Ondacinema

recensione di Davide De Lucca
7.0/10
Grosso guaio a Tottington Hall in occasione dell'annuale fiera per assegnare la carota d'oro all'ortaggio più grosso del paese. A vigilare sugli insaziabili conigli che minacciano gli orti locali c'è la Anti-Pesto della premiata ditta formata da Mr. Wallace e dal fedele Gromit, l'ingegnoso inventore amante dei formaggi e il suo espressivo cane. Ma un coniglio mannaro si aggira nelle notti di luna piena a divorare le verdure giganti: "E chi chiamerai?" - verrebbe da dire - se non gli stessi Wallace e Gromit? Coi loro macchinari tecnologici e rispettosi della salvaguardia ambientale e animale.

Dalla Aardman Animations (già produttrice di "Galline in fuga"), e dai personaggi creati dall'inglese Nick Park per quattro cortometraggi (il primo è del 1989), "Wallace e Gromit e la maledizione del coniglio mannaro" è un incantevole opera di animazione da cui traspira genuina manualità, con figure in plastilina filmate in stop motion, e ambienti costruiti minuziosamente tanto da lasciare affascinati fin dai titoli di testa. Atmosfere naif e brillanti si fondono a momenti squisitamente citazionisti del cinema di genere horror, thriller e sentimentale, giocando con gli stereotipi di maniera. 
Dentro c'è di tutto, ma per lo più si respira l'aria di molta letteratura inglese classica: da Robert Louis Stevenson a Mary Shelley, passando per Conan Doyle, Bram Stoker e i romanzi sentimentali d'appendice; e inoltre King Kong, il Barone Rosso, e ovviamente i lupi mannari. Memorabili i coniglietti dispettosi, soprattutto quando vengono risucchiati dalla macchina nel giardino di Lady Tottington, ma anche i personaggi principali: Wallace, distratto, ingegnoso e britannico dalla dentatura all'abbigliamento; Gromit, incredibilmente espressivo solamente col movimento dell'arco sopraccigliare e delle zampe; la filiforme e nobile Lady Tottington dalla capigliatura voluminosa (la voce è di Helena Bonham Carter); il suo pretendente crudele, avido, sbruffone e machista (Ralph Fiennes), accompagnato dal ringhioso cane (accoppiata-nemesi di Wallace e Gromit); il vicario, e l'intero paese formato per lo più da anziani, bonari o arcigni, e un immigrato pakistano.

Vincono i buoni sentimenti sulla crudeltà e l'avidità; vincono l'amicizia, l'ingegno, l'onestà e la beata ingenuità, ma soprattutto l'ironia e la geniale manualità degli autori, Steve Box e Nick Park, nel riuscire a creare un congegno allegro e catartico. Dovendo trovare un difetto, si potrebbe segnalare la mancanza di contenuti più intriganti di quelli sindacali, che impediscono al film di spaziare altrove - ma forse è chiedere troppo dato che i propositi sembrano soltanto quelli mantenuti.
Sceneggiatura che sfrutta tutte le malizie del caso, compresa la suspense - emblematico il momento in cui Gromit scopre la verità, e noi con lui, ma deve trovare un modo per comunicarlo al proprio padrone. Umorismo fine e inoffensivo, senza svenevoli e zuccherose morali disneyane o cattiverie sottintese, per quello che probabilmente è destinato a diventare uno dei riferimenti dell'animazione in stop motion. 


23/03/2010

Cast e credits

cast:
Peter Sallis, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Peter Kay


regia:
Steve Box, Nick Park


titolo originale:
Wallace & Gromit in The Curse of the Were-Rabbit


durata:
85'


produzione:
Aardman Animations


sceneggiatura:
Nick Park, Bob Baker, Steve Box, Mark Burton


fotografia:
Tristan Oliver, Dave Alex Riddett


montaggio:
David McCormick, Gregory Perler


musiche:
Julian Nott


Trama
L'annuale fiera per premiare l'ortaggio gigante del paese viene minacciata da un coniglio mannaro che nelle notti di luna piena divora le verdure degli orti. Compito di Wallace e Gromith e dei loro macchinari risolvere il caso