Ondacinema

recensione di Antonio Pettierre
6.0/10

Non si smentisce M. Night Shyamalan con il suo ultimo lungometraggio e mette in scena l'ennesima variazione dell'idea di famiglia e una storia mostrata dal punto di vista di bambini o di adolescenti.
In "Bussano alla porta" abbiamo una coppia omogenitoriale composta da Eric (Jonathan Groff) e Andrew (Ben Aldridge) in vacanza presso un cottage immerso nel bosco insieme alla loro figlia adottata Wen (Kristen Cui). La bambina di otto anni, mentre è a caccia di grilli nel bosco, incontra un uomo, Leonard (Dave Bautista), che l'avvicina con dolcezza per poi avvisarla che, qualsiasi cosa succederà, lui è un suo amico. Leonard, insieme a Sabrina (Nikki Amuka-Bird), Adriane (Abby Quinn) e Redmond (Rupert Grint) si sono incontrati per la prima volta quel preciso giorno spinti da visioni che annunciano l'arrivo della fine del mondo e vogliono convincere la famiglia a compiere la scelta di uccidere uno di loro per salvare l'umanità.

Si capisce perché al regista sia piaciuto il soggetto tratto dal romanzo horror "La casa alla fine del mondo" ("The Cabin at the End of the World", 2019) dello scrittore statunitense Paul Gaetan Tremblay. Il romanzo è opzionato da FilmNation in anteprima e ha una prima versione della sceneggiatura, poi subentra Shyamalan che la riscrive e coproduce il film con tutti gli elementi caratterizzanti il suo cinema.
Così, Eric, Andrew e Wen appaiono una versione alternativa della famiglia Hess in "Signs": i due fratelli sono trasformati in una coppia di fatto; i figli di uno dei due, il piccolo Morgan e l'adolescente Bo, sono sintetizzati nel personaggio di Wen. Lì c'è un'invasione aliena e si barricano nella loro fattoria di piantagione di granturco, qui abbiamo la casa immersa nel bosco. Se "Bussano alla porta" ha una somiglianza evidente con l'opera precedente, certo è che la messa in scena del rapporto familiare tra adulti e figli è ormai uno stilema che va avanti da sempre nel suo cinema: fin da Joshua e suo nonno in "Ad occhi aperti" (1998) e Cole e la madre Lynn in "Il sesto senso" (1999), per continuare con Joseph e suo padre David in "Unbreakable - Il predestinato" (2000) e il seguito in "Glass" (2019), Kitai figlio di Cypher nel fantascientifico "After Earth" (2013) o ancora la coppia di fratelli in visita ai nonni in "The Visit" (2015) oppure quella in "Old" (2021).

Il regista mette sempre in scena una qualche forma di famiglia con al centro dei bambini o degli adolescenti che si confrontano con il mondo degli adulti attraverso o un rapporto familiare stretto (i genitori, il nonno o i nonni, la madre o il padre, lo zio o una sorella maggiore) oppure un'intera comunità come in "The Village" (2004) e che vedono il mondo trasformarsi davanti ai loro occhi, attraverso esperienze traumatiche, trascendentali o soprannaturali, traghettandoli verso una consapevolezza sulla durezza della vita adulta.
Così come sono fondamentali anche, appunto, l'aspetto fantastico o orrorifico: dalla visione di fantasmi a quella degli angeli, dagli alieni a una coppia di pazzi, dai superpoteri nascosti nell'uomo alla sperimentazione medica in una zona isolata, dalla discesa di una ninfa sulla Terra alla ribellione della flora che emettono spore per uccidere l'uomo.

In "Bussano alla porta", fin da subito, si comprende che i quattro personaggi rappresentano quei cavalieri che annunciano l'Apocalisse e la citazione biblica è fusa con un'altra dell'Antico Testamento, quella del sacrificio di Isacco figlio di Abramo, che compiva per mettere alla prova la propria fede nei confronti di Dio. In "Bussano alla porta", al contrario dell'episodio biblico, il sacrificio è richiesto per salvare l'umanità dalla distruzione totale.
Si assiste da parte dei quattro personaggi, dopo avere legato i due uomini, alla richiesta di uccidere un componente della famiglia. Ma Eric e Andrew non acconsentono, prendendo il tutto per una forma di pazzia e per falsità il racconto del gruppo di intrusi. A ogni no che i due pronunciano, uno dei quattro viene sacrificato dagli altri con la conseguente catastrofe: prima un maremoto che colpisce l'intera costa ovest degli Usa, poi una pestilenza che uccide migliaia di bambini, per continuare con l'improvvisa ecatombe degli aerei che precipitano e infine la tempesta di fulmini distruttrice. A ogni diniego del sacrificio della coppia una profezia si compie ineluttabile.

Da punto di vista dei contenuti, abbiamo un paio di elementi di un certo interesse.
Da un lato, la coppia omogenitoriale, e il sentimento d'amore tra loro e per la bambina, è rappresentata senza infingimenti retorici o raffigurazioni macchiettistiche, ma con una certa maturità e consapevolezza dell'affermazione della loro situazione. Particolarmente da parte di Andrew che accusa i quattro rapitori di essere degli omofobi e di averli presi di mira perché sono una coppia gay, visto che, da un flashback, lo spettatore è informato di un'aggressione subita dall'uomo in un bar, quando con Eric festeggia l'avvenuta adozione di Wen. E Andrew crede di riconoscere in Redmond colui che lo ha mandato in ospedale, costretto a una lunga terapia psicologica, ad armarsi e frequentare una palestra per difendere lui e la sua famiglia.
Dall'altro lato, il concetto di sacrificio può essere una metafora della crisi sociale contemporanea, dove le diseguaglianze socio-economiche sono sempre più forti: Andrew è un avvocato dei diritti civili e la coppia è ricca e benestante, tanto da permettersi un'adozione estera, mentre Leonard è un maestro elementare, Redmond un operaio, Sabrina un'infermiera e Adriane una cuoca in un fast food, icone di quel ceto popolare strozzato dalla crisi economica e alle prese con un lavoro che non permette una vita sicura. Così la richiesta del "sacrificio" può essere letta come una sineddoche di una "rinuncia" di una parte del loro benessere per ridistribuirlo al resto della popolazione.

Questi elementi tematici, però, hanno il limite di essere enunciati e non approfonditi, anzi immersi in una visione settaria millenarista che dà il fianco alla credulità per le teorie, appunto, complottistiche e apocalittiche del mondo. E Shyamalan se da una parte, giustamente, rielabora il romanzo di Tremblay, dall'altra compie un tradimento: mostrare a tutti i costi che il sacrificio reale di un componente del nucleo familiare porti alla salvezza in un mezzo happy end. Questa scelta depotenzia del tutto la forza del racconto, che appare fin da subito chiaro e lineare, in cui il climax non raggiunge mai la tensione e non abbiamo nessun twist rivelatore come nei suoi grandi finali precedenti. In "Bussano alla porta" tutto è chiarificato, spiegato, dove i dubbi di Eric e Andrew sono abbandonati dopo poche scene, anche se Andrew resiste a parole senza mai convincere lo spettatore in una sorpresa annunciata ma mai attuata.

Certo, Shyamalan costruisce sempre "Bussano alla porta" in una confezione elegante, con la contrapposizione dei primi piani e campi medi e il fuori quadro delle scene cruente, una caratteristica della grammatica cinematografica del regista, qui riconfermata. Così come la capacità di far recitare i bambini e attori un po' monolitici è un valore aggiunto della sua direzione. Ma, sinceramente, è appena sufficiente per un film che, alla fine, risulta essere un'operazione deludente per l'autore di opere come "Il sesto senso", "The Village", "Signs" o la trilogia sulla normalità dei superpoteri composta da "Unbreakable", "Split" e "Glass".


12/02/2023

Cast e credits

cast:
Dave Bautista, Jonathan Groff, Ben Aldridge, Nikki Amuka-Bird, Kristen Cui, Abby Quinn, Rupert Grint


regia:
M. Night Shyamalan


titolo originale:
Knock at the Cabin


distribuzione:
Universal Pictures


durata:
100'


produzione:
Blinding Edge Pictures, Wishmore Entertainment Inc., FilmNation Entertainment, Perfect World Picture


sceneggiatura:
M. Night Shyamalan, Steve Desmond, Michael Sherman


fotografia:
Jarin Blaschke, Lowell A. Meyer


scenografie:
Naaman Marshall


montaggio:
Noemi Katharina Preiswerk


costumi:
Caroline Duncan


musiche:
Herdís Stefánsdóttir


Trama
Eric e Andrew sono una coppia che insieme alla figlia adottiva Wen passano una vacanza in un cottage sperduto e immerso in un bosco. La loro tranquillità viene travolta dall’arrivo di due uomini e due donne che invadono la loro casa e li legano. Arrivati a seguito di visioni che annunciano delle profezie di catastrofi, chiedono che credano alla loro storia e che sacrifichino volontariamente uno di loro per impedire l’Apocalisse e la distruzione dell’umanità.
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