dennis accetta di lavorare per il cinico agente immobiliare, entrando così in un giro di corruzione e affari. Il guadagno è assicurato e di lì a poco il giovane passa dall'altra parte, da quella di chi non ha bisogno di temere per il domani. Nonostante questo cambio di registro, in cui assistiamo alla scalata di Dennis nel mondo degli speculatori, il film non perde la sua cifra legata alla realtà. I personaggi rimangono coerenti anche nel momento in cui sembrano scivolare in un cambio di ruoli. Alla fine preverrà il senso morale contro il potere dei soldi.

Sebbene non ci siano grandi invenzioni visive né si dica nulla di nuovo, il lavoro di Bahrani si fa apprezzare per il ritratto che offre dell'America, una nazione impaurita e in continuo stato d'assedio. Le armi diventano sempre più uno strumento indispensabile per difendere il proprio focolare domestico e per far rispettare la legge. L'immagine ricorrente di uomini e donne sulla porta di casa o dietro a una finestra è la cifra di un film che denuncia ormai l'incapacità di distinguere i ruoli nella società, dove lo sceriffo non è più il paradigma della sicurezza ma diventa il pericolo e la minaccia che entra in casa. Al contempo, il buon padre di famiglia che ha subìto troppo può varcare la soglia e uscire dal proprio ruolo; e anche le regole di buon vicinato sembrano saltare, quando un altro padre fa partire un colpo verso il figlio. Bahrani alza la tensione al massimo, sovvertendo ogni regola di civiltà e in tutto questo non offre risposte, ma lancia un allarme.

Il finale sembra offrirci una speranza attraverso il volto di un ragazzo che compare sulla strada, ma ormai la miccia è accesa e la bomba sta per detonare .


25/08/2014

Cast e credits

cast:
Andrew Garfield, Laura Dern, Michael Shannon, Noah Lomax


regia:
Ramin Bahrani


titolo originale:
99 Homes


durata:
112'


produzione:
Noruz Films


sceneggiatura:
Ramin Bahrani, Amir Naderi, Bahareh Azimi


fotografia:
Bobby Bukowski


costumi:
Meghan Kasperlik


musiche:
Antony Partos, Matteo Zingales


Trama
Siamo a Orlando, Florida. Un film incentrato sulla crisi immobiliare. Dennis (Andrew Garfield, nel suo primo ruolo diverso da Peter Parker da The Social Network, 2010) è un giovane padre di famiglia sfrattato dalla sua casa da un agente immobiliare che lavora per le banche: Mike (Michael Shannon), uomo affamato di potere che gira con una pistola. Nella situazione drammatica nella quale si trova, farebbe di tutto per riavere indietro la sua casa. Dennis finisce per accettare di lavorare per Mike e si trova così ad avere a che fare con la corruzione dell’industria immobiliare. Nel momento in cui i suoi problemi finanziari iniziano a sanarsi, la sua coscienza è ormai gravemente danneggiata e i rimorsi lo perseguitano.