Ondacinema

recensione di Carlo Cerofolini
5.0/10

 

La rappresentazione di una società asservita e manipolata da oscuri cospiratori è una delle tematiche più frequenti del cinema fantapolitico ed anche la presenza della componente ludica come elemento catalizzatore di questa dipendenza (dal capostipite "Rollerball" di cui esiste pure un inguardabile remake a "The running man" di PM Glaser con Schwarzenegger) è solo una variante, peraltro piuttosto sfruttata in questo tipo di operazioni. In questo caso il grande fratello di turno risponde al nome di Ken Kastle, un genio del male che produce giochi, in cui l'elemento virtuale viene sostituito da esseri umani in carne ed ossa che lottano per la propria sopravvivenza, sullo sfondo di uno scenario apocalittico. Il successo del prodotto e la legittimazione del controllo sociale vengono messi in discussione quando Kable, la star indiscussa del gioco si ribella al suo destino di schiavitù ed inizia un percorso in cui la vendetta personale diventa il viatico per il ritorno alla vita.

Interamente costruito su un estetica da videogioco, riproposta non solo dal testo filmico, ripetitivo come si addice alla logica del "Game Over", ma anche dalla sua rappresentazione, davanti alla quale si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad una gigantesca consolle, "The Gamer" sembra più il risultato di un assemblaggio di immagini sintetiche che la traduzione in termini filmici dell'idea di partenza. Un calderone piuttosto rumoroso che approfitta del suo appeal giovanilistico (esibizioni di potenza e sentimenti raggelati dalla asettica rappresentazione della morte, reale o figurata che sia) per rifilare il solito polpettone di sparatorie e morti ammazzati, in cui la cinepresa si muove all'impazzata nel tentativo di coprire attraverso l'esaltazione del mezzo (in questo caso un nuovo tipo di macchina digitale, tale Red One, capace di una definizione mai vista prima) la mancanza di ispirazione che afflige il film. Gerard Butler (Kable), sempre credibile quando bisogna sporcarsi le mani, e notoriamente a suo agio nella condotta di imprese disperate, finisce paradossalmente per risultare un immagine virtuale, clonata e poi riproposta senza una coerenza progettuale. Ed anche la sottotrama creata dagli autori per aumentare il pathos filmico, con la moglie del nostro campione ridotta a mero strumento di piacere per " Video gamer" sporcaccioni, finisce per essere un'altra occasione di virtuosismo stilistico.

Di fronte a tale pochezza è inutile trovare similitudini e citazioni con i classici del genere, e solo la presenza di Amber Valletta, in una versione futuristica di Louise Brooks che esalta il suo passato di top model, sembra essere l'unico elemento di coerenza di un progetto altrimenti sconclusionato. Neveldine & Taylor sicuramente al riparo da eventuali complessi di inferiorità sprecano un cast di lusso, che oltre a Butler annovera Michael C. Hall (Dexter) nei panni del cattivo, e poi ancora Kyra Sedwick ed Alison Lohman.

 


05/10/2009

Cast e credits

cast:
Logan Lerman, Kyra Sedgwick, Michael C. Hall, Amber Valletta, Gerard Butler


regia:
Mark Neveldine, Brian Taylor


titolo originale:
Gamer


distribuzione:
Lionsgate


durata:
95'


produzione:
Lionsgate, Lakeshore Entertainment


sceneggiatura:
Mark Neveldine, Brian Taylor


fotografia:
Ekkehart Pollack


scenografie:
Betty Berberian


montaggio:
Peter Amundson, Fernando Villena, Doobie White


costumi:
Alix Friedberg


musiche:
Robb Williamson, Geoff Zanelli


Trama
Nel 2034 il Grande Fratello si  chiama Ken Kastle, il genio del male che ha inventato "Slayer", un videogioco in cui gli esseri umani devono lottare per la propria sopravvivenza
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