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America ieri e oggi
Non è facile sviscerare un elenco di appuntamenti di un certo rilievo nell'ultima settimana di febbraio, piuttosto parca di scelte. Nonostante ciò ci sono prime visioni e grandi classici da vedere, rivedere e studiare. In particolar modo segnaliamo una presenza massiccia di cineasti americani di ogni generazione (Fincher, Eastwood, Kubrick, Russell, Ferrara, Hawks, Tarantino...), a riprova di quanto ricco sia il cinema a stelle e strisce.

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Domenica 23 febbraio

The Fighter di David O. Russell (21.0, Iris). La potente storia di due fratelli, Mickey e Dickie (estrema interpretazione di Christian Bale premiata con l'Oscar), e la loro vita consacrata al pugilato. Russel racconta la caduta e il riscatto di questa famiglia. È il primo capitolo di una trilogia ideale sul riscatto di persone all'apparenza alla deriva conclusa quest'anno.

Fight Club di David Fincher (0.45, Rai 4). Di sicuro è uno dei film più riusciti dell'intera filmografia del regista di Denver. Tratto da un libro di Palahniuk, rimane memorabile il modo in cui vengono contestualizzate le scene. Magistrale la fotografia e la maniera in cui illumina gli squallidi interni del fight club.

Ho ucciso mia moglie di Sacha Guitry (3.10, Rai 3). Un meraviglioso racconto nero scritto dallo stesso Guitry in cui la moglie del titolo e vittima del marito, diventa post mortem, il personaggio più diabolico. Da notare nel cast un giovanissimo Louis de Funès.


Lunedì 24 febbraio

Susanna di Howard Hawks (6.30, Rai 5). Gioiello indiscusso della screwball comedy. Una sarabanda di trovate visive, fraintendimenti e dialoghi da studiare tra Cary Grant e Katharine Hepburn.

Baci rubati di Francois Truffaut (21.10, La Effe). In prima serata il terzo episodio delle avventure di Antoine Doinel. All'alba del maggio '68 il film riflette la vigilia dell'inquietudine di quei tempi con alcune connotazioni autobiografiche.

Mystic River di Clint Eastwood (23.00, Iris). Da un romanzo di Dennis Lehane, Eastwood racconta la sua America senza far sconti e senza alcuna redenzione. Sotto l'acqua del fiume, che vediamo da una lunga ripresa aerea, si nasconde il peccato originario dell'uomo. Sean Penn e Tim Robbins vinsero due Oscar. Capolavoro.

Pulp Fiction di Quentin Tarantino (23.10, Rai Movie). Nel 1994 il Festival di Cannes fu vinto da questo film che diventerà un cult assoluto nel tempo. È il paradigma del cinema di Tarantino, la rilettura di un genere (quello gangster) con la violenza e i tipici incastri temporali anni 90. Il ballo tra Travolta e Thurman fa parte della storia del cinema.


Martedì 25 febbraio

Funny Games di Michael Haneke (21.10, Italia 1). Il regista austriaco dirige nel 2007 il remake americano dell'omonimo film sempre da lui diretto. Si tratta di un vero e proprio calco dell'originale. Può essere interessante seguire la violenza domestica e il crescendo della tensione con i volti di Naomi Watts e Tim Roth.

L'armata degli eroi di Jean-Pierre Melville (21.20, Tv 2000). Una delle opere più dure e radicali sulla Resistenza francese nella Seconda Guerra Mondiale. Melville racconta il tutto mettendoci anche la sua esperienza diretta di quei terribili tempi.

Arancia meccanica di Stanley Kubrick (23.30, Italia 1). Capolavoro indiscusso del regista americano che ci racconta la super violenza di Alex e il suo gruppo di drughi lungo la campagna inglese, il tutto immerso in uno scenario lisergico e kitsch. Tratto da un romanzo di Anthony Burgess, che visse davvero l'esperienza in casa propria di una violenza di gruppo, il film è una riflessione sulla libertà dell'individuo dominato da violenza e frustrazione sessuale.


Mercoledì 26 febbraio

Tigerland di Joel Schumacher (21.10, Rai 4). Film a basso costo e con ben poche pretese commerciali: a volte Schumacher sembra dimenticare il cinema artigianale a cui ha abituato il pubblico. L'America immersa nel fango del Vietnam, qui in un campo d'addestramento dove vige la legge della giungla.

Il fiore del mio segreto di Pedro Almodovar (22.55, Rai Movie). Ancora una donna sull'orlo di una crisi di nervi secondo Almodovar, questa volta è Marisa Paredes che interpreta una scrittrice di successo e una moglie non così fortunata. 

King of New York di Abel Ferrara (3.55, Italia 1). Agli inizi degli anni 90 Abel Ferrara ha diretto questo noir con lucidità e molte simbologie. Il suo è un racconto morale, mai moralista, su una moltitudine di reietti in cerca di una salvezza.


Giovedì 27 febbraio

La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler di Oliver Hirschbiegel (13.20, Rai Movie). Il cinema tedesco si misura con la propria Storia più buia. Gli ultimi giorni di Hitler e dei più vicini gerarchi chiusi nel bunker a Berlino in un'accuratissima ricostruzione tratta dai diari di una delle testimoni dirette. Bruno Ganz offre una prova da brivido.

Le vie en rose di Olivier Dahan (2.35, Rai 1). La vita di Edith Piaf, dal 1915 al 1963, interpretata da Marion Cotillard che vinse un meritato Oscar. Didascalico, ma istruttivo per chi non conoscesse il personaggio.


Venerdì 28 febbraio

Quasi amici di Olivier Nakache, Eric Toledano (21.10, Canale 5). Grandissimo successo di pubblico in Francia nel 2011. L'incontro tra due mondi agli antipodi: quello del ricco e paralizzato Philippe e quello del badante Driss. Film non privo di un certo ritmo e freschezza, caratterizzato da massicce dosi di furbizia. Un buon prodotto medio.

Watchmen di Zack Snyder (23.05, Rai 4). Per chi scrive l'unico film degno di nota dell'acerba filmografia di Snyder. Il virtuosismo nell'incedere della narrazione rende molto bene l'atmosfera della graphic novel. Da segnalare i titoli di testa con le immagini "dell'altra" Storia americana.

La pattuglia sperduta di John Ford (2.00, Rai 3). Impossibile non segnalare un film di John Ford, l'Omero del cinema americano. Qui non c'è l'orizzonte della Monument Valley, ma le vaste distanze del deserto in Mesopotamia durante la Prima Guerra Mondiale. La dinamica psicologica di un gruppo alla deriva è l'indiscussa matrice fordiana del film.


Sabato 1 marzo

Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart (19.25, Rai Movie). Discreta prova alla regia per Rossi Stuart. Il racconto di una famiglia in pezzi che sembra ritornare insieme. Film molto radicale che rinuncia a facili scorciatoie.

Dead or Alive di Takashi Miike (1.20, Rai 3). Il film è un cult di fine anni 90. Consigliato per chi ama lo stile Miike fatto di eccessi e notevole libertà narrativa. Gole sgozzate, cocaina e sangue a profusione tanto da far impallidire Tarantino.