Ondacinema

recensione di Matteo De Simei
5.0/10

Da sempre il mondo della settima arte ha avuto la necessità di imprimere in pellicola quella “grande avventura” (tanto per citare Hathaway) che è l’arte circense. Dall’attrazione bizzarra e orrorifica di Browning alla visionarietà autobiografica di Fellini, dalle atmosfere rese classiche da Chaplin e Tati a quello che oggi è considerato summa e compendio dell’intero panorama circo-cinematografico: “Il più grande spettacolo del mondo” di De Mille. Tratto da un romanzo della scrittrice Sara Gruen e adattato per lo schermo da un esperto di sentimentalismi quale Richard LaGravenese (“I ponti di Madison County”, “L’uomo che sussurrava ai cavalli”), “Come l’acqua per gli elefanti” non avrà il duro compito di rasentare il capolavoro del cineasta statunitense ma merita l’approdo in copertina anche solo per aver segnato il ritorno nelle sale di questo gioioso angolo di umanità colonizzato da saltimbanchi, giocolieri, domatori e acrobati. Cosa che non succedeva da tempo.

A conti fatti il fascino dell’avventura che lo spettatore aveva messo in preventivo si perde per strada per lasciare spazio a quello che è il vero fulcro della pellicola, una melensa love story infarcita dai luoghi comuni più imbarazzanti (il triangolo amoroso, il finale che più hollywoodiano non si può) e caratterizzata da una storia davvero piatta oltre che trita e ritrita. Il film, che si apre sulla scia de “Il miglio verde” e di “Titanic” (con l’anziano centenario che ricorda il passato attraverso un lungo flashback che presiede per l’intera durata della pellicola), non si sofferma sul mondo del circo e dei suoi protagonisti e non trasmette la benché minima riflessione, al di fuori di un contento sentimentale di per sé neanche troppo emozionante, semplicemente perché dal punto di vista dei contenuti è visibilmente scarno. O addirittura incompiuto, come nel caso di Rosie, l’elefantessa adorabile e malmenata che entra nel cuore dello spettatore e che innesca uno sconclusionato dibattito animalista (il film inneggia o esecra l’atmosfera circense popolata da animali sudditi e in gabbia?).

Ad alimentare i dubbi contribuisce la curiosa scelta di affidare il timone di un’opera così votata al sentimento a Francis Lawrence (“Constantine”, “Io sono leggenda”) regista che, visti i precedenti, sembra avere una dimestichezza pressoché nulla con il genere passionale e sciropposo. E se gli innamorati Pattinson-Witherspoon si aggregano al piattume della pellicola, non si può dire lo stesso di un isterico Christoph Waltz, di gran lunga il più in forma dell’intero cast e con una spiccata propensione al ruolo del crudele e spietato. “Come l’acqua per gli elefanti” è in definitiva un classicissimo film di genere che punta tutto il suo potenziale su un mèlo ripetuto sino alla noia, senza avvalorare l’incanto, la magia e l'allegoria del mondo del circo. Il risultato è quello di un film palesemente senz’anima.


09/05/2011

Cast e credits

cast:
Robert Pattinson, Reese Witherspoon, Christoph Waltz, James Frain, Hal Holbrook, Paul Schneider


regia:
Francis Lawrence


titolo originale:
Water for Elephants


distribuzione:
20th Century Fox


durata:
122'


produzione:
Flashpoint Entertainment, 20th Century Fox


sceneggiatura:
Richard La Gravenese


fotografia:
Rodrigo Prieto


scenografie:
Jack Fisk


montaggio:
Alan Edward Bell


costumi:
Laura Baker, Sara Akhteh, Carrie Arakaki


musiche:
James Newton Howard


Trama
In Jacob Jankowski è ancora vivo il ricordo di quando per caso si imbatté nella compagnia del circo Benzini Brothers. L'allora giovane studente di veterinaria aveva il compito di occuparsi degli animali del circo proprio mentre l'amore stava finalmente per incrociare il suo destino...
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