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La serie creata da Mike White per Hbo che ci porta in vacanza con la high class americana, tra umorismo caustico e note crime

Quando nel luglio 2021 "The White Lotus" fece la sua apparizione su Hbo, la serie creata e scritta da Mike White (versatile sceneggiatore con un curriculum che va da "Dawson's Creek" a "School Of Rock" di Richard Linklater) venne presentata come una miniserie in 6 episodi. L'enorme successo di pubblico, nonché il plauso quasi unanime della critica hanno portato Hbo a spingere White affinché prolungasse la vita del progetto. Data la natura conclusiva di quella che oggi consideriamo la prima stagione, il talentuoso White ha dunque pensato al futuro di "The White Lotus" come una serie antologica, della quale ad oggi abbiamo potuto apprezzare una seconda stagione e ne aspettiamo una, già confermata, terza.

Il White Lotus non è più, quindi, un lussuoso resort nelle Hawaii, bensì una vera e propria catena con filiali in tutto il mondo. L'idea di White ha portato dunque alla realizzazione di una seconda stagione ambientata nella nostra Taormina, mentre invece per la terza stagione gli showrunner stanno pensando a un non ancora meglio localizzato set asiatico.
Di stagione in stagione, insieme alle location mutano i leit-motiv della trama. Finora abbiamo assistito quindi a una prima stagione che ruota intorno alla lotta di classe e a una seconda più incentrata sulla fedeltà. A non cambiare è l'ironia brillante con la quale White e i suoi pungolano la società americana moderna e le sue devianze etico-sociali in un ormai consueto mix di commedia nera e crime.

L'high-class va in vacanza, la satira sociale no

L'idea di partenza di "The White Lotus" è molto semplice: ciascuna stagione segue tre famiglie, o gruppi di persone, durante la loro settimana di permanenza presso un esclusivo resort della catena omonima. In aggiunta alla carica di segreti e tendenze grottesche che una famiglia dell'alta borghesia americana può mettere in valigia, la sceneggiatura ci spruzza su anche un po' di giallo. Almeno finora, ogni stagione comincia infatti con la scoperta di uno o più cadaveri, per poi tornare, mediante un flashback lungo una settimana, all'arrivo degli ospiti presso il villaggio turistico di turno. Lo stratagemma, inutile anche sottolinearlo, aggiunge curiosità e rende ancor più avvincente una visione già divertente e dall'ironia affilata. Ciascuna famiglia o gruppo dà l'occasione alla penna e alla cinepresa di White di puntare e dissezionare uno o più vizi, perversioni e contraddizioni della società americana e di riflesso, va da sé, del mondo occidentale.

Alle Hawaii facciamo dunque la conoscenza con la famiglia Mossbacher, i freschi sposi Shane (Jake Lacy) e Rachel Patton (Alexandra Daddario) e, ovviamente, la ricchissima ereditiera Tanya McQuoid (Jennifer Coolidge). Magistralmente interpretato, con un'irresistibile aria da svampita, quello della Coolidge è l'unico personaggio a fare visita a entrambi i resort e, quindi, a fungere da anello di congiunzione, mediante le sue surreali disavventure, delle due stagioni.
Come anticipato, la prima stagione di "The White Lotus" ruota intorno allo scontro tra classi sociali. Il ritmo è serrato, le gag spietate e la messinscena elegante e asettica, con il risultato molto simile a un "The Triangle Of Sadness" di Ruben Ostlund lungo 7 ore, meno concettuale e più devoto a un'idea di trama lineare e ricca in incroci e sviluppi.
A incarnare ogni contraddizione, frustrazione e nevrosi della high class americana troviamo i Mossbacher. Ceo per la società dietro a un importante motore di ricerca, Nicole (Connie Britton) non riesce a staccare la spina dal lavoro nemmeno in vacanza, sfortunatamente per gli equilibri familiari guadagna più di Mark (Steve Zahn), che vive dunque una perenne crisi della mascolinità, accentuata da un sospetto di cancro ai testicoli e dalla scoperta dell'omosessualità del padre defunto. È ancora più feroce lo scontro tra i due figli Quinn (Fred Hechinger) e Olivia (Sydney Sweeney), il primo schermo e porno dipendente, la seconda una specie di breviario woke vivente. Due mondi in collisione destinati ad alimentare una serie di gag sarcastiche.

Le cose non vanno benissimo nemmeno in casa Patton. Shane e Rachel si sono appena sposati, per loro il "White Lotus" delle Hawaii è il luogo designato per una perfetta luna di miele. Shane è tanto ricco quanto viziato e nel corso delle puntate sembra più interessato a battibeccare con il concierge Armond (Murray Bartlett), impotente di fronte alle richieste insoddisfacibili del rampollo, piuttosto che a volgere lo sguardo verso Rachel, non proprio contenta di rinunciare alla carriera come nei piani del marito e dell'invadente suocera.
La vaporosa Tanya invece alle Hawaii c'è andata da sola, con in valigia le ceneri della madre, da spargere come da indicazioni della defunta tra i flutti del Pacifico. Come del resto accadrà anche in Sicilia, grazie alla simpatia della Coolidge è a lei che toccheranno alcune delle situazioni più divertenti del plot, mediante le sue interazioni sia con gli altri ospiti del resort che con lo staff. In particolare, da quelle con una talentuosa massaggiatrice, che prima illuderà con la promessa di un finanziamento per un centro benessere e poi scaricherà ricordandosi che lo psichiatra l'aveva ammonita che la sua generosità è spesso nient'altro che desiderio di controllo ben travestito.

Nella splendente Taormina, a Tanya, qui accompagnata dalla simpaticissima assistente Portia (Haley Lu Richardson), toccheranno peripezie ancora più esilaranti e "pericolose", delle quali sarebbe un peccato anticipare anche solo un dettaglio e che le sono valse un meritato Golden Globe come migliore attrice non protagonista in una serie di genere commedia o musical.
Tra le magnifiche terrazze sul mare e il lido roccioso del White Lotus nostrano incontriamo poi Ethan (Will Sharpe) e Cameron (Theo James), due amici dei tempi del college riunitisi per una vacanza insieme alle sensuali mogli Harper (Aubrey Plaza) e Daphne (Meghan Fahy). Come da copione, riaffioreranno vecchie gelosie e se ne genereranno di nuove, complici anche due escort locali. Queste ultime, Lucia (Simona Tabasco) e Mia (Beatrice Grannò), renderanno più piccante del previsto anche la permanenza siciliana di Bert (F. Murray Abraham), Dominic (Michael Imperioli) e Albie (Adam Di Marco). Rispettivamente nonno, padre e nipote, i tre italoamericani sono in Sicilia per mettersi in contatto con i loro avi locali, ma più che in questa missione riusciranno in quella di dimostrare l'ereditarietà dell'adulterio.

I concierge, il mare e le teste di moro

Insieme a un cast corale di prim'ordine (è stato, ad esempio, un gran piacere ritrovare un volto sofferto e indimenticabile come quello di Imperioli, l'immortale Christopher Moltisanti de "I Soprano"), la forza principale di una serie come "The White Lotus" non può che essere la sua sceneggiatura. Il lavoro di Mike White e del suo team di autori è stato da questo punto di vista impeccabile, riuscendo a creare due storie che fossero anzitutto attraenti come le loro location, immediate, appetibili per un pubblico il più vasto possibile, ma anche stratificate, ricchissime di dettagli e di livelli di lettura. Per funzionare, una satira che si rispetti ha bisogno di filtri, di contraltari contro i quali far cozzare gli oggetti della sua disanima: "The White Lotus" ha diversi sia dei primi sia dei secondi.

Trattandosi di una serie ambientata in resort di lusso, il primo e più evidente dei filtri è necessariamente la figura del concierge. L'hawaiano Armond (un divertentissimo e baffuto Murray Bartlett) e la sua collega siciliana Valentina (la nostra Sabrina Impacciatore, che grazie al ruolo sta vivendo una grande ondata di fama negli Usa, con tanto di apparizione al "Jimmy Kimmel Live") sono due figure molto diverse. Il primo ha problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti e non è proprio bravissimo a mascherare il fastidio provocatogli dai ricchissimi e idioti ospiti, mentre la seconda cerca sempre di mantenere la calma e di proteggere la serenità dei suoi clienti. I due rivestono, ciascuno per la propria stagione, un ruolo quasi da capo comico, ma allo stesso tempo di giudice, mediante sguardi, mimica e battute, dei capricci e dei vezzi dei protagonisti della serie.

Superato il primo filtro, per l'appunto quello del concierge, gli ospiti dei White Lotus si raffrontano poi con lo staff della struttura e con le popolazioni locali. Lo scontro tra classi è particolarmente forte alle Hawaii, dove, ad esempio, ascoltiamo la famiglia Mossbacher dibattere sulla contentezza o meno dei nativi hawaiiani impiegati dalla struttura per intrattenere con le loro danze tribali coloro che hanno di fatto colonizzato le loro isole trasformandole in enormi villaggi turistici.

Dalla stampa e da alcuni spettatori nostrani sono arrivate alcune critiche riguardanti la presunta presenza in "The White Lotus" di stereotipi e pregiudizi sull'Italia e sugli italiani. Affermazioni del genere possono però seguire soltanto a una visione superficiale della serie. In realtà tutti gli stereotipi e i pregiudizi vengono utilizzati dalla crew di "White Lotus" con l'intenzione di ridicolizzare l'idea, sì stereotipata e pregiudiziale, che dell'Italia hanno i ricchi americani. Sono Harper e Daphne a sentirsi addosso gli occhi dei cittadini di Noto, così come è Tanya a pensare che basti cavalcare una Vespa e vestire un abitino e un foulard rosa per sembrare Monica Vitti. Agli italiani, rappresentati simpaticamente dalla Valentina della Impacciatore, lei ricorda invece Peppa Pig.

C'è infine il confronto dei personaggi con la bellezza, naturale o architettonica, che circonda e ridicolizza la grettezza delle loro azioni, dispute e dialoghi vacui o supponenti. Ritratto da una fotografia luminosa, il mare è un protagonista aggiunto per le due stagioni. Ha un ruolo addirittura attivo, quando ingoia lo smartphone dello screen-addict Quinn, iniziandolo così a un processo di liberazione che lo vedrà abbandonare la famiglia e unirsi a una squadra locale di canottaggio. Con il loro sguardo attonito e impassibile, le teste di moro che popolano i comò e i piedistalli del resort taorminese sono invece le testimoni silenziose e severe di tradimenti e tresche. Così come gli affreschi delle meravigliose ville siciliane visitate da Tanya sembrano inorridire al passaggio chiassoso dei loro ospiti.

Fare di necessità virtù

Girata in piena pandemia, la prima stagione di "The White Lotus" ha fatto, come si suol dire, di necessità virtù. Non potendo beneficiare, a causa delle enormi restrizioni, di numerose location e di una grande comparto tecnico, la produzione ha puntato tutto sulla scrittura, andando a creare quello che a tratti, per la centralità dei dialoghi e delle interpretazioni, ricorda un kammerspiel. Certo, le cose sono parzialmente cambiate con la seconda stagione, che ha potuto invece beneficiare di numerosi panorami mozzafiato e preziosi interni offerti da una regione come la Sicilia, ma la serie è comunque rimasta fedele al suo vincente marchio di fabbrica.

Già noto soprattutto grazie alla colonna sonora realizzata per "Utopia", il musicista cileno-canadese Cristobal Tapia de Veer ha scritto per "The White Lotus" un intrigante e appiccicoso tema che in breve tempo, specie nella variante pensata per la seconda stagione, è diventato un vero e proprio tormentone, arrivando persino a guadagnarsi diversi remix techno. Non è meno interessante la colonna sonora nella sua interezza, tutta basata su stratificazioni dissonanti e fuori tempo di rapinose linee vocali e strumentali.
In ciascuna stagione fanno poi la comparsa numerosi temi e brani del patrimonio locale. I brani utilizzati nella versione italiana ci danno la misura di quanto sia stata accurata una ricerca capace di spaziare da Fabrizio De André a Mina e a La rappresentante di lista. Inutile anche a dirsi, sia il tema della sigla che l'intera colonna sonora si sono aggiudicati un Emmy Award. La colonna sonora di Tapia de Veer è la ciliegina sulla torta di un prodotto televisivo di stampo classico, ma estremamente moderno nei temi trattati, ammiccante, ma mai ruffiano o indulgente, che speriamo abbia vita lunga e riesca a non perdere il suo brillante smalto.


1 stagione: 8
2 stagione: 8

The White Lotus
Informazioni

titolo:
The White Lotus

titolo originale:
The White Lotus

canale originale:
Hbo

canale italiano:
Sky Atlantic

creatore:
Mike White

produttori esecutivi:
Nick Hall, David Bernad, Mike White, Mark Kamine.

cast:

Jennifer Coolidge, Alexandra Daddario, Theo James, Sydney Sweeney, Aubrey Plaza, Murray Bartlett, Jake Lacy, Lukas Gage, Steve Zahn, Will Sharpe, Lucia Greco, Connie Britton, Michael Imperioli, John Gries, F. Murray Abraham

anni:
2021-in corso