Ondacinema

recensione di Carlo Cerofolini
6.5/10

Per la fluttuante materia di cui si fa portatore il cinema autorizza voli pindarici che altrove non sarebbero ammessi e che qui lo sono proprio perchè in linea con la capacità della Settima arte di rendere inscindibile il connubio tra fantasia e realtà. Così durante la visione di "Nonostante" non abbiamo potuto fare a meno di pensare che la genesi della sua storia possa aver trovato asilo nell'esperienza condivisa da Valerio Mastandrea con l'amico Mattia Torre sul set di "Linea Verticale", serie televisiva ambientata nelle corsie d'ospedale in cui Luigi - interpretato dall'attore romano - attende di essere operato per una grave malattia. Per quanto azzardato il riferimento non è campato in aria poichè, al di là dell'ambientazione ospedaliera, "Nonostante" riprende non solo la volontà di raccontare un mondo attraverso il punto di vista di una persona affetta da grave malattia ma anche di farlo con toni che in qualche modo riescono a superare la paura della morte, talvolta prendendosene gioco, talaltra lasciandosi andare al pensiero della sua incombenza.

Quanto detto nulla toglie all'originalità della matrice artistica che sta dietro al film in questione perchè "Nonostante" si svincola quasi subito da qualsiasi riferimento esterno per confrontarsi con ciò che l'ha preceduto e, dunque, con "Ride", in cui Mastandrea aveva già  affrontato il rapporto tra vita e morte e il tema amoroso, inteso come una storia di fantasmi. Se "Ride" metteva in scena l'elaborazione del lutto da parte di una donna a cui era morto il marito, qui il regista è come se ne costruisse una sorta di prequel facendo un passo indietro rispetto al trapasso per esplorarne gli antefatti attraverso le vicissitudini di un gruppo di pazienti in coma che si ritrova a vivere fuori dal proprio corpo in una sorta di condizione astrale.

Mastandrea gioca a carte scoperte sia in termini di racconto che di ambizioni: oltre a rendere chiara fin da subito la natura dei personaggi e dunque di non fare di quella rivelazione la sorpresa finale come invece succedeva ne "Il sesto senso" e consimili, privilegia, almeno nelle intenzioni, la storia d'amore a quella soprannaturale. "Nonostante" è originale nella forma scelta per dare seguito alle sue premesse e dunque nel dare vita all'inconsistenza materica propria del limbo in cui vivono i personaggi. Esemplare in tal senso è il lungo piano-sequenza che introduce la vicenda in cui la prosaicità del quotidiano è progressivamente depotenziata dalla coreografica levità che accompagna i passi del protagonista, trasformato di colpo in un sorta di novello Fred Astaire pronto a prendersi gioco del proprio dramma con una serie di acrobazie che rivelano in maniera divertita l'anomalia del contesto.
Il realismo magico che era stato parte integrante del lavoro precedente in "Nonostante" si inserisce in un discorso più ampio di cui il cinema italiano si serve sempre più di frequente per andare oltre le sue origini più nobili. Allo stesso modo di "Il tempo che ci vuole" anche il film di Mastandrea tradisce la realtà per renderla ancora più vera raccontando da par suo una storia d'amore tenera e struggente in cui la paura più grande è quella di non avere tempo per viverla fino in fondo. 

Coadiuvato da una squadra di attori che oltre a lui annovera interpreti di livello come Laura Morante, Lino Musella, Giorgio Montanini e Dolores Fonzi, Mastandrea si cimenta in una regia che costruisce il fascino del film nell'equilibrio tra concretezza e astrazione e nell'abilità con cui riesce a trasformare i personaggi in uno spartito di umori e voci differenti. E' dunque un peccato che alla resa dei conti a prevalere sul risultato d'insieme sia invece la cornice (ultraterrena) del film, quella in cui si inseriscono le vicende dei vari personaggi, più che la storia d'amore tra i due protagonisti, penalizzata da una forza drammaturgica incapace di sostenere l'importanza che Mastandrea gli vorrebbe dare. Ciò detto, nelle vesti di regista sceneggiatore e attore protagonista il nostro si conferma un uomo di cinema supportato da un talento che gli consente di sostenerne la sua curiosità. Presentato in anteprima al Festival di Venezia come film inaugurale della Sezione Orizzonti "Nonostante" è comunque un film che vale il prezzo del biglietto.


05/04/2025

Cast e credits

cast:
Valerio Mastandrea, Dolores Fonzi, Lino Musella, Laura Morante


regia:
Valerio Mastandrea


distribuzione:
BiM Distribuzione


durata:
93'


produzione:
Tenderstories, Rai Cinema


sceneggiatura:
Enrico Audenino, Valerio Mastandrea


fotografia:
Guido Michelotti


scenografie:
Roberto De Angelis


musiche:
Tóti Guðnason


Trama
La storia di un amore impossibile che nasce tra le corsie di un ospedale