drammatico | Norvegia (2024)
"Kjærlighet" è il titolo originale di un capitolo della trilogia del regista Dag Johan Haugerud, da cui appartengono anche "Sex" e "Dreams".
Il nucleo concettuale che sta alla base del film è il desiderio dell'Altro da sé, cioè il bisogno innato dell'essere umano di relazionarsi al suo prossimo ed entrarvi in intimità, tanto carnale quanto (e soprattutto) spirituale e psicologica. Le manifestazioni di questa necessità sono esemplificate attraverso un nutrito campionario di situazioni, tanto tradizionali (l'amore di un padre verso le sue figlie, testimoniato dal personaggio di Ole Harald) quanto relative all'esigenza di mappare una sorta di fenomenologia delle relazioni interpersonali proprie della società occidentale contemporanea. In quest'ultimo ambito risiedono il desiderio espresso nel senso della passionale e cruda sessualità corporale, ottenuta frequentando siti per incontri come accade nel caso di Tor, infermiere omosessuale che cerca di abbordare sconosciuti su un traghetto e tramite Grinder, e di Marianne, urologa che passa una notte con uno sconosciuto incontrato su Tinder. Il bisogno di entrare in relazione con l'Altro si può manifestare anche tramite la curiosità e la ricerca intellettuale concretizzata dal trasporto astratto verso la propria professione, sia che questa si basi sul dono di sé al prossimo (come nel caso delle professioni sanitarie dei due personaggi appena descritti) o verso un campo di studio che abbia ad oggetto il concetto di comunità (è il caso del già citato Ole Harald, geologo che studia gli strati rocciosi di Oslo).
Dag Johan Haugerud sfoggia una regia classica e invisibile, con una predilizione per i primi piani frontali degli attori, come avviene ad esempio all'inizio del lungometraggio, incentrato su un lungo primo piano dedicato ad un paziente di Marianne, a cui quest'ultima spiega con amore la patologia che dovrà curare. La forza del film, come degli altri lungometraggi che compongono la trilogia, sta nella sceneggiatura, capace di delineare in modo eccezionale i personaggi, caratterizzati da personalità complesse oltre che ricche di sfumature e umanità. Questo risultato è conseguito dai dialoghi, vero centro del film che sceglie di evitare qualsiasi azione per dedicare ogni attenzione alle battute tramite cui i personaggi presentano le proprie idee e analizzano le loro emozioni e desideri.
L'azione e il movimento sono dunque assenti: i protagonisti sono ritratti mentre dialogano soprattutto stando fermi e i loro spostamenti sono limitati al traghetto che collega il centro di Oslo a una delle sue isole. Inoltre, sia in questo film che in tutta la trilogia, la città ha svolge un ruolo molto importante: le panoramiche e le riprese in campi lunghissimi punteggiano lo scorrere del tempo (insieme a dei cartelli bianchi su cui sono scritte le date), mentre il municipio ha una funzione simbolica di particolare rilievo, dato che compare in tutti i lungometraggi e in "Love" gli è dedicata una scena in cui vengono descritte alcune delle decorazioni che impreziosiscono l'edificio.
Concludendo, "Kjærlighet" è un'opera intellettuale e cerebrale, dato che non presenta alcuna azione ma affida la propria riflessione ai lunghi e bellissimi dialoghi, dunque al predominio del pensiero e della parola che lo rende trasmissibile.
cast:
Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella, Marte Engebrigtsen, Thomas Gullestad
regia:
Dag Johan Haugerud
titolo originale:
Kjærlighet
distribuzione:
Wanted
durata:
119'
produzione:
Motlys, Viaplay, Oslo Filmfond
sceneggiatura:
Dag Johan Haugerud
fotografia:
Cecilie Semec
scenografie:
Tuva Homebakk
montaggio:
Jens Christian Fodstad
costumi:
Ida Toft
musiche:
Peder Capjon Kjellsby