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La serie ideata da Alessandro Garramone ricostruisce con interviste inedite e materiale d'archivio la carriera pirotecnica di Wanna Marchi. Il risultato è una parabola esilarante e impietosa che racconta un paese innamorato delle proprie illusioni, puntualmente non ricambiato

"I coglioni vanno inculati, cazzo"
(Wanna Marchi)

Intro – "Vendimi questa penna"

La citazione iniziale da "The Wolf Of Wall Street" stabilisce da subito un claim importante: il fenomeno Wanna Marchi è rappresentativo di un’Italia, un’epoca, un microcosmo economico, culturale e mediatico, esattamente come il Jordan Belfort di Scorsese.
"Mi devi vendere questa penna."
"Voi direte, ma cosa mi vendi? Mi vendi una penna o mi vendi una magia? Io ti vendo una penna, perché nella penna tu trovi la magia di far fare a chi vede la tua firma tutto quello che vuoi."
E sono già evidenti le risorse di WM: la fantasia, la menzogna (non sono forse la stessa cosa?), la spontaneità e l’innata abilità di intercettare il desiderio dei consumatori e assecondarlo, in una società in cui le principali direttive morali sono appunto il desiderio e il consumo.

Scioglipancia

"La vita è una cosa meravigliosa e allora divertiamoci, d’accordo?!"
(Wanna Marchi)

Più divertente di "Crudelia" e senz’altro più avvincente di "Joker", la genesi di quella straordinaria villain che è Wanna Marchi si può comprendere soltanto nel contesto esaltante e irripetibile degli anni 80, pervasi da un edonismo rampante. In una società in overdose di benessere, la ricerca ossessiva del piacere e della bellezza diventa un imperativo morale che si estende a tutti gli aspetti della vita – e della morte. Proprio da qui nasce la parabola marchiana (entrambi i sensi sono validi). Per arrotondare, la giovane Wanna un giorno imbelletta il cadavere di una ragazza morta in un incidente d’auto. Si ritrova in tasca un milione.

Quei primi soldi guadagnati in autonomia la spingono a emanciparsi da un matrimonio soffocante, da un marito che la disprezza sin dal giorno delle nozze (trauma mai davvero superato). Dopo aver lavorato come truccatrice, estetista e profumiera, Wanna si rifugia nella televisione. Le bastano un paio di spazi per capire come il segreto non sia vendere il prodotto ma stuzzicare il desiderio. Mette in pratica una strategia rivoluzionaria, esilarante, ingaggiando un vero e proprio duello con il pubblico che viene insultato, deriso, minacciato.
Funziona. La "guerra al lardo" la porta a realizzare anche 18 vendite in 20 minuti, centinaia di chiamate al giorno, due miliardi al mese. Con la spregiudicatezza di "Joy" e il cinismo di Saul Goodman, Wanna Marchi realizza a Castelguelfo di Bologna il suo sogno americano, trasformandosi in un marchio.

Diavoli

"Dio perdona, Wanna Marchi no"
(Wanna Marchi)

Plot twist: la parabola da self-made woman attira la Camorra, che brucia il negozio di WM e minaccia attentati e rapimenti. La seconda puntata inizia col botto, intervistando una ex-associata alla cosca di Cutolo, tale Milva Magliano, che dichiara cose del tipo "Non è colpa mia se un giorno i Carabinieri mi fanno uno sgarbo e il giorno dopo prende fuoco un asilo". Opportunamente collocata in una scenografia da "Twin Peaks" o "Fear X", con abat-jour rosse e inquietanti simmetrie, è una presenza tanto magnetica che riesce per qualche minuto a scalzare Wanna Marchi dal centro della scena.
È apparentemente grazie a lei che la famiglia ottiene di essere lasciata in pace dai camorristi, in una dinamica nebulosa che implica scritture private, prestiti e versamenti. Ma i lati oscuri non sono finiti, perché trasferendosi a Milano, Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile, ormai inseparabili dopo aver cacciato il violento uomo di casa, incrociano altri personaggi controversi: il re della pubblicità Marcello Dell’Utri, braccio destro di Berlusconi e co-fondatore di Forza Italia, che sarà condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, e il "marchese" Attilio Capra de Carré, multimilionario massonico e piduino con i tentacoli protesi verso la politica e la televisione.

Abbiamo seguito i primi passi della carriera di una televenditrice e ora ci troviamo implicati in un panorama che nemmeno Hitchcock o Wu Ming avrebbero saputo concepire, tra associazioni criminali, logge massoniche, potenti multinazionali ed esponenti di spicco della classe politica italiana. Un panorama in cui WM si muove con grande naturalezza.

Mago

"Era così brava che pensava di riuscire a vendere anche la fortuna, cioè il nulla"
(Liborio Cataliotti)

È proprio in una di quelle cene a casa del "marchese" Capra de Carré che Marchi e Nobile incontrano il destino nelle fattezze di un cameriere brasiliano scalzo. Su suggerimento di Capra de Carré, suo patron (e amante?), madre e figlia lo scaraventano in diretta tv presentandolo come "maestro di vita." Nasce così la figura del mago Do Nascimento, terza parte di una trinità chiassosa e perversa, elemento maschile di una famiglia disfunzionale che sembra uscita pari pari da una sceneggiatura di Kore’eda.

Da creme dimagranti e cosmetici, la vendita si sposta su prodotti sempre più astratti: numeri del lotto, cartomanzia, rimozione del malocchio, incantesimi. Emerge un autentico sistema composto da un centralino, elenchi di clienti, esperti informatici e commercialisti, con strategie di vendita che spaziano da una targetizzazione morbosamente orientata verso persone deboli, sole, anziane e malate, a profezie di sventura e intimidazioni ("Per dieci milioni vuol lasciare morire sua figlia?").

Quando arriva Striscia la notizia a scoperchiare il calderone si scopre che i clienti della triade sono trecentomila: il giro d’affari muove miliardi. In media una persona ogni 200, in Italia, era cliente di Wanna Marchi.

Cattive

"I clienti di Wanna Marchi sono vittime quanto lo è uno che si suicida dopo aver perso tutto al casinò"
(Vittorio Sgarbi)

Le telecamere entrano in tribunale e riprendono ogni cosa, tranne il volto (oscurato) delle vittime: i pianti, le arringhe, i visi spazientiti e sardonici delle imputate. Con il processo si apre il dibattimento, fuori e dentro le aule. Il quesito è: fino a che punto il consumatore può essere manipolato? Fino a che punto è invece responsabile? In fondo WM non ha inventato nulla. Targetizzazione, manipolazione, omissione e retorica sono pratiche consolidate nel mondo della vendita. Molti settori commerciali assomigliano a truffe, come le imprese immobiliari di "Glengarry Glen Ross". Non sempre il piano etico e quello legale collimano.

Tra i pochi a difendere Wanna Marchi, anche nelle ore di tempesta, c’è Vittorio Sgarbi: "Se dono un miliardo alla chiesa, quando divento ateo non mi viene restituito". Malocchio e amuleti sono fantasie, ma cosa dire del peccato originale, del paradiso, delle donazioni milionarie che accompagnano queste credenze? In compenso, telemaghi e cartomanti sono ancora al loro posto. Viene il dubbio che a spingere WM in tribunale abbia contribuito più la tv che il codice penale, in un suggestivo contrappasso.

I giudici di dubbi ne hanno avuti pochi. Marchi e Nobile vengono dichiarate colpevoli di truffa aggravata, condannate al risarcimento di due milioni di euro e nove anni di carcere. Marchi e Nobile hanno scontato la pena e oggi fanno la dolce vita in Albania. Le difficoltà le hanno unite fino a renderle inseparabili, in un certo senso indistinguibili, tanto che dormono persino nella stessa stanza. Quando chiedono del leggendario tesoro mai trovato dal Fisco, Stefania Nobile nega. Wanna Marchi sfodera un ghigno piratesco. 

The End?

Garramone lavora di fioretto e imbastisce in un montaggio sobrio - ma mai neutro - uno sfondo ideale per esaltare le colorite dissonanze del duetto Marchi-Nobile: risate, imprecazioni, gestualità, insulti, slogan. Nella concitata alternanza di footage e materiale inedito, "Wanna" ricostruisce in maniera eccellente il passaggio dalla cronaca alla storia. La cronaca parla di Wanna Marchi. La storia parla di un paese innamorato delle proprie illusioni, puntualmente non ricambiato. In fondo non siamo cambiati poi molto.
D'accordo?

Wanna
Informazioni

titolo:
Wanna

titolo originale:
Wanna

canale originale:
Netflix

creatore:
Alessandro Garramone

cast:

Wanna Marchi, Stefania Nobile, Mario Pacheco Do Nascimento, Milva Magliano, Jimmy Ghione, Frank Gerrish, Joe Denti, Roberto Da Crema, Stefano Zurlo, Monica D'Angelo, Liborio Cataliotti

anni:
2022