Paul Newman (Shaker Heights, 26 gennaio 1925 - 27 settembre 2008) e' morto la scorsa notte all'età di 83 anni a causa di un cancro ai polmoni, reso noto lo scorso 31 luglio, quando disse di voler morire nella sua casa. Il 25 maggio 2007 l'attore dichiarò di non voler tornare davanti alla cinepresa, per dedicarsi esclusivamente ad iniziative umanitarie e imprenditoriali. Innumerevoli i ruoli che lo hanno reso celebre: tra gli altri, ricordiamo "Lassù qualcuno mi ama", "Furia selvaggia - Billy the Kid", "La gatta sul tetto che scotta", "Lo spaccone", "Hid il selvaggio", "La dolce ala della giovinezza", "Il sipario strappato", "Nick mano fredda", "Butch Cassidy", "L'uomo dai sette capestri", "La stangata", "L'inferno di cristallo", "Buffalo Bill e gli indiani", "Il verdetto", "Il colore dei soldi", "Mr. & Mrs. Bridge". Nel 1958 sposò l'attrice Joanne Woodward, compagna di una vita intera, dalla quale ebbe tre figli e con la quale recitò in più film. Newman passò dietro la macchina da presa in sei occasioni: "La prima volta di Jennifer" (1968), "Sfida senza paura" (1971), "Gli effetti dei raggi Gamma sui fiori di Matilde" (1972), "The shadow box" (film per la tv, 1980), "Harry & Son" (1984), "Lo zoo di vetro" (1987). Ultima interpretazione: "Era mio padre" (2002) di Sam Mendes. Grande appassionato di automobilismo e pilota occasionale, prestò la voce a Doc Hudson nel film d'animazione della Pixar "Cars - Motori ruggenti" (2006). Vinse l'Oscar come miglior attore nel 1986 per "Il colore dei soldi" di Martin Scorsese, sorta di sequel del film che tutt'oggi meglio rappresenta il suo stile: "Lo spaccone" (1961) di Robert Rossen. L'immagine di Paul Newman asso del biliardo è entrata nell'immaginario collettivo cinematografico e non. Pochi attori come Paul Newman hanno saputo coniugare un'innata classe attoriale con un fascino magnetico e unico.