Ondacinema

recensione di Alessio Cossu
7.5/10

Per quanto le latitudini possano variare, per quanto le tradizioni e le culture possano distinguersi, ci sono costanti che rimangono uguali a se stesse. Una di esse è l’inquieta innocenza con cui l’infanzia guarda i conflitti familiari e cerca di appianarli. La regista sudcoreana Yoon Ga-eun, dopo un lungometraggio incentrato sui dissapori tra preadolescenti ("The World of Us"), allarga il proprio campo d’indagine focalizzandosi sulla vita di due famiglie in cui i genitori sono distratti o assenti rispetto ai bisogni affettivi delle rispettive figlie. Ne emerge un ritratto inedito delle culture dell’estremo oriente, in cui sono gli adulti ad apprendere la lezione sull’importanza del nido familiare.

Nel microcosmo di quella che sembra essere una cittadina coreana mollemente adagiata su un corso d’acqua, Hana, protagonista del film, vive con la costante preoccupazione di una dodicenne i frequenti dissapori tra genitori e, pur ricercandola, non trova la sufficiente solidarietà nel fratello maggiore. Nella parte conclusiva dei titoli di testa si percepisce per qualche secondo il sonoro delle liti e solo successivamente vediamo il primo piano di Hana, silente e meditabonda. La sua comparsa sullo schermo esprime il canovaccio della pellicola: il passaggio dall’oscurità alla luce, dalla vita intra a quella extrauterina in un contesto affettivo logorato, in un universo adulto popolato di persone troppo distratte per cogliere i segnali di disagio dei figli. Essendo non solo sensibile ma anche intelligente, Hana cerca una soluzione al problema rimettendo se stessa al centro delle dinamiche interpersonali della famiglia, solleticando l’amore filiale, facendo leva sul diritto a una tangibile ricompensa dei propri meriti scolastici. Non chiede pertanto alla madre di avere oggetti o denaro, ma, più significativamente, di poter fare una vacanza insieme al fratello e ai genitori, convinta che questa possa essere il primo passo verso la soluzione dei problemi. Per tutto l’arco del film la bambina tenterà di convincere i genitori ad assecondarla, senza per altro esprimere le vere e più profonde ragioni del suo intento. Tuttavia, ora per una ragione, ora per un’altra, la sua aspirazione rimarrà frustrata. Di qui il tacito atto d’accusa della regista contro la cecità affettiva degli adulti. Hana si sente tradita più volte e più volte. Quando, rovistando tra i documenti della madre, scopre che quest’ultima ha fatto domanda per trovare lavoro in Germania, quando, rispondendo a una chiamata sul cellulare del padre, si accorge di una sua relazione adulterina, quando, infine, i genitori parlano nascostamente tra loro dell’inevitabile divorzio.
Nel frattempo Hana stringe amicizia con due bambine, Yoo-mi e Yoo-jin, conosciute per caso non lontano dalla sua casa, nei confronti delle quali assume un ruolo in un certo qual modo adulto, giacchè se ne sente un po’ come la tutrice, la saggia consigliera, la materna guida. Se i genitori di Hana sono assenti affettivamente, quelli delle due sorelle, per ragioni di lavoro, lo sono spesso anche fisicamente: esse vivono in un appartamento accudite da uno zio. Quel che è peggio, l’appartamento dovrà essere presto lasciato dalle due bambine visto che la famiglia si trasferirà altrove. E’ a questo punto che il film assume il tono da commedia: Yoo-mi e Yoo-jin, con la complicità di Hana, fanno di tutto perché i nuovi fittavoli che visionano il loro appartamento lo giudichino poco adatto alle proprie esigenze. Una volta, infatti, disseminano di giocattoli le stanze, un’altra letteralmente si allontanano dall’appartamento impedendo di fatto l’accesso ai fittavoli, un’altra ancora parlano davanti ad essi di ragni e scarafaggi che lo infestano.

Tuttavia, nonostante tutti questi escamotage, l’appartamento deve essere liberato e a quel punto le tre amiche tentano l’ultima carta: recarsi alla casa di villeggiatura e raggiungere lì i genitori per scongiurarli di recedere dall’ennesimo trasferimento per ragioni lavorative. Il viaggio però si trasforma in un’odissea: le bambine si perdono, smarriscono il cellulare satellitare e dopo una notte passata in una tenda di fortuna riescono a malapena a rientrare da dove sono partite. In questa parte del film si moltiplicano le metafore: il viaggio come occasione della scoperta del sé, il mare come luogo di approdo a una nuova forma di consapevolezza e la tenda come sinonimo di dimora disadorna ma palpitante di affetti. È questo infatti il patto che le tre bambine stringono tra loro: continuare ad essere amiche anche quando dovranno separarsi per le scelte degli adulti. Per riprendere il titolo del film, la vera casa non è insomma data solo dalle pareti, ma anche dagli affetti che la animano. Grazie a questa consapevolezza, tanto Hana quanto le sue amiche potranno affrontare le difficoltà che le attendono. Hana, soprattutto, avendo assunto nei confronti delle due amiche il ruolo dell’adulta e avendo sperimentato in prima persona quanto sia facile sbagliare, avrà un occhio di riguardo maggiore verso gli errori dei genitori.

Sulla scia di quanto avveniva in "The World of Us", anche in "The House of Us" la macchina da presa è spesso collocata in basso, ad instillare nello spettatore una vicinanza visiva ed emotiva rispetto all’universo infantile. Frequenti anche i primi piani, soprattutto di Hana.
Facendo il paio con il precedente lungometraggio, Yoon Ga-eun mostra di saper ben dirigere le prove attoriali delle sue piccole protagoniste: Na-Yeon si segnala soprattutto per la mimica facciale, mentre Kim Si-ah per il coraggio.
"The house of us" porta una ventata di fresca novità nel panorama del cinema coreano dell'ultimo decennio e costituisce un0opera degna di stare al fianco di quelle di Park Chan-wook e Bong Joon-ho inserendosi in un filone che, come accaduto con il recente "Cafarnao", rimette al centro della società i bisogni affettivi dell'infanzia.


05/07/2020

Cast e credits

cast:
Ahn Ji-ho, Joo Ye-rim, Kim Si-ah Kim, Kim Na-Yeon


regia:
Yoon Ga-eun


titolo originale:
Uri-jib


distribuzione:
Lotte Entertainment


durata:
92'


produzione:
Kim Se-hun


sceneggiatura:
Yoon Ga-eun


fotografia:
Kim Ji-hyun


Trama
La dodicenne Hana, stanca dei continui dissapori tra i genitori, stringe amicizia con altre due bambine che aiuterà prima nel tentativo di evitare l'ennesimo trasferimento e poi in quello di raggiungere i genitori in villeggiatura. Un'estate di vacanza diventerà momento di riflessione per adulti e bambini.