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Disasterpeace - It Follows (Original Motion Picture Soundtrack)
Parlando della presente colonna sonora il nome citato da quasi tutti, recensori e appassionati, è stato quello di John Carpenter, così come riferendosi al film con cui fa il paio si è citato soprattutto il più influente tra i capolavori del succitato regista, "Halloween - La notte delle streghe". Indiscutibile è la filiazione delle due opere presenti dai grandi lavori del regista e compositore statunitense ma, perlomeno per chi scrive, non si è sempre sottolineato a sufficienza quanto siano proprio le considerevoli somiglianze fra opere realizzate a più di 30 anni di distanza ad enfatizzarne le differenze e a garantire quindi la piena autonomia dei lavori dei quasi esordienti e di conseguenza il valore. Questo perché la OST realizzata dal 29enne Richard Vreeland, in arte Disasterpeace, (e allo stesso modo il film di Mitchell) non si trova nel campo della mera "citazione" quanto in quello dell'"omaggio" e pertanto la sua ripetizione del passato risulta realmente consapevole e perciò fruttuosa.

A riprova di ciò vi è l'utilizzo di sonorità che si rifanno a quelle carpenteriane ma le arricchiscono con elementi vicini a sonorità glitch e a tratti quasi industrial (il collegamento con John Cage fatto dal giovane compositore non sembra essere così velleitario) che intensificano l'elemento di disturbo già presente nel resto dell'opera di Mitchell, sottolineando al contempo le grosse differenze che stanno tra le opere del maestro (ma anche Wes Craven va considerato) e "It Follows". Ciò contribuisce alla creazione di una colonna sonora frammentaria e volutamente ridondante, adeguata all'opera di David Robert Mitchell e al suo andamento circolare e pertanto indissolubile dal film per il quale è stata concepita. Non si pensi però che questo la renda una OST totalmente anciliare nei confronti della pellicola, dato che sono proprio le influenze emotive causate dalle composizioni di Vreeland a rendere indimenticabili certe sequenze di quella. A riprova di ciò basti citare l'efficace traccia d'apertura ("Heels"), degno contraltare dell'incipit cinematografico, oppure "Father", uditivamente devastante apice del climax emotivo del film e del soundtrack.

Tra i due culmini sonori ed emotivi del film si sviluppa una serie di temi, presentati in buona parte già nelle tracce iniziali "Title", "Jay" e "Detroit" per poi venire riproposti nel corso delle successive "Old Maid" e "Company" (la cui esplosione sonora anticipa quelle presenti in "Doppel" e "Father") che accrescono l'inquietudine grazie a suoni acuti di matrice glitch. Quest'ultimi, insieme alle sempre più ricorrenti distorsioni, si confermano nella seconda parte della colonna sonora uno degli elementi più caratteristici dell'intera OST, come si nota in tracce come "Relay" o "Snare". A queste si alternano nuovi temi, in realtà brevemente anticipati in precedenza, presenti in "Lakeward", "Greg" e "Pool", che assumono un compito di contestualizzazione determinate situazioni all'interno dei ritorni narrativi di questo secondo segmento, fino al già citato culmen rappresentato da "Father", in cui dopo che le esplosioni di violenza raggiungono l'apice la tensione annega in un mare (di sangue) di synth.

"Linger" riprende poi due tra i temi principali (come due tra i protagonisti) e li immette dentro una traccia composta in buona parte dal silenzio, un protagonista di tutta la colonna sonora, che è presente quasi in ogni traccia ed è non solamente utilizzato per preludere alle esplosioni sonore che corrispondono ai climax emotivi ma anche per far alludere alla presenza di vuoti che è uno dei principali leitmotive della pellicola di Mitchell, così come della OST di Disasterpeace. Proprio per questa ragione la colonna sonora in questione emerge dalla media per la profondità del legame che la lega al film per il quale è stata composta di cui è un perfetto contrappunto musicale che, replicandone lo stesso andamento narrativo lento e al contempo ricco di asperità, lo perfeziona (nel senso etimologico). Per questa ragione la "Original Soundtrack" di "It Follows" merita di essere annoverabile tra le più riuscite degli ultimi anni. E, per il momento, unico metodo (legale) per perdersi nella cupa e malinconica odissea horror degli adolescenti del film di David Robert Mitchell.
It Follows (Original Motion Picture Soundtrack)
Tracklist

1. Heels
2. Title
3. Jay
4. Anyone
5. Old Maid
6. Company
7. Detroit
8. Detritus
9. Playpen
10. Inquiry
11. Lakeward
12. Doppel
13. Relay
14. Greg
15. Snare
16. Pool
17. Father
18. Linger 

Scheda del film
It Follows
Recensione

It Follows

di David Robert Mitchell

Uno dei film horror migliori degli ultimi anni, un film che costruisce una narrazione decisamente inquietante su un ritmo lento e sul senso di sospensione, creando nel pubblico un'estrema percezione di angoscia