Ondacinema

recensione di Giuseppe Gangi
8.0/10

 

"Your Name." nel 2016 ha ottenuto un successo clamoroso in Giappone, attestandosi come il quinto miglior incasso di sempre e il secondo se si considera il cinema anime (davanti solo "La città incantata" di Miyazaki Hayao), imponendo definitivamente il nome del quarantatreenne Shinkai Makoto nel panorama internazionale. Shinkai è un autore che agli appassionati di animazione non sarà sicuramente sfuggito, infatti, "5 cm per second" fu nel 2007 un altro fenomeno, sebbene non abbia raggiunto l'Italia, le cui sale hanno proiettato un'opera del regista solo nel 2014, con il mediometraggio "Il giardino delle parole".
 
Il plot ruota apparentemente intorno allo scambio di corpi da parte dei due protagonisti e così è stato astutamente pubblicizzato. Mitsuha (a cui è dedicata gran parte del primo tempo) vive a Itomori, un piccolo paese rurale in cui le tradizioni sono ancora forti, tanto che vive con la nonna e la sorella al tempio del villaggio; Taki (più presente nella seconda parte) è un ragazzo che abita a Tokyo e, dopo la scuola, ha un lavoro come cameriere nel ristorante Il giardino delle parole. Sono quotidianità normali, senza grosse peculiarità, come nella maggior parte dei precedenti lavori di Shinkai. La medietà delle loro esistenze compie un balzo nel bizzarro quando i ragazzi scoprono che il sogno fatto la notte prima, in cui immaginavano di essere un ragazzo/una ragazza, non era solo un sogno, bensì la reale esperienza di vivere la vita di qualcun altro. Mitsuha e Taki si incontrano quindi nel mondo di Morfeo, in un sogno lungo un giorno che ha poi una effettiva ricaduta sulle loro vite: i due iniziano, allora, a lasciarsi messaggi sui quaderni, sul corpo, riempiono di note il diario dello smartphone, così da avere un riassunto dettagliato di quanto fatto dall'altro. Dopo i primi impacci (dimenticare la scuola, il proprio banco, il turno di lavoro etc.) i due dialogano a distanza, interagendo con la realtà dell'altro e aggiungendo il proprio tocco: Taki dona più sicurezza all'immagine di Mitsuha, mentre questi aggiunge dolcezza e carineria negli atteggiamento del corrispettivo, tanto da riuscire ad avvicinare e ad avere un appuntamento con l'ambitissima capocameriera Okudera. Gradualmente, senza accorgersene, i due si innamoreranno della rispettiva controparte. Finché la cometa non concluderà la sua corsa cadendo nei pressi di Itomori, finché i due ragazzi non decideranno, in tempi diversi, che è il momento di incontrarsi...
 
Quarta fatica nel lungometraggio di Shinkai, "Your Name." sfrutta il body swap, un topos visto e rivisto in diverse commedie americane e che in Giappone ha un antenato in "Tenkosei" di Nobuhiko Obayashi (1982): l'autore, però, si appropria di questo trick di sceneggiatura in modo intelligente e lo plasma alla propria sensibilità e al proprio modo di rielaborare il coming of age. Ad esempio, sullo scambio di sesso vi è essenzialmente un'unica e reiterata gag e tale aspetto non assume mai centralità tematica, non quanto la rappresentazione della distanza che separa i due protagonisti le cui esistenze vengono inizialmente giustapposte per mezzo di macro-sequenze, senza il classico uso del montaggio alternato che avrebbe potenziato l'effetto comico. Per Shinkai lo scambio è un nuovo modo per tradurre in immagini la sua idea di amor de lonh, l'amore da lontano che attraversa la sua opera culminando nello struggimento adolescenziale e post-adolescenziale di "5 cm per secondo" con cui "Your Name." ha più di un elemento in comune. Evidente che l'autarchico regista abbia una sua idea del mondo e della vita e stia costruendo un mondo narrativo e stilistico coeso, lavoro dopo lavoro: e in questo percorso "Your Name." rappresenta il decisivo passo verso la maturità, facendo deflagrare i crismi della propria poetica ma svincolandosi dal modello di Wong Kar-wai, la cui presenza era finora stata, a tratti, persino ingombrante. 
L'originale "Kimi no na wa." tradotto alla lettera significa "Il tuo nome è." e segnala non solo una richiesta senza punto di domanda, ma un'evocazione che viene improvvisamente troncata: i protagonisti del film, sin dal prologo quando appaiono ormai giovani adulti, confessano di svegliarsi piangendo ma non comprendono se lo strano fenomeno sia dovuto a un sogno fatto durante la notte o si colleghi a qualcosa di più profondo. Entrambi affermano che succede dai giorni successivi alla spettacolare cometa che attraversò l'atmosfera cadendo in Giappone.
 
L'ambizione di Shinkai non si ferma al melò adolescenziale tra i due protagonista, né alla rielaborazione di un divertente apprendistato alla vita, compiuto anche per interposta persona, bensì arriva a riflettere sullo statuto del ricordo nella società contemporanea. "Your Name." addensa la propria originalità nel grumo nostalgico che attanaglia i cuori dei due personaggi: la nostalgia è  frutto dell'esperienza di vita nel corpo altro  e anche di un incontro eternamente rimandato. Taki e Mitsuha conscono l'altro sé - che non sarebbe errato definire la rispettiva metà - soltanto incarnandolo, sostituendosi a lui/lei, ma il corpo non è l'anima e l'incontro diventa un eterno rimpiattino con il Tempo, il grande arbitro della vita che sfalsa i piani temporali dei protagonisti - i quali, in realtà, si scambiano a distanza sia spaziale che temporale. A ciò si aggiunge la tragica impossibilità di trattenere i ricordi, poiché, a partire dal mattino successivo allo scambio, Taki e Mitsuha dimenticano rapidamente quando accaduto il giorno precedente nel corpo dell'altro e, persino, il nome posseduto va svanendo. Rimane una sensazione di vuoto, come quella lasciata da un sogno che inizia a essere sempre meno definito non appena aperti gli occhi, fino a scomparire. E resta, ovviamente, la nostalgia lancinante per un incontro che si deve ancora realizzare.
 
Se è vero che Shinkai si sbizzarrisce qui in torsioni narrative che possono apparire gratuite, è altrettanto vero che riesce a produrre sequenze di sicuro effetto ed emotivamente potenti, come nel turning point in cui Taki scopre la reale posizione temporale di Mitsuha e la sua ascesa al monte che conserva i resti di un antico tempio, luogo che confina con l'"Altro Mondo", che aveva scoperto grazie alla saggia nonna della ragazza, custode di antichi saperi. L'antitetica vita che conducono i protagonisti di "Your Name.", l'uno così immerso nella contemporaneità e l'altra in un paesino così piccolo da apparire fuori dalla Storia, è già un elemento imprescindibile dell'andamento non lineare della narrazione: Shinkai lega infatti il racconto alla manifestazione dell'energia primordiale shintoista, denominata Musubi. Come spiega la nonna di Mitsuha, ogni azione umana è pervasa da Musubi perché è il divenire stesso, lo scorrere del tempo, acutamente metaforizzato dall'arte dell'intreccio dei fili - a sua volta metafora della narrazione - che insegna alle nipoti, quale pratica vicina alla meditazione.
 
Come accennato, il percorso del regista va seguito tappa per tappa potendolo giudicare sulla lunga distanza e, pertanto, "Your Name." andrà sicuramente  rivisto per poter essere assimilato al corpus di questo animatore di indubbio talento. Dove Shinkai continua a mostrare qualche limite è nella compiutezza del racconto, che qui si sfilaccia in molti rivoli a causa delle molteplici suggestioni, benché tale aspetto può altresì essere considerato parte integrante del suo stile e del suo fascino. Con questa sua quinta regia, l'autore matura una propria concezione di lungometraggio che resta in una terra di mezzo tra un cinema spiccatamente autoriale e l'anime tarato su un pubblico giovanile, che potrà apprezzare anche le due sequenze a montaggio sulle note della band Radwimps.  
Di "Your Name." si cristallizza immediatamente il ricordo dell'esperienza visiva che riesce a riverberarsi in quella sentimentale, opponendosi alla dissipazione della memoria di cui sono vittima i protagonisti. Resta particolare, quasi un tratto unico dell'arte di Shinkai, l'attenzione maniacale alla luce e ai suoi riflessi, che sembrano servire sia per scorgere le scie e le luci nel cielo alle quali demandiamo i nostri desideri sia, soprattutto, per vedere l'Altro che è già (stato) in noi.

 


24/01/2017

Cast e credits

regia:
Makoto Shinkai


titolo originale:
Kimi no Na wa.


distribuzione:
Nexo Digital


durata:
106'


produzione:
CoMix Wave Films


sceneggiatura:
Makoto Shinkai


fotografia:
Makoto Shinkai


montaggio:
Makoto Shinkai


musiche:
Radwimps


Trama
Mitsuha Miyamizu, una studentessa delle superiori che vive nella piccola cittadina di montagna di Itomori, è stufa della sua vita monotona: vorrebbe essere infatti un affascinante ragazzo di Tokyo. Sua madre è morta, mentre suo padre, il sindaco della città, è quasi un estraneo. Vive così in un tempio insieme alla sorella minore, Yotsuha, e all'anziana nonna Hitoha, che fa la sacerdotessa. Successivamente Taki Tachibana, anche lui uno studente che però vive nel centro di Tokyo e svolge un lavoro part-time nel ristorante italiano Il giardino delle parole, si sveglia nel corpo di Mitsuha, senza sapere che quest'ultima si è svegliata proprio nel suo corpo.
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