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recensione di Rudi Capra
5.0/10

tigertail

Pin-Jui cresce a Taiwan, si innamora di Yuan, ma sposa Zhenzhen per realizzare il sogno americano. Anni dopo, separato, in crisi con la figlia, che è in crisi col fidanzato, coltiva il sogno di tornare indietro. Magari proprio nel piccolo villaggio di Huwei ("coda di tigre", appunto), a ravvivare le braci di un amore perduto.

Sogni, appunto. Sfumati come la paletta di Nigel Bluck, che tra interni pastello e fotografia controluce offre un saggio completo di quella visualità che ha contribuito ad affermare il successo delle produzioni Netflix. Una estetica rétro, costruita su forti saturazioni e piani ravvicinati che raramente concedono la profondità di campo (vedi "The Two Popes"). Non è solo la visualità ad avere un sapore vintage in questo esordio di Alan Yang, che riflette su relazioni e migrazioni intrecciando diversi piani temporali ma conservando suo malgrado una sorprendente mancanza di inventiva. Tra le poche note di interesse il colpo d’occhio sulla condizione degli immigrati cinesi in America, la timida critica all’ideologia del sogno americano. In cerca di Bergman (ma senza trovarlo), Yang inanella a ritmo costipato una serie di dialoghi che vanno poco oltre la didascalia narrativa, cuciti intorno a un protagonista troppo cinico per suscitare empatia e troppo mediocre per risultare carismatico. Il set, esanime e sfocato alle spalle dei personaggi, finisce davvero per assomigliare a un set. La contrizione del protagonista è sottolineata dal pianto dei violini. Serve altro?

"Tigertail" ritrae il tempo che scorre senza movimento apparente, ma a muoversi poco è soprattutto il film, micro-saga familiare giocata su un valzer di primi piani fissi e ingialliti che ricorda un album di fotografie. Gettando un timido sguardo al dramma cinese contemporaneo, che ambisce a riunire i destini individuali e collettivi di un popolo in una cornice storica sospesa fra due mondi, Alan Yang ripiega sulla forma del melò televisivo vibrando con mano maldestra le corde del patetico. Il risultato è una sorta di Jia Zhangke for dummies.


18/05/2020

Cast e credits

cast:
Tzi Ma, Christine Ko, Hayden Szeto, Lee Hong-chi, Yo-Hsing Fang, Yang Kuei-Mei, Fiona Fu, Joan Chen


regia:
Alan Yang


titolo originale:
Tigertail


distribuzione:
Netflix


durata:
91'


produzione:
Netflix, MACRO


sceneggiatura:
Alan Yang


fotografia:
Nigel Bluck


montaggio:
Daniel Haworth


musiche:
Michael Brook


Trama
Pin-Jui cresce a Taiwan, si innamora di Yuan, ma sposa Zhenzhen per realizzare il sogno americano. Anni dopo, separato, in crisi con la figlia, che è in crisi col fidanzato, coltiva il sogno di tornare indietro
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