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Speciale premi 2014 - I migliori per Ondacinema

In attesa di scoprire insieme le classifiche dei migliori film dell'anno, ecco i più bravi per ogni categoria: regia, attore, attrice, sceneggiatura, colonna sonora

Fine anno, tempo di classifiche. E, come il nostro pubblico sa, al termine delle vacanze di Natale arriva puntuale come al solito lo speciale di Ondacinema. E anche quest'anno non farà eccezione: fra pochi giorni sapremo qual è il film dell'anno per la nostra redazione, oltre a svelarvi le scelte individuali di ogni singolo redattore e annunciare anche il risultato della terza edizione della consultazione popolare tra i nostri lettori sul titolo preferito dal nostro pubblico. Insomma, sarà il tradizionale appuntamento per studiare posizioni, ricordare momenti di grande cinema lungo dodici mesi passati, commentare ed eventualmente criticare le scelte che vi proporremo. Ma stavolta abbiamo deciso di aggiungere un secondo speciale al nostro bilancio finale ed è quello che state leggendo ora.

Una decisione dovuta al fatto che una classifica di film, pur eleggendo la pellicola migliore dell'anno, non rende giustizia alle eccellenze individuali che la Settima arte ha regalato nel corso del 2014. E, di conseguenza, ci è sembrato doveroso istituire uno "speciale premi" da affiancare allo "speciale classifiche". In questo approfondimento troverete dunque le nostre scelte sulla miglior regia, le migliori interpretazioni maschili e femminili, la miglior sceneggiatura e la miglior colonna sonora dell'anno. Dei riconoscimenti nati dal dibattito redazionale, dal confronto e, infine, dall'espressione di preferenze che poi ritroverete meglio articolate negli spazi autonomi di ciascun redattore insieme alla sua top 20.

Per adesso non vi sveliamo nient'altro se non i riconoscimenti. Come miglior regia abbiamo premiato due stili completamente opposti, oltre che due generazioni e due modi di intendere il cinema assolutamente inaccostabili. Dunque un premio ex-aequo per il grande vecchio della Nouvelle Vague Jean-Luc Godard, qui forse al suo ultimo vagito cinematografico, estremo e inimitabile, e a un cineasta britannico proveniente dal mondo dei videoclip come Jonathan Glazer, quasi cinquantenne, ma con al suo attivo solo tre pellicole al cinema. L'ultimo film, quello per cui gli diamo il nostro riconoscimento, arriva dopo quasi un decennio di inattività.

Fra gli attori, nessuna coabitazione. Optiamo per un'indicazione netta, per un nome ormai leggendario, pur nella scarsità di premi raccolti in giro per il mondo. Eppure, la carriera di Leonardo DiCaprio è costellata di pietre miliari a livello recitativo, ma anche di prestigiose collaborazioni con i più grandi registi contemporanei americani. Il suo quinto film diretto da Martin Scorsese, uscito da noi nel mese di gennaio, gli fa guadagnare il nostro applauso entusiasta e il premio indiscusso per la miglior interpretazione dell'anno.

Fra le attrici, molta più incertezza. Di nomi ne facciamo addirittura tre. Si tratta di Marion Cotillard, la diva francese più famosa a Hollywood, per l'occasione tornata in Europa per lavorare a un progetto dei fratelli Dardenne. Snobbata a Cannes, noi difendiamo la sua prova straziante ma al tempo perfettamente calibrata su uno stile narrativo molto diverso dai suoi ultimi impegni Oltreoceano. Poi c'è Greta Gerwig, giovane americana cresciuta nel mondo del cinema indie, lontano dai clamori dell'industria cinematografica, sceneggiatrice insieme al regista del piccolo gioiello uscito da noi a settembre in cui strappa ovazioni per la sua prova carismatica e travolgente. E infine una britannica trapiantata a Hollywood, Rosamund Pike, finora confinata a ruoli non memorabili in parecchie opere non certo capitali, ma al momento di incontrare David Fincher ha tirato fuori un talento insospettabile che ha stupito tutti, critica e pubblico, fin dalla sua apparizione al Festival cinematografico di Roma.

La miglior sceneggiatura è di una scrittrice statunitense di thriller, molto apprezzata in patria e da alcuni critici letterari considerata la più degna erede di Patricia Cornwell: Gillian Flynn. È sua la firma anche in calce allo script dell'adattamento hitchcockiano del suo terzo libro.
Miglior colonna sonora, senza particolari dubbi, è un riconoscimento da attribuire al compositore e liutista olandese Jozef van Wissem, autore delle musiche dell'ultimo film di Jim Jarmusch, proprio in collaborazione con il gruppo capitanato dal cineasta americano, gli Squrl. Insieme regalano momenti ipnotici ed emozionanti con un accompagnamento musicale a due facce, esattamente come sono le ambientazioni dell'opera: distorsioni e psichedelica per Detroit, intimismo ed esotismo per Tangeri.
Ecco, dunque, una breve carrellata dei migliori nelle loro categorie per la redazione di Ondacinema. E, in attesa di sapere che cosa ne pensate voi che ci leggete, l'appuntamento è per il 6 gennaio per scoprire il premio più importante: quello di miglior film dell'anno.



MIGLIOR REGIA

Jonathan Glazer - Under the Skin

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Jean-Luc Godard - Adieu au langage - Addio al linguaggio

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MIGLIOR ATTORE

Leonardo DiCaprio - The Wolf of Wall Street

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MIGLIOR ATTRICE

Marion Cotillard - Due giorni, una notte

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Greta Gerwig - Frances Ha

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Rosamund Pike - L'amore bugiardo - Gone Girl

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MIGLIOR SCENEGGIATURA

Gillian Flynn - L'amore bugiardo - Gone Girl

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MIGLIOR COLONNA SONORA

Jozef van Wissem - Solo gli amanti sopravvivono

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