Ondacinema

recensione di Eugenio Radin
5.0/10

A due anni di distanza dalle avventure di “Jumanji: Welcome to the Jungle”, reboot della celebre pellicola con Robin Williams, Jake Kasdan riunisce il cast e gira il secondo capitolo, firmando un sequel che più che essere in continuità con l’opera precedente, finisce per appiattirvisi sopra, emanando presto l’odore della stessa identica minestra riscaldata servitaci nel 2017.
I nostri quattro protagonisti: Spencer, Anthony, Martha e Bethany, dopo la disavventura videoludica che aveva sancito la loro amicizia, si stanno ora inevitabilmente allontanando a causa del passaggio dal liceo al college: chi ne soffre di più è proprio Spencer che, trasferitosi a New York per studio, sta affrontando la prima crisi nella relazione con Martha. Tornato a casa per le vacanze scolastiche si ricorda di come Jumanji l’avesse reso importante agli occhi dei suoi amici e, impulsivamente, decide di tornarci. Il gruppo di sodali, rientrati anch’essi nel gioco per prestare aiuto, si accorgeranno a proprie spese che nulla è come prima (o quasi).

Di fatto, il più grande cambiamento che questo “The Next Level” introduce rispetto al precedente capitolo è la trama del gioco nel quale i protagonisti si trovano risucchiati: il “livello successivo” infatti costringerà i nostri protagonisti ad affrontare situazioni, villain e scenari del tutto nuovi rispetto a quelli della giungla che già conoscevamo: alle liane e alle impenetrabili foreste si sostituiscono deserti, ghiacciai, fortezze inespugnabili e struzzi particolarmente feroci; all’esploratore ubriaco di potere Van Pelt si sostituisce ora, come nemico da sconfiggere, Jurgen il Bruto, deciso a conquistare Jumanji con la sua orda di barbari; ai quattro avatar già noti si aggiungono inoltre la ladra scassinatrice Ming Fleetfoot e un cavallo nero che solo nel finale svelerà i suoi poteri.
L’aspetto migliore del film risiede proprio nell’interazione tra giocatori e avatars, che costringe gli attori a caratterizzare il proprio personaggio in maniera sempre differente a seconda di chi, di volta in volta, lo sta utilizzando nella cornice narrativa ambientata nel mondo reale. Spencer è entrato infatti nei panni di Ming Fleetfoot, Anthony non è più lo zoologo Finbar ma il professor Shelly Oberon, mentre entrano in campo altri due giocatori: il nonno di Spencer (Danny De Vito) e il suo ex-socio Milo, che prendono le fattezze del dott. Bravestone e di Finbar.
Così Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillian (che assieme interpretano gli avatars dietro ai quali si nascondono i protagonisti) sono costretti a rimettersi nuovamente in gioco, rispetto al precedente capitolo, caratterizzando daccapo le proprie interpretazioni.
Riguardo a ciò le prove più divertenti sono certamente quelle di “The Rock” e di Kevin Hart, i cui corpi giovani e prestanti si ritrovano a ospitare due vecchi pensionati, pieni di acciacchi e con problemi di memoria: una contrapposizione tra caratteri e corpi che ben si presta a scatenare la risata.

E tuttavia gli elementi di novità dell’opera, rispetto al precedente reboot, si fermano qui. L’ambientazione videoludica permette agli sceneggiatori di dar sfogo alla fantasia, mettendo in scena un potpourri di situazioni la cui successione non necessariamente necessita di seguire una stretta logica narrativa, ma al di là della nuova “missione” e di qualche nuovo personaggio, per il resto la struttura del film rimane identica a quella del precedente capitolo. Se tuttavia lì potevamo contare sull’elemento di novità rappresentato dall’idea di mettere in scena un videogioco (le vite tatuate nel braccio, i punti di forza e le debolezze di ciascuno, i personaggi non giocanti, etc.) qui nessun nuovo elemento viene introdotto e la struttura ludica rimane la medesima, così come la morale che il film vuole sottendere, rendendo l’opera nel suo complesso piuttosto stantia.
Se ci sarà un terzo capitolo, come la scena post-credit fa intendere, ci auguriamo che questa struttura venga modificata, così da non far collassare completamente su se stessa una serie che dimostra comunque di saper far ridere e di divertire.


27/12/2019

Cast e credits

cast:
Dwayne Johnson, Colin Hanks, Madison Iseman, Alex Wolff, Rhys Darby, Nick Jonas, Karen Gillan, Kevin Hart, Jack Black, Danny DeVito


regia:
Jake Kasdan


distribuzione:
Warner Bros.


durata:
122'


produzione:
Hartbeat Productions, Matt Tolmach Productions, Seven Bucks Productions, Sony Pictures Entertainment


sceneggiatura:
Jeff Pinkner, Scott Rosenberg


fotografia:
Gyula Pados


scenografie:
Bill Brzeski


montaggio:
Steve Edwards


musiche:
Henry Jackman


Trama
Spencer, Athony, Martha e Bethany, dopo la disavventura videoludica che aveva sancito la loro amicizia, si stanno ora inevitabilmente allontanando a causa del passaggio dal liceo al college. Chi ne soffre di più è proprio Spencer che, trasferitosi a New York per studio, sta affrontando la prima crisi nella relazione con Martha. Tornato a casa per le vacanze scolastiche si ricorda di come Jumanji l'avesse reso importante agli occhi dei suoi amici e, impulsivamente, decide di tornarci. Il gruppo di sodali, rientrati anch'essi nel gioco per prestare aiuto, si accorgeranno a proprie spese che nulla è come prima (o quasi).